ROTTAMAZIONE A CHI? - LE “BUFFONARIE’’ DI BERSANI SPAZZANO VIA GLI ULTIMI RENZIANI D’ASSALTO (GIORGIO GORI FLOP A BERGAMO) E RINSALDANO I PIDDINO-SAURI BINDI, FINOCCHIARO E DAMIANO - AVANTI ANCHE IL CIGIELLINO FASSINA, IL DALEMONE ORFINI E PIPPO CIVATI - SBANCA L’OLIMPIONICA JOSEFA IDEM E ALLE PRIMARIE DI SEL CIUCCESSO PER L’EX ALLENATORE RENZO ULIVIERI - IN CAMPANIA RESTA UCCELLATA LA MOGLIE DI BASSOLINO…

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Claudio Marincola per "Il Messaggero"

Cala il sipario sui gazebo del Pd e si scopre che a uscire rottamati dalla parlamentarie saranno proprio i candidati legati a Matteo Renzi.Per paradosso alla vigilia della notte di San Silvestro si apprende che resteranno in pista invece molti big e tra questi Rosy Bindi e Anna Finocchiaro che il sindaco di Firenze avrebbe volentieri mandato a casa e che invece hanno aggirato il test elettorale rispettivamente a Reggio Calabria e a Taranto. E il dato che emerge dal voto di sabato e domenica, parallelo all'affermazione di un nutrito drappello rosa e di trentenni e quarantenni finiti nella scia di consumati protagonisti della politica.

OBIETTIVO CENTRATO
All'ultima chiamata hanno risposto circa 1 milione e duecentomila elettori. Centrato dunque l'obiettivo che Bersani si era posto. Così che il segretario Pd, che ieri ha inserito la scheda nell'urna nella sua Piacenza, già a metà pomeriggio poteva osservare con soddisfazione che è stata «un'esperienza che non ha precedenti nella storia politica nazionale ed europea».

Ce n'è abbastanza, secondo Bersani, per «riflettere sugli enormi spazi che ci sono per una riforma della politica che parta dal basso e dalla partecipazione dei cittadini». Renzi non se la prende. Dice: «Sono soddisfatto dell'idea, era giusto aprire un percorso di scelta dei parlamentari. Il Pd ha fatto bene ad aprirsi come ha fatto, che poi sia il 25 o il 30% cambia poco: è l'idea di fondo che è positiva».

Ma scelti i parlamentari ora bisognerà trovare il coraggio di candidarli. Perché la vera selezione per stabilire chi realmente potrà ambire ad occupare una poltrona alla Camera o al Senato verrà espletata dalla direzione nazionale cui spetterà di riequilibrare le presenze nelle liste e rappresentare adeguatamente territori e rapporto uomo/donna.
Anche ieri in molte delle 11 regioni in cui sono state allestite le urne si sono riviste le file.

Sabato si era votato in regioni come Lombardia, Piemonte, Liguria, Campania, Umbria e Calabria. Della pattuglia «verde» si segnalano a Monza e in Brianza Pippo Civati e Alan Ferrari, entrambi 37 anni. Nell'hinterland trionfa invece Barbara Pollastrini. A Perugia il più votato è stato Gianpiero Bocci, ex Margherita. In Liguria la prima delle donne è la senatrice Roberta Pinotti. Da Modena il più giovane: Enzo Lattuga compirà 25 anni il 9 febbraio. A Ravenna ha prevalso l'olimpionica di canoa Josefa Idem. A Torino l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano ha ottenuto un mezzo plebiscito mentre sono usciti con le ossa rotte personaggi storici del Pd torinese come Pietro Marcenaro e Fabrizio Morri.

Confermata dai risultati finali la débacle (13%) di Giorgio Gori a Bergamo. Che però non si arrende: «Il quarto posto dà poche garanzie ma niente è compromesso». Nel Lazio hanno votato oltre 70 mila elettori, pari a circa il 30 per cento degli aventi diritto. I risultati parziali davano in pole position Fassina, Marroni, Morassut, Orfini e Miccoli e tra le donne Campana, Cirinnà, Argentin e Coscia. In Campania è rimasta fuori Anna Maria Carloni, moglie del'ex governatore Antonio Bassolino (che ora accusa la Bindi di averla scaricata).

MISTER ULIVIERI
Buona affluenza alle urne anche per le primarie di Sel: alle urne circa in 20.000, quasi il 40% degli aventi diritto. «È andata meglio del previsto, abbiamo confermato i dati del primo giorno», commentano dal partito di Vendola. E fa un certo effetto considerare che tra i più votati in Toscana vi sia mister Renzo Ulivieri. Il presidente dell'Associazione italiana allenatori di calcio, in corsa per il Senato, ha ottenuto 2.112 voti. Dalla panchina al Transatlantico il passo in fondo è breve.

 

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