DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI…
Barbara Acquaviti per www.huffingtonpost.it
netanyahu a firenze accolto da nardella e marco carrai
Tra le espressioni più usate per descriverlo ci sono: schivo, riservato, poco attratto dai riflettori. Marco Carrai, insomma, è quello che agisce nell’ombra mentre il suo amico fraterno, Matteo Renzi, è colui che sta sulla ribalta. Eppure, in questi ultimi giorni il suo attivismo in pubblico si è moltiplicato. Abbastanza da suscitare le ire del Movimento 5 stelle che parla di conflitto di interessi.
Prima ospite di Cl per un dibattito al Meeting di Rimini (con annessa cena con la neo presidente della Rai, Monica Maggioni) e oggi a Firenze, per accogliere, insieme al sindaco Nardella, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e signora in visita privata.
netanyahu a firenze accolto da nardella e marco carrai
Sia con Comunione e liberazione che con Tel Aviv, d’altra parte, Carrai coltiva rapporti di antica data. Anche prima di diventare 20 anni fa grande amico di Renzi e di trasformarsi nel suo l’alter ego, sfruttando la sua capacità di intrattenere rapporti con il mondo cattolico, la finanza laica, i teocon americani. Ha molte partecipazioni azionarie ed è membro di svariati consigli di amministrazione. Ma pur essendo il “gemello” del premier non ha alcun ruolo istituzionale. E’ però anche presidente dell’aeroporto di Firenze. Ed è esattamente in virtù di questo status che oggi ha accolto Netanyahu nella città toscana. Una cosa “inaccettabile” per i grillini.
netanyahu a firenze accolto da nardella e marco carrai
“Chiaramente la presenza di Carrai lì è ingiustificabile”, spiega il deputato Alfonso Bonafede, che nel 2009 si candidò come sindaco proprio nel capoluogo toscano. “Quando un premier va in visita all’estero, anche in modo privato – sostiene – viene accolto da una carica istituzionale e infatti giustamente c’era Nardella. Come si giustifica invece la presenza di Carrai? La verità è che la carica di Presidente dell’aeroporto è solo uno schermo e dietro c’è altro, non prendiamoci in giro, è lì per far valere il suo peso nell’amicizia con Renzi e nei rapporti economici tra Italia e Israele. Ormai i capi di Stato stranieri li accolgono gli amici del presidente del Consiglio”.
netanyahu a firenze accolto da nardella e marco carrai
Non è la prima volta che il Movimento 5 stelle ingaggia una battaglia contro Carrai e i suoi conflitti di interesse. Nel marzo del 2014, quando si era scoperto che pagava a Renzi l’affitto di una casa a Firenze mentre contemporaneamente aveva quote in una società a cui il Comune aveva affidato senza gara pubblica il servizio di guide multimediali dei musei, i grillini erano stati tra coloro che maggiormente avevano cavalcato il caso. Ma tra le opposizioni non sono gli unici ad avere perplessità in questo intreccio di amicizia, rapporti e potere.
“Da molte parti – afferma la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – si dice che Carrai sia molto vicino al governo israeliano. Non mi sorprende che ci fosse lui a dare il benvenuto a Netanyahu. Presumibilmente, anche in questo caso, i rapporti internazionali di Renzi non dipendono dalla credibilità del governo o della nazione, ma da tutt’altri elementi”. Per Deborah Bergamini di Forza Italia, invece, la presenza all’aeoporto non desta alcuno scandalo. “Possiamo discutere se sia una cosa di buon gusto – spiega – ma in quanto presidente dello scalo non mi pare scorretta. Poi, certo, se una cosa simile fosse successa a Berlusconi sarebbero stati necessari i caschi blu per fermare la polemica. Ma questa è l’era Renzi”.
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