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Carlo Tarallo per Dagospia
The day after sotto âo Vesuvio: Nicola Cosentino non va in cella ma resta in sella, ed ecco che vengono fuori trame e tentativi di "golpe" degli ultimi giorni infuocati nel Pdl napoletano e nazionale. Gli spifferi gelidi della notte del dopo - voto permettono di risponde a due domande: chi comanda oggi nel partito campano? E quali tentativi sono stati messi in campo nelle scorse settimane per disarcionare Nick âo Mericano, alle prese con la prospettiva di finire in manette?
Alla prima domanda la risposta è semplice: comanda ancora Cosentino. Lo scampato pericolo di ieri ha rafforzato âo Mericano, che si è dimesso da coordinatore regionale del partito. Dimesso? Sicuro? "Dimissioni irrevocabili", ha confermato Nick in tv. Ma a chi le ha consegnate? A Silvio, naturalmente! Ed ecco che tutto torna: il Patonza e Angelino Jolie Alfano hanno congelato ogni manovra in Campania, e hanno assicurato a Cosentino che "qualsiasi valutazione sul dopo verrà fatta insieme a lui". In pratica, nel Pdl campano, soprattutto dopo il voto di ieri, continuerà a non muoversi foglia che Cosentino (insieme a Berlusconi e Alfano) non voglia.
E la seconda domanda? Chi e come, negli ultimi giorni, ha tentato di far scendere di sella il coordinatore? La risposta è da brividi: ci sarebbe infatti stato, come racconta autorevolissime fonti, un tentativo di "golpe" per mettere sulla poltrona di coordinatore regionale Pdl niente di meno che Paolo Russo, deputato scajoliano ex Forza Italia, e presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Protagonisti di questo tentativo sarebbero stati il presidente della regione Stefano Caldoro e il senatore Enzo Nespoli, ovvero gli anticosentiniani della prima e dell'ultima ora. Il piano prevedeva la stesura di un documento, la raccolta delle firme, il pressing su Alfano e il colpo di teatro finale: il passo indietro "spintaneo" di Cosentino e l'incoronazione di Paolo Russo al vertice del Pdl campano.
Un'operazione, però, che non si è conclusa. Perché? Per una serie di motivi: prima di tutto lo stesso Paolo Russo, al momento della verità , avrebbe tentennato all'idea di uno scontro totale con Cosentino; in secondo luogo, il Banana non avrebbe dimenticato le bordate antigoverno dello stesso Russo durante i giorni ad alta tensione della rivolta dei fedelissimi di Caludio Scajola; in terzo luogo anche Caldoro, poco prima che scattasse la fase operativa del piano, si sarebbe tirato indietro, una volta constatato che l'idea del "golpe bianco" non riusciva ad attirare abbastanza consensi....
2. Non si smonta il "caso Rossi": la Procura di Napoli ha acquisito la delibera della Giunta Comunale del 2 agosto scorso relativa all'ipotesi di assunzione in Asìa (l'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in città ) di 23 lavoratori dell'ex bacino Napoli 5.
Sarebbe stata questa, secondo le ricostruzioni più attendibili, una delle vicende che hanno portato alla defenestrazione di Raphael Rossi, "mister trasparenza", sostituito alla guida dell'azienda da Luigi de Magistris. Rossi, che si sarebbe opposto all'assunzione dei 23, è già stato ascoltato in proposito dai magistrati. Intanto, si attende la nomina del direttore generale: in pole position resta Nunzio Scarpati, attuale direttore dell'azienda servizi ambientali di Barletta e considerato vicino al vicesindaco Tommaso Sodano, di cui è concittadino: sono entrambi di Pomigliano d'Arco.
3. Perchè sei tu Romeo? Oltre 87 milioni di euro di danno erariale, derivanti da una gestione "inefficiente e inefficace" del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli da parte della società "Romeo Gestioni Spa", che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli: è questo il risultato dell'accertamento eseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli su ordine dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania. Gli accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle riguardano gli anni dal 1998 al 2007.
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