P2, P3, P4, PD! - GRISSINO FASSINO MOLLA PENATI: “NON AGIVA PER CONTO DEL PARTITO” E POI FA IL BANANA: “NON POSSIAMO SOSTITUIRCI AI GIUDICI, NON POSSIAMO PROCESSARE NESSUNO SUI GIORNALI” – L’OMBRA DI BERSANI CONTINUA A NEGARE TUTTO, COMPRESE LE RIUNIONI SUL SOVRAPREZZO DELLE AZIONI SERRAVALLE - ZUNINO DAI GIUDICI E IL GIALLO DELLA SEDE SKY TRASFERITA A SANTA GIULIA AL POSTO DI SESTO…

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1 - P2, P3, P4, PD!
(Da "Libero")
- Maurizio Gasparri: «Altroche P2, P3 e P4. La P che fa veramente scandalo è quella del Pd».

2 - "SISTEMA SESTO? E' UN PROCESSO MEDIATICO MA FILIPPO NON AGIVA PER CONTO DEL PD"
Dall'intervista di Concita De Gregorio a Piero Fassino pubblicata da "la Repubblica"

[...] «Non ho mai avuto la sensazione che attorno a Penati, che conosco e stimo come dirigente, ci fosse un sistema. Lui per primo ha separato la sua posizione individuale da quella del partito. Vedremo le indagini, la presunzione di innocenza vale anche per lui. Le responsabilità sono sempre individuali. Escludo che Penati agisse per conto di altri».

Sta dicendo che agiva in nome proprio? Una mela marcia, dunque, eventualmente...
«Nessuno ha parlato di mela marcia. Qui si sta facendo un processo mediatico ad una intera classe politica, è intollerabile. Non possiamo sostituirci ai giudici, non possiamo processare nessuno sui giornali. Escludo che ci sia stato un "sistema": per quel che ne so, non ne sono a conoscenza».

3 - LA DIFESA DI PENATI ‘SULLA SERRAVALLE NESSUN VERTICE SEGRETO'
OGGI ZUNINO DAI PM. SOSPETTI SULLA SEDE SKY
Andrea Galli per il "Corriere della Sera"

Nessun segreto, ha già detto. Men che meno vertici segreti, dice ora Filippo Penati, che sempre si professa, con intimi e colleghi, innocente. Nell'inchiesta di Monza i suoi accusatori parlano di riunioni nascoste, nell'aprile 2005, per stabilire il sovrapprezzo delle quote azionarie della società autostradale acquistate dalla Provincia della quale allora era presidente. Bene, di queste riunioni «non ho mai saputo e non so nulla».

Piuttosto c'erano stati, sempre in quella stagione, confronti ufficiali con il sindaco di Milano Albertini con da parte di entrambi un «giudizio interessante sull'ipotesi di cessione/acquisto di una quota delle azioni possedute dal Comune».

Insomma ancora una volta ci sarebbero fatti che smentiscono, ci sarebbero secondo Penati illazioni travestite da verità. Il sistema Sesto con le sue variegate ramificazioni fino appunto alla Serravalle, sarebbe un teorema con la forza di un castello di carta. Pur continuando a vantare ospiti illustri: oggi in Procura arriva Luigi Zunino.

Nato nel '59 in provincia di Asti, presto salito alla rapida ribalta e prestissimo caduto in disgrazia - sua Santa Giulia, quartiere di Milano annunciato come zona del futuro e divenuto area fantasma col sottosuolo inquinato -, l'imprenditore potrebbe accendere, e pesantemente, l'inchiesta. All'ordine del giorno, per i pm Walter Mapelli e Franca Macchia, un ricchissimo programma di approfondimenti.

Vi sono da chiarire mazzette a favore di politici cittadini in cambio di benefici e agevolazioni. Un mucchio di soldi dei quali dar conto e spiegazione. Per cominciare, un milione e mezzo di euro di premio per l'ex assessore Pasqualino Di Leva, che a sentire le accuse, insieme all'architetto Marco Magni era ai vertici della banda di corruttori e corrotti.

C'è poi un giallo forse risolvibile, qualora lo volesse, da Zunino. Nel senso che lui sa, o potrebbe aiutare a sapere, per quale motivo la sede di Sky venne trasferita nella stessa Santa Giulia al posto dell'annunciata area a Sesto. Chi si mise in mezzo? Girò denaro in busta? A favore di quale personaggio? E grazie all'intermediazione, alla pressione, di quale altro? Zunino aveva comprato l'area dell'ex Falck dal costruttore Giuseppe Pasini, l'82enne grande accusatore di Penati.

L'acquisto avvenne nel 2005. Adesso nell'ex Falck, a seguito dell'approvazione del Consiglio comunale (17 sì, 3 no, l'astensione dell'opposizione formata dal Pdl) partiranno i lavori per la riqualificazione. Costruiranno l'imprenditore Davide Bizzi, con forti appoggi nel centrodestra, le Coop e consorzi stranieri. Con i finanziamenti di Intesa, Unicredit e Popolare di Milano.

 

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