ALL’OBAMA DI OGGI, POSIZIONATO A SINISTRA, CHE SI SCONTRA COI REPUBBLICANI DESTRORSI, AVERE AL FIANCO UN CAPO DI GABINETTO COME WILLIAM DALEY NON SERVE A UN TUBO - DALEY AVEVA IL PROFILO ADATTO, PER LE SUE ESPERIENZE NEL MONDO DEL BUSINESS E PER LA SUA MODERAZIONE. OBAMA DÀ MOLTO PIÙ ASCOLTO AI SUOI VECCHI CONSIGLIERI DEL 2008, I DUE DAVID AXELROD E PLOUFFE. CHE HANNO RICOSTITUITO IL QUARTIER GENERALE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE, COME AI BEI TEMPI DI QUATTRO ANNI FA - CAFONAL PARTY CON JOHNNY DEPP PER OBAMA…

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1 - "PARTY VIP E DA RICCHI" OBAMA NEL MIRINO
Alberto Simoni per "la Stampa"

Alla Casa Bianca va in scena «Alice nel Paese delle meraviglie». Cast di lusso, Johnny Depp nei panni del «Cappellaio matto», Tim Burton in regia. Ma non si tratta di un set cinematografico, bensì del party di Halloween del 31 ottobre del 2009 organizzato dalla First family.

L'ennesima rivelazione contenuta nel libro «The Obamas» firmato da Jodi Kantor del «New York Times» crea ulteriori imbarazzi al Presidente e al suo entourage che già nei giorni scorsi si era affannato a smentire la ricostruzione fatta dalla reporter sugli screzi fra la First lady Michelle e gli ex collaboratori del marito.

Molto glamour, ospiti vip, la State Dining Room trasformata nella «sala da tè del Cappellaio matto, con un lungo tavolo con enormi animali di peluche intorno», insomma una serata di totale spensieratezza che mal si accordava con l'umore e la situazione economica del Paese.

«Funzionari della Casa Bianca erano molto inquieti su come poteva apparire un ricco party in stile hollywoodiano ai disoccupati americani che l'evento non venne rivelato al pubblico», racconta la Kantor. Così il party per mesi sarebbe stato tenuto segreto. Sbagliato, replica la Casa Bianca, che parla di «drammatizzazione di notizie vecchie» e poi cerca di smontare l'accusa: nessun segreto, c'erano vip di Hollywood ma anche le amiche di scuola di Sasha e Malia, le figlie di Obama.

2 - ALLA CASA BIANCA SI CAMBIA
Federico Rampini per Repubblica.it

Non è un segnale da poco, l'improvvisa partenza del capogabinetto della Casa Bianca, notizia che arriva a 24 ore dalla primaria repubblicana del New Hampshire. William Daley lascia l'Amministrazione Obama 1 e se ne torna a Chicago, il presidente lo sostituisce con Jacob Lew che fin qui era il responsabile delle politiche di bilancio.

Daley è un personaggio incolore ma emblematico. E' il rampollo di una delle dinastie politiche più "famigerate" nella storia del partito democratico. Sia suo padre che suo fratello furono sindaci di Chicago in epoche in cui la metropoli dell'Illinois era tra le città più corrotte d'America. Papà Daley molto probabilmente fece vincere le elezioni presidenziali a John Kennedy nel 1960 con un sistema ben collaudato, facendo votare i morti.

Tutto questo non va imputato al povero William detto Bill. Il quale però era stato scelto da Barack Obama un anno fa, a un'epoca in cui ancora il presidente cercava il dialogo e il compromesso bipartisan coi repubblicani.

Era l'Obama "centrista", che pensava di dovere affidare le proprie chance di rielezione a un paziente lavoro di negoziato con la destra. Daley aveva il profilo adatto, per le sue esperienze nel mondo del business e per la sua moderazione. Sono passati 12 mesi dalla sua nomina ma lo scenario politico è cambiato molto. Da un paio di mesi Obama ha cambiato atteggiamento, è tornato a usare un linguaggio più di sinistra, coi repubblicani pratica lo scontro e la denuncia. Daley era diventato sempre meno influente.

In questa fase in cui volano coltelli in casa repubblicana, e Mitt Romney affronta la coalizione dei concorrenti nel delicato test del New Hampshire, Obama dà molto più ascolto ai suoi vecchi consiglieri del 2008, i due David Axelrod e Plouffe. Che hanno ricostituito il quartier generale della campagna elettorale, come ai bei tempi di quattro anni fa. Anche loro a Chicago, però.

 

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