QUEL TRAPPOLONE PER ER PATONZA - WOODCOCK E SOCI DOVRANNO SPIEGARE AGLI UOMINI DI ARCIBALDO MILLER PERCHÉ CONVOCARONO IL BANANA COME TESTIMONE, PUR AVENDO IN MANO L’INTERCETTAZIONE-BOBA NELLA QUALE DICE A LAVITOLA “RESTA DOVE SEI” (POI ANTICIPATA DALL’ESPRESSO), CHE POTEVA ESSERE INTERPRETATA COME UN INVITO ALLA FUGA - I PM DI NAPOLI LA PRESENTARONO SOLO AL TRIBUNALE DEL RIESAME…

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Massimo Martinelli per "Il Messaggero"

Una frase secca, pronunciata dal premier. E filtrata dagli uffici della procura di Napoli almeno una settimana prima che cadesse il segreto istruttorio. A leggerle tutte di fila, le presunte abnormità processuali elencate nella lettera di incarico agli ispettori di via Arenula, quella che potrebbe essere davvero imbarazzante per i pm Woodcock e Piscitelli è in qualche modo documentata dal settimanale L'Espresso, in edicola lo scorso 9 settembre. Il settimanale dava conto di alcune frasi contenute in un'intercettazione telefonica del 24 agosto scorso, tra Valter Lavitola e Silvio Berlusconi.

Tra queste ce n'è una del premier: «Resta dove sei, vi scagiono tutti», dice a Lavitola. E la cosa ha un significato particolare, perché quel giorno l'ex giornalista e direttore dell'Avanti è a Sofia, in Bulgaria, e ha appena appreso dal settimanale Panorama che esiste un'indagine che riguarda lui e Gianpaolo Tarantini a Napoli. E che i pm vogliono arrestarlo.

Allora chiama il premier e gli chiede cosa deve fare e se è il caso di tornare per chiarire tutto. La risposta è perentoria e Lavitola esegue: butta nel cestino il biglietto già acquistato per Roma e ne acquista un altro, per il Brasile. Sul primo scoop, quello di Panorama, che ha messo in allarme Lavitola, la procura di Napoli ha già aperto un'inchiesta.

Ma sul secondo colpo giornalistico, che tira in ballo il premier, Arcibaldo Miller chiederà qualche spiegazione ai pm di Napoli. Perché quella telefonata, nel momento in cui viene resa nota da L'Espresso, era ancora coperta dal segreto istruttorio. E viene resa nota quando è ormai chiaro che il premier rifiuterà di presentarsi come testimone davanti ai pm di Napoli. Per conoscerla in versione integrale bisognerà aspettare alcuni giorni, quando verrà depositata all'udienza del Riesame di Napoli.

La stessa in cui i pm napoletani chiederanno di ribaltare l'accusa di estorsione contestata a Tarantini, ipotizzando l'induzione a mentire a carico del premier e di Lavitola. E con tutta probabilità gli accertamenti degli ispettori riguarderanno anche le modalità con le quali i pm napoletani convocarono il premier in quei giorni in veste di testimone. Pur avendo in mano l'intercettazione con Lavitola, che poteva essere interpretata come un invito alla fuga e avendo già intenzione di rovesciare sull'inquilino di palazzo Chigi la presunta responsabilità di aver indotto Tarantini a mentire ai magistrati di Bari.

Proprio loro, i pubblici ministeri che hanno indagato sulle escort che frequentavano palazzo Grazioli, sono sfilati ieri davanti al Csm, per raccontare le loro sensazioni sul comportamento di Antonio Laudati, il procuratore del capoluogo pugliese finito sotto accusa a Lecce per una presunta attività di rallentamento dell'indagine su Tarantini.

Ieri sono stati ascoltati i pm Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, che in un primo momento affiancarono Scelsi nell'indagine sulle escort e che sono poi divenuti i due titolari esclusivi del fascicolo. Mentre Giuseppe Scelsi, che ha denunciato le presunte omissioni di Laudati, è stato sentito nei giorni scorsi. E il suo lungo verbale davanti al Csm sarà acquisito dagli ispettori di via Arenula per l'indagine sulla procura di Bari.

 

Arcibaldo MillerHENRY JOHN WOODCOCKSilvio Berlusconi TARANTINI A ROMA DOPO LA SCARCERAZIONE Valter Lavitolalepore