IL PIDDINO MINNITI AI SERVIZI SEGRETI, E I BERLUSCONES VOGLIONO DECIDERE IL CAPO DELLA POLIZIA

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Alberto Custodero per "la Repubblica"


Marco Minniti è stato nominato ieri dal Consiglio dei ministri sottosegretario con delega ai servizi segreti. Sostituisce Gianni De Gennaro, ex capo della Polizia (lo è stato dai tempi del G8 di Genova fino al 2007), ex direttore del Dis, la cui riconferma era sponsorizzata dal centrodestra. Difficile pensare che De Gennaro, nonostante sia in pensione, resti ora "disoccupato". Per lui si parla di un incarico in Finmeccanica.

Minniti, deputato Pd (veltroniano), sono anni che si occupa di forze dell'ordine e 007 per il centrosinistra. Ha ricoperto numerosi incarichi a Palazzo Chigi: sottosegretario alla presidenza del Consiglio (1998-2000, governo D'Alema), sottosegretario alla Difesa (2000-2001, Governo Prodi I), viceministro dell'Interno (2006-2008, governo Prodi II). Ultimamente presiedeva la Icsa, una fondazione che, in partnership con Confindustria, si occupava di tematiche relative alla sicurezza del Paese.

Nel 2010 la Icsa aveva ricevuto dall'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni il compito di elaborare un report sulla "criminalità e la sicurezza in Italia". Minniti, fra le prime cose, dovrà occuparsi del problema di come ridurre le scorte ai vip politici: ai tempi del governo Berlusconi, cento 007 erano impiegati in mansioni di questo tipo, costando 15 milioni di euro all'anno.

Ora, dopo una stretta avviata dal governo Monti, ne sono rimasti una quarantina, ma le agenzie di sicurezza mal sopportano, in tempi di riduzione di risorse e di organici, di avere uomini distolti dal compito istituzionale del controspionaggio.

Tra gli organismi istituzionali che si dovranno confrontare con il sottosegretario manca ancora il Copasir, il Comitato di controllo parlamentare sull'intelligence, sulla cui presidenza non è stato trovato un accordo tra le forze politiche. Per legge il presidente del Copasir spetta all'opposizione: difficile che quel delicato incarico sia affidato ai grillini, improbabile che vada ai leghisti. Più realistica pare l'ipotesi che la presidenza sia assegnata a Sel, in particolare al deputato Claudio Fava.

La nomina del sottosegretario ai servizi segreti era attesa per superare lo stallo che s'era creato attorno a quella del capo della Polizia. Anche se Enrico Letta rifiuta l'idea di uno scambio (al Pd il sottosegretario ai servizi segreti, al Pdl la scelta del capo della Polizia), pare inevitabile che il partito del Cavaliere, dopo aver ceduto su De Gennaro, reclami come contropartita il vertice del Dipartimento della Sicurezza.

Lo stallo, a questo proposito, s'era creato per una sorta di veti incrociati. Il centrosinistra preme per Franco Gabrielli, attuale capo della Protezione Civile, sostenuto dal premier in persona che ai tempi del governo Prodi l'aveva voluto a capo dei servizi segreti interni. Dall'altra, il centrodestra è spaccato su due candidature, una è quella del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, l'altra del prefetto Alessandro Pansa, capo del Dipartimento degli affari territoriali del ministero dell'Interno.

C'è, però, sullo sfondo una quarta candidatura, quella di Alessandro Marangoni, capo vicario della Polizia che sta reggendo da due mesi il Dipartimento sicurezza. È l'uomo che Manganelli avrebbe voluto come successore, ha il gradimento del Quirinale, è espressione della base. Ed è il nome su cui punterebbe il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. La partita resta aperta, anche se ormai è in dirittura d'arrivo: la prossima settimana il Consiglio dei ministri potrebbe sciogliere la riserva.

 

 

MARCO MINNITI GIANNI LETTA DE GENNARO CASINI FOTO ANDREA ARRIGA ALESSANDRO MARANGONIClaudio FavaIL PREFETTO ALESSANDRO PANSAGiuseppe Pecoraro LETTA E ALFANO IN RITIRO