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POVERI OLIGARCHI: NON POTRANNO PIÙ FARE SHOPPING DI LUSSO - I MILIARDARI RUSSI SONO NEL PANICO DOPO LA FUGA DEI GRANDI MARCHI DA MOSCA. METTETECI ANCHE IL BANDO DI INSTAGRAM, FACEBOOK E WHATSAPP, E CAPIRETE PERCHÉ PUTIN RISCHIA DI AVERE UNA GROSSA RIVOLTA INTERNA - “MAD VLAD” MINACCIA E AVVERTE LE AZIENDE STRANIERE CHE NON OPERANO PIÙ IN RUSSIA, CHIEDENDO CONTO IN MODO BRUSCO DEL LORO ATTEGGIAMENTO. TRA QUESTE C’È ANCHE L’ITALIANA PRADA…

prada negozio mosca

PRADA CHIUDE I NEGOZI IN RUSSIA "PREOCCUPATI PER I NOSTRI COLLEGHI"

Lucia Bigozzi per www.lanazione.it/arezzo- 7 marzo 2022

 

Il Gruppo Prada non opererà più in Russia, almeno per il momento e ha già fermato l’attività dei negozi nel Paese governato da Putin, dopo l’invasione dell’Ucraina.

 

Il Gruppo, con il cuore e le fabbriche nell’Aretino – terra di origine del patron Patrizio Bertelli – ha reso noto di aver sospeso le sue attività.

 

A Mosca sarebbero 8 in particolare gli store che riportano sulle vetrine il cartello ’temporanemanete chiuso’.

 

Stesso cartello anche a San Pietroburgo. Il marchio era presente anche in Ucraina, a Kiev. Prada si aggiunge così ai numerosi marchi dell’alta moda che hanno deciso di sospendere le attività di retail in questa parte del globo.

 

patrizio bertelli e miuccia prada

Tra chi ha deciso di abbassare la saracinesca delle sue 124 boutique russe ci sono anche Lvmh, colosso francese del lusso di François Pinault che vanta tra i brand di punta griffe come Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga.

 

"La nostra preoccupazione principale è per tutti i colleghi e le loro famiglie colpiti dalla tragedia in Ucraina ai quali continueremo a garantire supporto", spiega una nota del Gruppo.

 

Il colosso del lusso a cui fanno capo anche i marchi Miu Miu, Church’s e Car shoe e che, proprio recentemente aveva annunciato di essere uscita dalla pandemia più forte di prima, pronta a investimenti anche nell’Aretino, spiega che "continuerà a monitorare gli sviluppi" del conflitto in corso.

 

patrizio bertelli e miuccia prada

Attraverso Camera Nazionale Moda Italiana i protagonisti del made in Italy si stanno muovendo con le loro donazioni per supportare l’emergenza.

 

Prada compresa che ha contribuito con una donazione, giovedì scorso, all’agenzia italiana delle Nazioni Unite per i Rifugiati Unhcr.

 

negozio prada

Il settore della moda è uno dei più colpiti dall’effetto della guerra: l’Italia infatti è tra i primi Paesi europei per l’esportazione in Russia: secondo Camera Moda, ogni anno l’Italia vende 1,2 miliardi di euro di capi di moda e beni di lusso. Il Gruppo opera nell’Aretino con 2300 dipendenti circa distribuiti nelle fabbriche valdarnesi di Levanella e Terranuova.

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