DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”
Matteo contro Matteo. Non sarà un confronto tra tutti i leader in corsa per le Politiche, quello che si terrà la prossima settimana nel salotto televisivo di Bruno Vespa, ma almeno è un duello: Renzi contro Salvini. Dopo essersi rincorsi e sfidati a distanza, i due quarantenni sembrano aver trovato un accordo.
Era stato Renzi l' ultimo a provocare gli avversari: «Io non credo di puzzare - aveva scherzato in mattinata, ospite del consiglio permanente di Confcommercio cui ha promesso di annullare l' innalzamento dell' Iva -, ma nessuno vuole fisicamente fare un confronto all' americana con me. In tutto il mondo lo fanno, io l' ho chiesto: Salvini l' ha fatto con la Boldrini. Di Maio... sarà a controllare...». Una chiara allusione al caso rimborsi che sta impegnando in il leader del M5S.
GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI
E infatti poco dopo pubblica un post su Facebook: «A Di Maio dico: se sei davvero sicuro delle tue idee e delle tue azioni, perché non ti presenti in tv in un dibattito pubblico all'americana? Attaccavi gli impresentabili tu che ora sei il capo degli impresentabili: accetta la sfida. Accetti la sfida o revochi anche questa come fosse un bonifico qualsiasi?».
Lo staff di Piazzapulita su La7 si candida: «Pronti a ospitarlo il giovedì in prima serata». Ma in serata arriva la risposta di Di Maio: «Renzi è il capo dei boomerang: sequestrato il conto di Vattuone, capolista Pd al Senato in Liguria: gli vengono contestate spese non istituzionali per circa 7000 euro. Non è che dona poco, secondo l'accusa pare che si metta proprio in tasca i soldi dei cittadini. Spero si ritiri subito!».
Di fronte ai commercianti Renzi aveva parlato del «programma serio e fattibile, perché gli altri fanno le promesse ma noi le manteniamo». E giù gli esempi: crescita del Pil, innalzamento del tetto del contante, il milione di posti di lavoro, la realizzazione delle opere pubbliche disegnate da Berlusconi sulla cartina da Vespa. Il dato sul Pil, arrivato ieri, non lo ha soddisfatto: «Non basta. Vogliamo portare il Pil sopra il 2%».
renzi su chi e salvini su oggi
Sul proprio futuro da premier ha glissato: «Ma perché parlate sempre di cosa farò io da grande?», Poi, incalzato sul tema a L' aria che tira su La7, ha precisato: «Dopo le elezioni sarà il presidente della Repubblica a vedere chi ha i numeri in Parlamento. La legge elettorale è complicata: è importante chi arriva in Parlamento come primo gruppo, e su questo la corsa è tra noi e M5S». Smentito il retroscena secondo cui punterebbe ad essere il successore di Jean-Claude Juncker alla guida della Commissione europea, Renzi è tornato a negare le larghe intese: «Non faremo accordi con chi ha messo in piedi una coalizione estremista » .
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