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IL GOVERNO VUOLE CHE LE NUOVE TOGHE SIANO TUTTE ALLINEATE AL VERBO MELONIANO – LA PRESIDENTE DELLA SCUOLA SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, SILVANA SCIARRA, È FINITA NEL MIRINO DEL DUO NORDIO-MANTOVANO: HA LA COLPA DI ESSERE STATA INDICATA DAL PD NEL 2014 E DI NON ESSERE ALLINEATA AL NUOVO CORSO DI DESTRA – IL GUARDASIGILLI PUNTA A RIMPIAZZARE L’EX PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE CON MAURO PALADINI, PROFESSORE DI DIRITTO PRIVATO A MILANO BICOCCA – “IL FATTO”: “1.750 GIUDICI DA IMMETTERE NEI RANGHI NEI PROSSIMI DUE ANNI SONO UN BOCCONE TROPPO GHIOTTO PER IL CENTRODESTRA, CHE GIÀ LI PREFIGURA COME ALTRETTANTI SOLDATINI…”

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Estratto dell’articolo di Liana Milella per “il Fatto quotidiano”

 

GIORGIA MELONI CON SILVANA SCIARRA ALLA PARATA DEL 2 GIUGNO

Dal centrodestra non si salva neppure la Scuola superiore della magistratura. Non era mai accaduto. Succede adesso. La presidente Silvana Sciarra è sotto assedio. Prima di lei non erano mai stati contestati gli altri tre predecessori, tutti ex della Consulta, Valerio Onida, Gaetano Silvestri, Giorgio Lattanzi.

 

Ma 1.750 giudici da immettere nei ranghi nei prossimi due anni, con i concorsi già lanciati, sono un boccone troppo ghiotto per un centrodestra a trazione Nordio-Mantovano che già li prefigura come altrettanti soldatini. Pronti soprattutto a interpretare la nuova stagione meloniana, se mai entrerà in vigore, referendum permettendo, la separazione delle carriere.

 

ALFREDO MANTOVANO E CARLO NORDIO - INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO FORENSE

Ecco allora le grandi manovre per trasformare la Scuola della magistratura – potente macchina spara corsi, tre sedi a Scandicci, Roma, Napoli, un budget di 8 milioni di euro dopo il taglio di 5 imposto da Nordio nel 2023 – in una struttura all’insegna dell’obbedienza.

 

Primo obiettivo, alla boa dei due anni, non confermare al vertice Sciarra, che ha la “colpa” di essere stata indicata dal Pd nel 2014. Non basta. Serve pure un segretario generale dall’orientamento giusto, nonché corsi ben orientati sui temi più sensibili, dall’immigrazione, al fine vita, ai reati ambientali.

 

Mauro Paladini

[...] A partire dalla guerriglia contro Sciarra, allieva di Gino Giugni, cominciata già al Csm quando i laici del centrodestra – con i durissimi interventi della leghista Claudia Eccher e dell’ex forzista e oggi meloniana Isabella Bertolini – non l’hanno votata, contestandone perfino il diritto a correre. Il candidato alternativo c’è già.

 

Sarebbe Mauro Paladini, professore di diritto privato all’università Milano Bicocca, indicato da Carlo Nordio tra i cinque nomi che gli spettavano, che è già vicepresidente. E Nordio può contare su Ines Maria Luisa Marini, l’ex presidente della Corte d’Appello di Venezia sua grande amica, che fa parte del direttivo della Scuola.

 

SILVANA SCIARRA

Ecco poi il blitz al Csm per nominare un segretario generale di “area”, e cioè Stefano Quaranta, presidente di sezione a Santa Maria Capua Vetere, che avrebbe dalla sua buoni rapporti con la Fondazione Livatino, noto dominio del potente sottosegretario Alfredo Mantovano.

 

Sull’incarico la guerra va avanti da un anno. Alla fine hanno dovuto cedere la “facente funzioni” Laura Condemi e Sciarra che deve subire Quaranta.

 

giorgia meloni carlo nordio

Ma il capitolo su cui si sta giocando la battaglia più dura è quello dei corsi per i Mot, i magistrati in tirocinio. Che a seconda di chi parla possono influire pesantemente sulla formazione delle giovani toghe. Un corso sul fine vita ha scatenato un putiferio perché Paladini e i suoi hanno preteso di dare un taglio filo-cattolico e conservatore. [...]

alfredo mantovano carlo nordio - foto lapresse