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Carlo Tarallo per Dagospia
Te le do io le primarie! In Campania, e soprattutto a Napoli, il fuoco delle "parlamentarie" del Pd cova sotto la cenere ed è pronto a trasformarsi in incendio. Fioccano i ricorsi! Rigettato dalla Commissione regionale (perché fuori tempo massimo) quello del deputato uscente Stefano Graziano, che contesta i risultati di Caserta, ne arrivano due per la Provincia di Napoli. E l'affare si ingrossa. A presentare i nuovi ricorsi due donne: Valeria Valente e Annamaria Carloni.
La Valente, sponsorizzata dal neuro-parlamentare Andrea Cozzolino, non rischia nulla dal punto di vista dell'ingresso in parlamento ma si gioca il primo posto assoluto per una manciata di voti; diverso il discorso per la moglie di Antonio Bassolino, che si trova invece sul "confine" tra i probabili eletti e i più che probabili trombati. Ma a far temere il peggio sono i seggi contestati: entrambi in zone "caldissime" dal punto di vista della presenza della criminalità organizzata. Ma c'è un primo dato sconvolgente, e riguarda l'affluenza.
AFFLUENZA ANOMALA: 90% CONTRO IL 30% DEL RESTO D'ITALIA
In tutta Italia, rispetto al ballottaggio tra Bersani e Renzi del 2 dicembre, la percentuale dei votanti alle parlamentarie è stata circa del 30%. Milano, Torino, Roma, Genova, Firenze: nelle principali città d'Italia il dato definitivo è sempre rimasto inchiodato a questa soglia, ritenuta "fisiologica" dagli addetti ai lavori. E a Napoli? Sorpresa!
La percentuale dei votanti alle parlamentarie rispetto al ballottaggio sfiora il 90%! Incredibile ma vero, nonostante i racconti degli osservatori, che ovunque hanno visto pochissima gente in coda ai seggi, e la previsione dello stesso segretario provinciale Gino Cimmino, ben 59.000 sui 67.000 partecipanti alla sfida tra Bersani e Renzi sarebbero tornati ai seggi lo scorso 29 dicembre.
SCHEDE PRECOMPILATE?
Se non si parte da questa macroscopica "anomalia" non si comprende il sospetto, l'insinuazione, la malignità che circola a tutta forza a Napoli e provincia (e oggi anche a Roma): che qualcuno abbia potuto "gonfiare" a tavolino i risultati, inserendo schede "precompilate" nelle urne fino a sfiorare il tetto massimo della cosiddetta "platea", coincidente più o meno con i votanti al ballottaggio.
MELITO, IL CASO ROSTAN E IL RICORSO DI MRS. BASSOLINO
La Carloni contesta i risultati dei seggi di Melito e Giugliano, paesoni a nord di Napoli. Ed è il caso di Melito quello più spinoso per i vertici sinistrati. A Melito ha stravinto, con quasi 2000 voti personali e una percentuale bulgara, la giovane Michela Rostan, che ha praticamente fatto il pieno di preferenze. A soli 26 anni, la Rostan, parlamentare "in pectore" è già nel mirino degli addetti ai livori. I voti del seggio della città a nord di Napoli sono stati scrutinati già almeno due volte: gli scatoloni, stando a quanto racconta una fonte diretta, vennero infatti riaperti alle 2 di notte dello scorso 30 dicembre al quartier generale del Pd campano e le schede vennero esaminate una ad una, perché c'erano contestazioni sul numero dei votanti.
Spinoso anche il caso di Ercolano: un intero seggio è stato annullato per presunte "irregolarità ", e la Valente chiede invece che quei voti siano conteggiati. Che succederà ? Come motivano le teste d'uovo di Bersani il dato dell'affluenza alle parlamentarie a Napoli? Ah saperlo....
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