DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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LA BRECCIA DI PORTA PIDDINA
Aperto il varco, provano a entrarci tutti. Le primarie del Pd in Campania, fissate per il 14 dicembre, stanno diventando quel che Renzi non vuole: una grande ammucchiata dove regolare i conti personali e di corrente a scapito dell'obiettivo finale che è o dovrebbe essere la vittoria sul governatore forzista Stefano Caldoro. I due maggiori protagonisti restano l'europarlamentare Andrea Cozzolino e il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, a cui nel frattempo si sono accodati la senatrice lettiana Angelica Saggese e il blogger Michele Di Salvo. Ma lista rischia di allungarsi ulteriormente nei prossimi giorni.
ANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSA
Nei corridoi c'è chi scalpita per conquistare almeno un quarto d'ora di celebrità e ritagliarsi una photo-opportunity politica da spendere poi, come fatto dallo sconosciuto Ivan Scalfarotto nel lontano 2005. Per questo, si stanno guardando in giro i senatori Enzo Cuomo e Luisa Bossa (ex sindaci di Portici ed Ercolano) e il quarantenne Leonardo Impegno, promotore della “Fonderia delle idee” con buoni uffici con l'ala bassoliniana del partito. Sarebbero pronti a entrare nella mischia per poi contrattare la ritirata, dicono i maligni.
Certo, resta sempre l'ipotesi del terzo nome a cui Roma sta continuando a lavorare con alcuni qualificatissimi sherpa. Tramontata l'idea di candidare un big dell'imprenditoria (sarebbe un autogol dopo aver contestato per venti anni il conflitto d'interessi al Caimano), si sta ragionando su un esponente della società civile a cui verrebbe comunque chiesto di candidarsi alle primarie per salvare le apparenze avendo però in tasca l'investitura di Matteo.
Sarebbero, insomma, primarie confermative come quelle, appunto, del 2005 che incoronarono Romano Prodi. E, anche se lui non lo dice, gli addetti ai livori spifferano che un pensierino a Palazzo Santa Lucia lo stia facendo il giornalista Antonio Polito, ex senatore della Margherita ed editorialista di Via Solferino sempre attento alle cose di casa dem.
francesca pascale vladimir luxuria gay party 60
Molto comunque dipende da ciò che deciderà Berlusconi sulle alleanze: oggi, il “Corriere della Sera” ipotizza che l'accordo FI-Ncd possa tenere solo in Campania, nonostante nei mesi scorsi l'ufficio di presidenza azzurro abbia di fatto chiuso ogni tipo di collaborazione con gli alfaniani a livello locale in tutt'Italia. Se davvero fosse così, sarà curioso capire dove andrà a iscriversi Francesca Pascale che, non più tardi di una quindicina di giorni fa, avrebbe confidato a Luxuria che, in caso di alleanze con Angelino Jolie, lei avrebbe lasciato Forza Italia. E Silvio non la ferma?
vesuviosegreto@gmail.com
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