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PUTIN NON È A WASHINGTON, MA FA SENTIRE LA “PRESENZA” – A KIEV SUONANO LE SIRENE DELL’ALLARME AEREO, MENTRE ALLA CASA BIANCA ARRIVANO I LEADER EUROPEI – MACRON, STARMER, MERZ, VON DER LEYEN, STUBB, RUTTE E GIORGIA MELONI SONO STATI ACCOLTI CON IL TAPPETO ROSSO SUL SOUTH LAWN. IL POVERO ZELENSKY, INVECE, ARRIVERÀ DA UN’ALTRA ENTRATA – IL PRESIDENTE UCRAINO INSISTE: “NON POSSIAMO ASPETTARCI CHE PUTIN SI FERMI VOLONTARIAMENTE, SERVE PRESSIONE…”
giorgia meloni arriva alla casa bianca
UCRAINA: INCONTRO TRUMP-ZELENSKY, SIRENE ALLARME AEREO KIEV
(Adnkronos) - Le SIRENE dell'allarme aereo stanno suonando a Kiev, mentre è atteso per le 19 ora italiana l'arrivo alla Casa Bianca di Volodymyr Zelensky per l'incontro con Donald Trump. Lo riferisce l'Afp.
LEADER EUROPEI ARRIVATI ALLA CASA BIANCA
(ANSA) - I sette leader europei, tra cui la premier italiana, Giorgia Meloni, stanno arrivando alla Casa Bianca per l'incontro con Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Il primo ad arrivare è stato il segretario generale dela Nato, Mark Ruttte. Macron, Starmer, Merz, von der Leyen, Stubb e Rutte sono stati accolti con il tappeto rosso e la guardia d'onore militare sul South Lawn della Casa Bianca. Il leader ucraino, che incontrerà il presidente americano in un bilaterale nello Studio Ovale tra circa un'ora, arriverà da un'altra entrata, sul lato ovest della residenza.
donald trump vladimir putin anchorage alaska foto lapresse
UCRAINA: ZELENSKY, 'NON POSSIAMO ASPETTARCI PUTIN SI FERMI VOLONTARIAMENTE, SERVE PRESSIONE’
(Adnkronos) - "Comprendiamo che non dovremmo aspettarci che Putin abbandoni volontariamente l'aggressione e i nuovi tentativi di conquista. Ecco perché la pressione deve funzionare, e deve essere una pressione congiunta: da parte degli Stati Uniti e dell'Europa, e da parte di tutti coloro che nel mondo rispettano il diritto alla vita e l'ordine internazionale".
Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post su X, dopo l'incontro presso l'ambasciata ucraina di Washington con i leader europei. "Il nostro obiettivo principale è una pace affidabile e duratura per l'Ucraina e per l'intera Europa. Ed è importante che lo slancio di tutti i nostri incontri porti proprio a questo risultato - ha aggiunto il leader ucraino, apparso con indosso un completo scuro - Dobbiamo fermare le uccisioni e ringrazio i nostri partner che stanno lavorando in questa direzione e, in ultima analisi, per una pace affidabile e dignitosa".
giorgia meloni arriva alla casa bianca
Putin non molla, vuole Kiev fuori da Nato e Donbass
Giuseppe Agliastro per l’ANSA
Vladimir Putin non molla la presa e - forte dell'avanzata in Ucraina e dell'abbraccio di Donald Trump in Alaska - non sembra voler cedere di un millimetro sulle sue condizioni per la pace.
Due su tutte: il controllo della Russia sull'intero Donbass e la garanzia che Kiev resterà fuori dalla Nato. Il leader del Cremlino - come riportato da diversi media internazionali nel summit di Anchorage ha chiesto al presidente americano il ritiro dei militari ucraini dalle regioni sud-orientali di Donetsk e di Lugansk (il Donbass) in parte occupate dalle truppe d'invasione russe (quella di Lugansk lo è quasi completamente), proponendo di congelare la situazione al fronte nelle altre due oblast ucraine parzialmente occupate e illegalmente rivendicate dal Cremlino: quelle meridionali di Kherson e Zaporizhzhia.
Stando alla Reuters, la Russia in cambio potrebbe restituire a Kiev alcuni territori occupati nelle regioni nord-orientali di Kharkiv e Sumy: si tratterebbe però di circa 440 chilometri quadrati contro i 6.600 che le forze ucraine controllano nel Donbass.
Finora, Volodymyr Zelensky ha risposto con un secco 'no' all'ipotesi di cedere il Donbass alla Russia. E lo ha fatto sottolineando il valore strategico di questa zona, dove si combatte già dal 2014 e si ritiene che Kiev abbia importanti strutture difensive. Il presidente ucraino teme che una cessione del genere possa aprire le porte a una nuova offensiva rusaa in futuro.
giorgia meloni punto stampa a washington 1
E proprio questo uno dei temi centrali al centro dei colloqui alla Casa Bianca fra Trump e Zelensky. Ma un'altra questione è quella delle "garanzie di sicurezza" per Kiev. Stando all'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, Putin si sarebbe detto disposto a discuterne, anche sulla possibilità di mettere in campo una sorta di articolo 5 in stile Nato, quello che sancisce il principio di difesa collettiva dei Paesi aderenti: ma senza che l'Ucraina entri nell'Alleanza atlantica.
Infine, Mosca mirerebbe anche a un alleggerimento delle sanzioni impostele dall'Occidente e al riconoscimento ufficiale della Crimea come russa. Putin vorrebbe anche che il russo diventasse una lingua ufficiale in Ucraina e chiederebbe misure che garantiscano la "sicurezza per le chiese russo-ortodosse". In Alaska il presidente russo ha però anche ripetuto la sua vaga formula sulle "cause profonde" della guerra: formula considerata un riferimento neanche tanto velato alle pretese del suo regime di ridimensionare le forze militari ucraine.
volodymyr zelenky donald trump meme by osho
volodymyr zelensky keith kellogg washington
vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse
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