QUIRICO COME ORIANA FALLACI - “IN SIRIA SENZA ASSAD CI SARÀ IL PRIMO NUCLEO DELLO STATO ISLAMICO. L’OCCIDENTE NON HA PIÙ AUTORITÀ MORALE”

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Mirko Molteni per ‘Libero Quotidiano'

Si apre domani in Svizzera la travagliata conferenza sulla guerra civile siriana nota come "Ginevra 2", pur se nei primi due giorni si svolgerà a Montreux, di cui da ieri è chiuso lo spazio aereo per motivi di sicurezza, trasferendosi solo dal 24 gennaio nella città che le dà il nome. Tutti invocano la pace, ma ognuno alla sua condizione.

Pragmatismo legato anche all'entrata in vigore dell'accordo sul nucleare siglato a novembre col nuovo governo di Rohani. Da ieri l'Iran prova per 6 mesi a limitare al solo 5% il grado di arricchimento U235 del suo uranio, per scopi civili, dimenticando quel 20% necessario per le bombe A. In cambio, sanzioni alleviate, almeno finchè Teheran rispetterà l'impegno. La coincidenza indica che Ban manda segnali di distensione per un approccio ad ampio respiro con gli ayatollah.

Sulla Siria, accetta l'invito il ministro degli Esteri di Teheran Javad Zarif, che promette «un ruolo positivo ma senza condizioni». Il Consiglio Nazionale Siriano guidato da Ahmed Al Jarba, in esilio a Istanbul e spalleggiato dalla Turchia, minaccia di mandar tutto a monte se gli iraniani avranno voce in capitolo, specie se non ritireranno le loro forze pro-Damasco, che tanto hanno aiutato Assad. Anche gli americani, per bocca del segretario di Stato John Kerry, respingono la partecipazione iraniana, «a meno che Teheran non accetti una transizione che tolga il potere ad Assad».

Ma chi mai accetterebbe di cedere lo scettro quando si sta battendo bene, tanto che da un anno i governativi hanno ripreso il controllo di molte strade e città nervalgiche? Perdipiù contro un'opposizione indebolita e fratricida? I laici di Jarba sono in lotta anche coi jihadisti che sognano l'Emirato del Levante, ovvero la Siria afghanizzata.

Lo ha ribadito Domenico Quirico il reporter de "La Stampa" che fra aprile e settembre 2013 fu rapito da una banda riconducibile alle frange islamiste anti-Assad. E liberato, stando a quanto rivelato due giorni fa "Foreign Policy", pare dietro riscatto di 4 milioni di dollari pagati dall'Italia. «Nella Siria decrepita degli Assad gli estremisti hanno individuato il primo possibile nucleo dello Stato Islamico».

E aggiunge: «Qui vivono uomini minacciati, quasi sopraffatti dal Male, in un mondo che non conosce più il senso della Pietà e della Carità. Andate in Siria, invece di impancarvi da profeti, al calduccio dei caffè d'Occidente: guardate, verificate, inorridite! Poi, verrà la seconda fase: l'annessione dei Paesi delle Primavere, inceppate o già convertite al Corano. Il waabismo, il sordo rigorismo ritualistico nato in Arabia un secolo fa, guadagna consensi nella delusione e nella miseria di quei Paesi, si fa subito armato e prepotente».

Quirico, commentando due giorni fa sul suo giornale l'opera della compianta Oriana Fallaci nell'avvertire l'Occidente, ha rimarcato il dilemma di Siria, Egitto e Paesi similari, che hanno arginato il fondamentalismo solo grazie a governi autoritari che per i governi occidentali era più comodo gestire rispetto a vere democrazie.

«Ecco il problema - dice - decenni di interessata e distratta convivenza con i tiranni, che tenevano sotto chiave gli islamisti e badavano per conto nostro alla fiumana dei poveri emigranti, ci hanno tolto ogni autorità morale, abbiamo stretto troppe mani per suggerire modelli, per autorizzare democrazie».

Da un lato, quindi, un dittatore, Assad, che ieri ha dichiarato di volersi ricandidare alla guida del Paese, oltre ad accusare il presidente francese Hollande di essere «servo di Arabia Saudita e Qatar», cioè le petrol-monarchie che appoggiano i qaedisti. Dall'altro, i fanatici che spesso hanno terrorizzato la popolazione siriana, specie le minoranze cristiane, non meno che i bombardamenti aerei governativi. Sempre ieri, 41 corpi straziati sono stati trovati in una fossa comune di Aleppo, in una zona fino a poco tempo fa occupata dagli islamisti.

Ma anche l'Iran non è da meno a sentire la fatwa di un imam che ieri ha attaccato gli ebrei come "estremisti". Dalla padella alla brace, insomma, per il popolo siriano, mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov si appresta a partire per la Svizzera tenendo ben in mente che Mosca non può perdere la base navale di Tartus, "polmone mediterraneo" della sua flotta da guerra, garantita solo da un governo amico.

 

Domenico Quiricoarticle Domenico Quiricoarticle domenico quirico domenico quirico RIBELLI SIRIANI AD ALEPPO FOTO DI ORIANA FALLACI DAL SUO ARCHIVIO PERSONALE DA L ESPRESSO IL RAPPORTO SULLE TORTURE DEL REGIME SIRIANO IL RAPPORTO SULLE TORTURE DEL REGIME SIRIANO