REC-LUSI? - DOPO L’ESPOSTO DI RUTELLI, PER IL GIP ESISTONO I PRESUPPOSTI PER L’ARRESTO DI LUIGI LUSI: C’È “SISTEMATICA REITERAZIONE DI CONDOTTE ILLECITE PERICOLOSE” - INOLTRE LA SUA FRASE (“SE PARLO, CADE IL CENTROSINISTRA”), MANDATA IN ONDA DA “SERVIZIO PUBBLICO”, HA SCATENATO IL PUTIFERIO - ORA LUI SI DIFENDE E DIFFIDA SANTORO: “SONO STATE 'RUBATE' ALCUNE MIE CONSIDERAZIONI E MANDATE IN ONDA IN UN CONTESTO CHE NE HA STRAVOLTO IL SENSO”…

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1- CASO LUSI: L'EX TESORIERE, E' MIO DIRITTO NON ESSERE INSULTATO E INTIMIDITO
(Adnkronos) - ''Considero mio diritto non essere insultato, intimidito ed essere trattato come indagato nel corso delle indagini preliminari. Ritengo doveroso che dalle vicende che mi riguardano venga tenuta lontana la mia intera famiglia, soprattutto i miei figli, estranei ed incolpevoli rispetto alle vicende che mi coinvolgono''. Lo afferma l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, indagato per appropriazione indebita con riferimento alle somme di denaro che ha ammesso d'aver sottratto dalle casse della compagine politica.

In un comunicato Lusi afferma: ''Da tempo avverto l'esigenza di un incontro pubblico nel quale, pur non potendo - per il rispetto dovuto ai magistrati inquirenti - affrontare il merito delle vicende che mi vedono coinvolto in qualità di indagato, venga chiarito tutto il possibile e rettificato tutto ciò che c'e' da rettificare. Allo stato, oggi, per i motivi anzidetti, questo passo non e' ancora possibile. E' mia ferma volontà difendermi nel processo e non dal processo.

Nego con grande forza di aver mai fornito documenti, atti interessanti il procedimento in corso o documenti ad esso collegati ai giornalisti che ne avrebbero poi diffuso i contenuti con mezzi di informazione - aggiunge - Sono state dolosamente 'rubate' alcune mie considerazioni espresse privatamente ad un giornalista della trasmissione 'Servizio Pubblico' e mandate in onda senza il mio consenso e senza essere preavvisato in un contesto che ha stravolto il senso e il contenuto della mia riflessione personale''.

''Già nei giorni scorsi - aggiunge Lusi - ho conferito espresso mandato legale di procedere nei confronti dei responsabili. Per queste ragioni ho deciso di non fare più alcun commento e se avrò notizie da riferire mi affiderò solo a comunicati ufficiali''.


2- ADESSO LUSI RISCHIA LE MANETTE - IL GIP: CI SONO CONDOTTE ILLECITE SEMPRE PIÙ PERICOLOSE. LA PAROLA AI PM
Fra. Gri. per "la Stampa"

E ora il senatore Luigi Lusi ha paura. La sua inquietudine s'avverte da tanti piccoli segnali. E ne ha motivo. Nere nubi s'addensano sul suo capo. Non soltanto Francesco Rutelli nei giorni scorsi ha presentato un esposto alla procura contro di lui, nei fatti chiedendone l'arresto, ma anche il gip Simonetta D'Alessandro adombra la possibilità di misure severe come la custodia cautelare.

«Viene in rilievo - scrive il magistrato - la sistematica reiterazione di condotte illecite sempre più pericolose... Il dato costituisce in sé legittimamente, il quid fondante dell'intervento cautelare, per vero non solo sul piano reale». Fuori di gergo, significa che il gip sta chiedendo alla procura di valutare se non sia il caso di chiedere l'arresto del senatore. E infatti, secondo indiscrezioni, i pm Alberto Caperna e Stefano Pesci stanno «ragionando» sul da farsi. Ma siccome due giorni fa a Roma si è insediato il nuovo procuratore capo, Giuseppe Pignatone, è ovvio che una decisione del genere richiederà tempo.

I pm avevano definito «predatorie» le attività di Lusi. Il gip D'Alessandro scrive anche di peggio a proposito del reinvestimento dei soldi sottratti alla Margherita. «Si tratta di condotte sempre in certo senso compulsive, ma meno dirette e brutali, più sofisticate, epperciò, per certi versi, più pericolose, siccome sintomatiche del farsi strada, nella mente dell'autore, della necessità attraverso fatti di artefazione-dissimulazione di conseguire il profitto dei gravissimi reati compiuti».

E siccome il magistrato si occupa spesso di riciclaggio, annota il pericolo che il patrimonio di origine illecita sia dilapidato: «È la tipica materia di versamenti a società che promettono mirabolanti rendimenti, cui il denaro viene versato a fiumi, nell'indifferenza che è propria di chi non lo ha guadagnato, e per nascondere la provenienza delittuosa o semplicemente sottrarlo al prelievo fiscale».

Nel frattempo Lusi sta facendo le sue contromosse. L'avvocato Luca Petrucci ha presentato al Tribunale del Riesame istanza di dissequestro per le case (i sei appartamenti siti in Capistrello e la villa in usufrutto alla nipote ad Ariccia) e i capitali sequestrati (due milioni di euro investiti in polizze Allianz) nei giorni scorsi dal gip. Petrucci ha anche avanzato una formale diffida nei confronti di Michele Santoro perché si dia atto che l'intervista andata in onda su «Servizio Pubblico» non soltanto è stata carpita con l'inganno, ma era anche monca.

«Utilizzando alcune frasi fuori dal contesto - spiega il legale - si è perso il senso del ragionamento del senatore, che era politico e non giudiziario e tantomeno personale. Per amor di verità, Santoro ha introdotto il servizio spiegando che le frasi erano state "carpite" e che l'intervista non era autorizzata, ma questa precisazione non ci può bastare».

La precisazione di Santoro non è sufficiente perché Lusi ha ora paura delle conseguenze scatenate da quell'intervista. Ha creato dal nulla una bufera con una frase in particolare. «Se parlo, cade il centrosinistra». Così adesso è in marcia una causa civile nei suoi confronti avanzata da Rutelli, Enzo Bianco e Giampiero Bocci a nome della ex Margherita in cui si chiede un risarcimento di 10 milioni di euro.

 

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