1. REGGETEVI FORTE: L’EX FRANCIA DI SARKOZY ACCUSA GLI STATI UNITI DI SPIONAGGIO 2. GLI USA AVREBBERO VIOLATO I COMPUTER DI ALCUNI STRETTI FUNZIONARI DEL SARKO-FAGO UN PAIO DI GIORNI PRIMA DELLA VITTORIA DI HOLLANDE ALLA PRESIDENZA DELL'ELISEO 3. I PC INFETTATI CON UN VIRUS SIMILE A “FLAME”, UN SOFTWARE DI SPIONAGGIO PROGRAMMATO DA USA E ISRAELE PER SPIARE L’IRAN. NO COMMENT DALLA CASA BIANCA

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DAGOREPORT

Da “L’Express” (http://bit.ly/UcKuhU) e da “The Hill.com” (http://bit.ly/QtfhYW)

 

Gli Stati Uniti avrebbero utilizzato un software di spionaggio per violare i computer di Sarkozy poco prima delle elezioni presidenziali in Francia.

A lanciare la bomba è il settimanale francese “L’Express” (a cui ha fatto eco il giornale americano “The Hill”) che ha raccontato come i computer di alcuni consiglieri stretti di Sarkozy sarebbero stati infettati da un virus un paio di giorni prima delle elezioni, che hanno poi portato alla vittoria del socialista e avversario di Sarko, François Hollande. hacker

Questo virus avrebbe avuto le caratteristiche di “Flame”, un software che fu programmato da Stati Uniti e Israele e utilizzato in passato per spiare l’Iran e il Medio Oriente e che è stato recentemente intercettato dall’antivirus russo Kaspersky. Un virus in grado non solo di accedere a documenti riservati, ma anche di fare screenshot e di attivare il microfono del pc per intercettare comunicazioni. sarkozy obama ANVEDI QUANTO SIAMO AMICI

Da come spiega “L’Express”, tutto sarebbe iniziato, ancora una volta, tramite Facebook. Alcuni funzionari dell’Eliseo sarebbero stati “abbordati” dagli hacker, che fingendosi amici hanno inviato loro un’e-mail con un link per la connessione intranet del palazzo presidenziale. Peccato che la pagina a cui portava il collegamento fosse solo una replica di quella vera. Ma i funzionari hanno abboccato, e senza battere ciglio hanno inserito username e password, spalancando le porte dell’Eliseo agli hacker. A quel punto è stato un gioco da ragazzi installare sui pc un software-spia che si è diffuso da un computer all’altro, infettandone diversi, fra cui quello del segretario generale Xavier Musca. Nicolas Sarkozy si è salvato solo perché pare che non avesse un pc collegato alla rete.

Ma l’attacco ha lasciato delle tracce, che gli investigatori informatici francesi sono riusciti a seguire. Questi ultimi fin dall’inizio sapevano che le violazioni provenissero dall’estero, e in poco tempo sono riusciti a capire che a metterle in atto è stato il più antico alleato della Francia, gli Stati Uniti. Diversi funzionari francesi sostengono che “Si può essere in ottimi rapporti con un paese amico e aver ancora voglia di garantire il proprio costante supporto, soprattutto durante un periodo di transizione”. Fatto sta che il caso, fino a oggi, è stato insabbiato. OBAMA E SARKOZY Cyber War - Richard Clarke - copertina

Il giornale transalpino ha interpellato il Segretario alla Sicurezza Nazionale Usa Janet Napolitano, la quale non ha né confermato né negato le accuse ma si è limitata a dire che gli Stati Uniti non hanno "nessun partner più grande della Francia, nessun alleato migliore della Francia. Collaboriamo in molti settori legati alla sicurezza. Io sono qui per rafforzare ulteriormente questi legami e crearne di nuovi", sostenendo poi che il virus "Flame non è legato in qualche modo agli Stati Uniti".

"The Hill" riporta di aver chiesto chiarimenti sulla questione alla Casa Bianca, ma di non aver ricevuto risposta.
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