L’ITALICUM VA DI TRAVERSO A TUTTI - RENZI PRIMA INCONTRA L’EX CAV PER FARLI INGOIARE IL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA LISTA E NON ALLA COALIZIONE - E POI DEVE COSTRINGERE LA MINORANZA PD A SCIROPPARSI I CAPILISTA BLOCCATI

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LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI GIANNI LETTA LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI GIANNI LETTA

Dino Martirano per il “Corriere della Sera”

 

Sulla legge elettorale, oggi Matteo Renzi si gioca tutto. E incontra Silvio Berlusconi al quale chiederà il via libera per un «emendamento preclusivo» del Pd capace, secondo i consiglieri di Palazzo Chigi, di «far approvare l’Italicum in 48 ore» al Senato. 
 

Alla vigilia delle votazioni, previste a partire da questo pomeriggio, il premier segretario ha concesso 24 ore di tempo alla minoranza del Pd per rimettersi in linea col Nazareno sulla questione dei capilista bloccati. E poi ha annunciato che incontrerà Silvio Berlusconi (oggi alle 9 a Palazzo Chigi, con Gianni Letta e Denis Verdini) per provare a risolvere pure il rebus del premio di maggioranza concesso al primo partito (e non alla coalizione) che i parlamentari azzurri considerano un autentico suicidio. 
 

La minoranza del Pd conta una trentina di senatori (su 107) pronti a dare battaglia sui capilista bloccati: «Spero che Renzi dica a Berlusconi: “Rassegnati! Meglio i collegi di questo Italicum», ha detto Pier Luigi Bersani. Eppure Renzi sa che l’Italicum arriva in porto solo se Berlusconi incassa i 100 collegi con i capilista bloccati, il Pd il premio di maggioranza alla lista, il Ncd la soglia del 3% e le pluricandidature. 
 

renzi verdinirenzi verdini

Oggi pomeriggio al Senato la maggioranza è intenzionata a forzare la mano, anche in casa del Pd, con un emendamento, detto «super canguro», che neutralizzerebbe la minoranza dem e offrirebbe una fragile sponda a Berlusconi per far digerire il «calice amaro» ai suoi. Cosa farà poi la minoranza dem, determinante sull’Italicum se dovessero mancare i voti di Forza Italia? «Votare contro? Si può anche non votare... Io faccio fatica a votare contro il mio gruppo», ha rassicurato Bersani. 
 

bersani renzi bersani renzi

Per 45 minuti Renzi ha lisciato il pelo alla minoranza del Pd «concedendo altre 24 ore di tempo» per trattare: «Discutiamo ancora ma non ci sono alternative, se non votiamo l’Italicum c’è il Consultellum... Non ci può essere un partito nel partito, le critiche della minoranza sono ingenerose», ha detto il premier ai suo senatori.

 

Poi negli ultimi tre minuti dell’incontro, prima di lasciare il Senato in compagnia del ministro Maria Elena Boschi, Renzi ha lanciato l’ultimatum. E dicono che fosse molto determinato nel formularlo: «Pensateci bene... Tanto ci sono processi emendativi e procedimenti parlamentari che consentono di far approvare la legge in 48 ore». E oggi, allo scadere delle 24 ore, i senatori dem voteranno sulla linea del Nazareno. 
 

angelino alfanoangelino alfano

L’arma segreta offerta a Renzi ha un numero di matricola: l’emendamento 01.103 del senatore piemontese Stefano Esposito (Pd) avrebbe dunque l’effetto di «precludere» 50 mila emendamenti che pesano sull’Italicum. A quel punto, la battaglia della minoranza del Pd, che chiede più preferenze e meno capilista bloccati, sarebbe persa.

 

Ma soprattutto, per Renzi, sarebbe risolto l’enigma del premio di maggioranza concesso alla lista (che non c’era nel primo patto del Nazareno) che ora Berlusconi deve far digerire ai suoi. Nell’emendamento 01.103, infatti, si stabilisce che «sono comunque attribuiti 340 seggi alla lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40% dei voti validi».

RENZI ALFANO FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE RENZI ALFANO FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

 

La contropartita per Berlusconi sono i 100 collegi plurinominali con i capilista bloccati. Mentre Alfano incassa la soglia del 3% e le pluricandidature. Tutto condensato nell’emendamento Esposito che, mettendo in fila i pilastri dell’accordo del Nazareno 2.0, manderebbe al macero 15 volumi di subemendamenti freschi di stampa. 
 

Funzionerà il piano? Dipende dall’esito dell’incontro tra Renzi e Berlusconi. Mentre la minoranza del Pd non ha i numeri per imporre l’emendamento sui capilista di Gotor che il premier definisce «il mio nemico preferito». Se però il «canguro» di Esposito dovesse saltare, il governo rischia su una proposta di Paolo Corsini (Pd): l’apparentamento delle liste al ballottaggio. Che piace alla minoranza dem e a tutta Forza Italia. 

Miguel Gotor Miguel Gotor