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I MANIFESTI COMICI DI ALEMANNO
http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/10/20/foto/i_manifesti_di_alemanno_contro_le_buche-23585288/1/
Mauro Favale per "la Repubblica"
Potenza del web: un manifesto di tre anni fa, firmato Pdl, che annuncia "Meno buche e meno allagamenti" rilanciato da migliaia di utenti, tra Facebook e blog, proprio nel giorno del nubifragio che mette Roma in ginocchio. Ironie, sfottò e un diluvio di critiche. Perché la rete non perdona e Gianni Alemanno lo sa.
Accostando sui motori di ricerca il suo nome alla frase "promesse non mantenute" compaiono 12 mila pagine. Al contrario, di pagine con "promesse mantenute" ce ne sono solo 1.700.
Una differenza facile da comprendere, tra teca di Meier da abbattere (è ancora lì), demolizioni e ricostruzioni di Tor Bella Monaca (non se ne parla più), Gran Premio di Formula 1 all'Eur (definitivamente naufragato), buche coperte e fogne e caditoie ripulite (s'è visto giovedì cos'è successo). Per non parlare dei grandi cavalli di battaglia del sindaco, esposti sia nel programma elettorale, sia in quel "Patto con Roma", sottoscritto a Corviale, alla presenza di Silvio Berlusconi e (ben prima di strappi e divorzi) Gianfranco Fini.
A cominciare dalla sicurezza, bandiera di Alemanno messa in crisi, proprio quest'anno, dall'escalation di agguati che ha caratterizzato il 2011. E il piano nomadi? "Espulsione immediata di 20 mila rom e immigrati che hanno violato la legge", sta scritto sul programma del 2008.
Ora, tra sgomberi e tragedie (il rogo a Tor Fiscale in cui persero la vita 4 bambini) il piano procede a singhiozzi, col risultato di un proliferare di centinaia di microcampi abusivi. Sulle infrastrutture si procede con le nuove linee della metropolitana (progetto che risale, però, alla giunta precedente) ma ancora non c'è traccia delle grandi opere rilanciate anche a febbraio, nel mega appuntamento degli Stati generali della città .
Si obietterà che il piano strategico si sviluppa in un decennio, che tre anni sono pochi e c'è la crisi. E, in effetti, sono costanti le "rettifiche" in corso d'opera che accompagnano l'attività del primo cittadino, dal lavoro (un anno e mezzo fa il sindaco parlava ancora della possibilità di creare "100mila nuovi posti di lavoro") alla casa, al decoro. Frenate e retromarce che gli sono valse il soprannome di "Retromanno". A lui, però, non piace. L'ha detto su Radio2, una settimana fa: "Retromanno è uno che ci ripensa. Preferisco Aledanno".
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