DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
1.BORSA: MILANO PEGGIORA (-2%), GIÙ MPS, UBI E BANCO POPOLARE
(ANSA) - Peggiora ulteriormente Piazza Affari (Ftse Mib -2% a 22.406 punti), frenata dai bancari e con l'intero paniere delle blue chips in rosso ad eccezione di Ansaldo DSts (+0,16%). Frenano Mps (-4%), Ubi Banca (-3,67%), Banco Popolare (-3,19%) e Mediobanca (-3,07%). Pesano anche Azimut (-2,67%) e Mediolanum (-2,68%), Unicredit (-2,87%) e Intesa (-2,89%). Sotto pressione infine Telecom (-2,62%), Tod's (-2,14%) e Finmeccanica (-1,94%), mentre Fca (-1,71%) e Bpm (-1,34%) fanno meglio dell'indice.
2.BORSA: ATENE DIMEZZA CALO (-3,6%), MA PESANO LE BANCHE
(ANSA) - Dimezza il calo la Piazza di Atene dopo quasi 3 ore di scambi (Bs Ase -3,6% a 745 punti), frenata ancora dai titoli bancari dopo la rottura del tavolo tra Istituzioni e Governo Tsipras. Il listino ellenico è frenato dai bancari Piraeus Bank (-11,92%), National Bank of Greece (-9,81%), Alpha Bank (-4,86%) ed Eurobank (-6,11%). Sotto pressione il siderurgico Sidenor Holding (-4,3%).
3.GRECIA: FALLISCE NEGOZIATO CON UE. VAROUFAKIS: GREXIT IRRAGIONEVOLE, IMPOSSIBILE ESCLUDERLA
Da www.ansa.it
E' rottura tra la Grecia e creditori internazionali al tavolo tecnico di Bruxelles, ora palla passa all'Eurogruppo. E mentre l'Fmi chiede scelte dure da tutte le parti in campo. Varoufakis avverte: 'Grexit insensata, ma è impossibile escluderla'. E' pessimista Weidmann: 'Sale la probabilità che non si trovi l'accordo', ma Berlino rassicura: 'Vogliamo che Atene resti in Eurozona'.
Varoufakis, Grexit irragionevole, impossibile escluderla - "Io escludo una Grexit come soluzione ragionevole. Ma nessuno può escludere tutto: io non posso escludere che una cometa impatti la Terra". Lo dice il ministro delle Finanze greco Janis Varoufakis, in una intervista alla Bild. "Non sono un profeta. L'accordo potrebbe arrivare in una notte. Ma Angela Merkel deve starci".
Berlino, vogliamo che resti in Eurozona - "Noi vogliamo che la Grecia resti nell'Eurozona". Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla posizione del governo tedesco all'indomani del fallimento delle trattative a Bruxelles.
Portavoce, Juncker deluso fallimento negoziato - il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, dopo aver fatto "un ultimo tentativo di trovare una soluzione" alla crisi greca "è deluso" del fallimento del negoziato, ma la Commissione resta "pronta ad impegnarsi 24 ore al giorno e 7 giorni su 7" per altri negoziati.
Weidmann, sale probabilità non si trovi accordo - Per la Grecia "il tempo sta finendo e stanno aumentando le probabilità che non si raggiunga un accordo". Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann - riferisce Bloomberg - parlando a margine di un convegno a Francoforte.
Fmi, servono scelte dure, anche da creditori Ue - 'Un accordo sulla Grecia richiede scelte dure da tutte le parti': cosi' il capo economista del Fmi, Olivier Blanchard, che in una nota sottolinea come Atene si debba impegnare su 'misure davvero credibili' per risolvere i problemi di bilancio. I creditori Ue dovrebbero 'riprogrammare invece i pagamenti sul debito a tassi d'interesse piu' bassi'.
Il capo economista del Fondo monetario internazionale afferma quindi come obiettivi piu' soft sul fronte del bilancio della Grecia siano coerenti con un debito sostenibile solo se i paesi europei si mettano d'accordo su una ristrutturazione di tale debito, quindi dei loro prestiti ad Atene. Almeno con un allungamento delle scadenze. La dichiarazione di Blanchard - scrive il Wall Street Journal - viene vista in alcune capitali europee come un monito ad alcuni paesi, a partire dalla Germania, perche' abbandonino la richiesta di misure d'austerity troppo restrittive o rinuncino a una parte del debito greco.
E' rottura tra la Grecia e creditori internazionali al tavolo tecnico di Bruxelles. "Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi", hanno spiegato dall'esecutivo Ue, sottolineando che la distanza significativa è "nell'ordine dello 0,5-1% del Pil, o l'equivalente di due miliardi di euro di misure fiscali permanenti su base annuale".
Ed "inoltre la proposta greca resta incompleta". E così è fallito il tentativo del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, di arrivare ad un accordo con la Grecia prima della riapertura dei mercati. La palla passa ora all'Eurogruppo di giovedì prossimo ma lo stesso Juncker resta convinto che "con maggiori sforzi sulle riforme da parte della Grecia e volontà politica da parte di tutti, una soluzione può ancora essere trovata prima della fine del mese"
Atene dal canto suo ha detto ancora una volta che "non accetterà ulteriori tagli alle pensioni" mentre il ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, ha spiegato che "un avanzo primario pari all'1% del Pil, raggiungibile a marzo, non è più possibile" per le critiche condizioni di liquidità del Paese, ribadendo per l'ennesima volta che "è necessaria una ristrutturazione del debito" greco in modo che Atene "possa ritornare sui mercati" per finanziarsi. Il comportamento di Atene sta provocando una crescente irritazione in Germania.
Questa volta a battere i pugni sul tavolo è il ministro dell'economia tedesco e vice-cancelliere, Sigmar Gabriel, da sempre più colomba che falco nei confronti di Tispras. "L'ombra di una uscita della Grecia dall'Euro sta diventando sempre più visibile" ma Berlino "non si farà ricattare" per trovare un accordo sul salvataggio, "non si farà spingere ad accettare qualsiasi cosa", afferma il vice della Merkel, avvertendo il governo ellenico che "la pazienza dell'Europa sta finendo" e che Tsipras deve portare avanti le stesse riforme che il precedente governo di Samaras si era impegnato a fare, se vuole raggiungere un accordo.
SIGMAR GABRIEL E ANGELA MERKEL
Gabriel lancia poi una stoccata proprio a Varoufakis. "Gli esperti greci della teoria dei giochi stanno giocando d'azzardo, mettendo in pericolo il futuro del loro Paese e dell'Europa" e infine promette che "i lavoratori e le famiglie tedesche non pagheranno per le esagerate promesse elettorali fatte da un governo mezzo comunista".
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