FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
1. VIDEO - ED MILIBAND CONTRO CAMERON ALLA CAMERA DEI COMUNI
2. TANTO RUMORE PER NULLA
Paola Peduzzi per "il Foglio"
L’affaire delle intercettazioni illegali del gruppo Murdoch nel Regno Unito è iniziato nel 2011, è costato tra inchieste indipendenti, commissioni, raid della polizia, processi e spese legali circa 100 milioni di sterline, come scrive Philip Johnson sul Daily Telegraph, ma non è riuscito a ottenere l’obiettivo che si proponeva: distruggere “il sistema Murdoch”.
Rebekah Brooks, che di questo scandalo è diventata il volto quando Rupert ha annunciato abbracciandola che l’avrebbe difesa contro tutto e contro tutti, è stata assolta da ogni capo d’imputazione. Andy Coulson, ex direttore di News of the World e soprattutto ex capo della comunicazione del premier David Cameron, è stato dichiarato colpevole – avrebbe organizzato assieme al giornalista Clive Goodman la corruzione delle forze di polizia per ottenere due tabulati dei telefoni dei reali inglesi – ma ieri la giuria, riunita dall’11 giugno scorso, non è riuscita a raggiungere un verdetto.
Non si sono messi d’accordo, dicono che da quando martedì mattina hanno iniziato a leggere le sentenze e il mondo politico si è scaldato, non c’è più stata la tranquillità necessaria per prendere una decisione tanto importante. Se la prendono con Cameron che è intervenuto subito scaricando Coulson e ha così impedito alla giuria di continuare il suo lavoro.
I giudici si sono riuniti di nuovo martedì pomeriggio, ma fuori tutti commentavano, sorridevano (much ado about nothing!), cercavano di ritirare in mezzo la sciagurata leggerezza con cui Cameron ha assunto Coulson, s’è litigato parecchio, ma alla fine la giuria ha dovuto arrendersi. C’è tempo fino a lunedì per decidere di ricorrere in appello e molti sostengono che alla fine Coulson si prenderà i due anni di prigione che gli spettano, ma al momento la giuria si è dichiarata sconfitta e Coulson è uscito dal tribunale ribadendo la sua innocenza. Il Guardian non si dà per vinto.
E’ il quotidiano che ha lanciato lo scandalo delle intercettazioni, che ne ha parlato e scritto, ignorato da tutti, per due anni, fino a quando è sbucata la storia della svolta, quella dell’hackeraggio del telefono di una ragazzina scomparsa quando ancora non si sapeva che ne era stato di lei (era stata uccisa). Era l’estate del 2011, il riscatto del quotidiano- watchdog e la fine dei Murdoch.
david cameron e moglie a cena nel ristorante trendy
Ora che i giudici non sono riusciti a confermare le presunte verità del Guardian, un giornale che sembra soltanto uno strumento di contropotere antimurdochiano sconfitto e abbacchiato, ecco che arriva un altro scoop. Non è finita ragazzi: Scotland Yard vuole interrogare niente meno che Rupert Murdoch in persona. Ci aveva già pensato un anno fa, la polizia londinese, ma c’erano già tre commissioni d’inchiesta, un processo e una riforma dell’editoria in corso, e così aveva deciso di aspettare.
A sentenza fatta, ne riparliamo. Era pensato come il colpo di teatro finale, la morte sul campo del tycoon delinquente e bugiardo, e oggi invece appare come l’estremo tentativo di tenere in piedi una questione che giuridicamente è morta, mediaticamente è un chiacchiericcio inconfondibile, e culturalmente è obsoleta.
DAVID CAMERON DEFINISCE LA SITUAZIONE INACCETTABILE
Con tutto l’hackeraggio mondiale esistente, fatto dai governi senza prendersi troppa cura di nascondersi; con tutta la buona volontà con cui chiunque fa sapere qualunque cosa di sé sempre, nei social e con le foto fintamente casuali su Instagram, ha senso scandalizzarsi perché qualcuno ha ascoltato la segreteria telefonica del principe Harry o ha pubblicato le sue foto rubate con un bikini? Il punto è la fine del sistema Murdoch, il resto è strumentale.
I giornali del tycoon australiano nel Regno Unito (e nel mondo) hanno determinato corsi politici, promosso e affossato leader, umiliato personaggi importanti (nessuno dovrebbe dimenticare quella volta che l’allora vicepremier laburista John Prescott, vittima di hackeraggio, era finito sulla copertina del Sun con la fotografia di un piccolo wurstel da aperitivo che simboleggiava la sua mascolinità), per questo dovevano essere puniti. E lo svilimento dell’impero di Murdoch c’è stato.
REBEKAH BROOKS WADE E ANDY COULSON
Ora il gruppo è diviso a metà, c’è una parte sana legata all’intrattenimento che va alla grande, ce n’è un’altra, legata ai tanto amati giornali di carta, che arranca (e News of the World, tabloid al centro dello scandalo, è stato immediatamente chiuso). All’interno del board di News Corp. ci sono state lotte epocali, gli azionisti si sono ribellati al loro stesso padrino, la famiglia Murdoch ne è uscita ancora più litigiosa di quanto già non fosse (Rupert si è separato dalla moglie Wendi, nel frattempo), al punto che c’è stato un periodo, ormai pare in parte superato, in cui il solo nominare un Murdoch faceva crollare i mercati. Le conseguenze ci sono state, concrete.
Erano le premesse a essere senza fondamento. L’accanimento però continua. Ora tocca a Cameron e al suo rapporto con Coulson, l’uomo più impassibile d’Inghilterra che ha ammesso di aver taciuto, nel 2007, alcuni dettagli del suo passato da direttore di giornali ai suoi futuri datori di lavoro per paura di non ottenere il posto. Cameron si sente tradito, e lo è stato.
Murdoch con le figlie Chloe e Grace
Paradossalmente la sua ira lo sta aiutando: ieri al Question Time alla Camera dei Comuni è stato aggredito personalmente da Ed Miliband, capo dell’opposizione laburista. Lo scambio è da vedere (tutti i Question Time andrebbero visti a dire il vero) perché con tutta la debolezza accumulata da Cameron, su questa questione e in generale, a uscirne malissimo è Miliband.
Miss Deng con il marito Rupert Murdoch
Non c’è nessun commentatore che riesca a dire che il premier sia stato battuto, anzi sono più quelli che sostengono che lo schema d’accusa del leader laburista sia stato un disastro. E mentre le tv iniziano a riprendere cittadini che sbuffano e ripetono innumerevoli “chissenefrega”, Cameron pare già fuori dall’arena.
Come Rebekah Brooks. La sua è l’assoluzione che più pesa, i ritratti su di lei pubblicati ieri dai giornali britannici colavano disgusto e sorpresa. Ma come ha fatto a cavarsela? Può essere innocente una così? E via a ricordare la carriera straordinaria della figlia di un giardiniere arrivata a News of the World nel 1989 come segretaria e finita a dirigere il Sun, il tabloid più venduto del Regno, a trentacinque anni.
Si racconta di quella volta che, sotto la protezione di Piers Morgan, altro enfant prodige della scuola Murdoch, si mise un grembiule da donna delle pulizie, si piazzò in un bagno vicino a un’altra redazione del gruppo Murdoch, si fermò un paio d’ore, giusto il tempo di riuscire a capire su che cosa stessero lavorando là i vicini di casa, i fratelli, e rubare lo scoop.
DAVID CAMERON ED MILIBAND CELEBRANO LA REGINA ELISABETTA
Si racconta di quella volta che il deputato conservatore Jerry Hayes fu chiamato da Rebekah che voleva avvisarlo che News of the World avrebbe pubblicato uno scoop su di lui e sul suo amante gay: lei fu talmente empatica e gentile (falsa!) che qualche giorno dopo, a carriera devastata, Hayes telefonò per ringraziare dei toni così soavi che erano stati usati per ucciderlo.
EDWARD MILIBAND ALLA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DEL NUOVO ARCIVESCOVO DI CANTERBURY JUSTIN WELBY
Si racconta del sessismo di cui è stata vittima, di quella volta che i colleghi uomini le hanno tagliato i fili del telefono per impedirle di finire un’inchiesta-scoop su cui stava lavorando, e di quell’altra volta in cui era stata invitata a una gara di golf ed era stata costretta a cucire un bottone che si era staccato dalla maglietta di uno dei capi. Lei se n’è lamentata ma ha superato l’umiliazione, soprattutto quando è stata notata da Rupert e la sua priorità è diventata compiacerlo.
PIERS MORGAN QUANDO DIRIGEVA THE MIRROR
E così ha iniziato ad alternare sfuriate volgari e incontenibili a lunghe chiacchierate guardando negli occhi i suoi interlocutori, toccando loro il braccio con partecipazione, con quel fare che poi qualcuno avrebbe definito lascivo, “sembrava sempre sul punto di chiederti di andare a letto con lei”. Quest’atteggiamento, assieme a un’“ambizione incandescente”, ha contribuito a renderla la concubina del murdochismo più che l’interprete più competente che ci fosse in circolazione di quel modo di vendere giornali.
PIERS MORGAN HA PRESO IL POSTO DI LARRY KING SU CNN
Il mito della strega-mantide, che usa i mariti e li picchia, che usa la cugina per farle da madre surrogata e concedersi infine una maternità negatale dalla natura, che non si ferma davanti a nulla nasce da qui. Eppure era la più brava (qualcuno dice che Murdoch sta già correndo a riprendersela).
Eppure faceva quel che facevano tutti, pagava investigatori per avere informazioni prima che lo facessero gli altri. Non c’era complotto, non c’era corruzione. Come ha detto Rebekah a un amico che poi l’ha prontamente spiattellato ai media quando sapere qualcosa sulla misteriosa donna dai capelli rossi era di moda: “Nessuno mi ama. Qui è sempre una battaglia”.
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