DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
SNOWDEN ALLA TV DI HONG KONG INTERVISTA DEL GUARDIAN
Alessandra Rizzo per “la Stampa”
La Gran Bretagna ha dovuto richiamare agenti dei servizi segreti impegnati in operazioni in «paesi ostili» dopo che Russia e Cina hanno avuto accesso a informazioni riservate contenute nei file di Edward Snowden. Lo rivela il «Sunday Times», e la notizia suscita polemiche: il governo ribadisce che l’ex talpa del Datagate ha creato «danni enormi», mentre i più scettici vedono una storia inventata ad arte, attraverso fonti anonime e giornalisti compiacenti, per salvaguardare i poteri di controllo delle agenzie di intelligence sulle comunicazioni dei cittadini.
SNOWDEN A MOSCA CON LE RAPPRESENTANTI DI HUMAN RIGHTS WATCH
LE RIVELAZIONI
Secondo il «Sunday Times», Mosca avrebbe guadagnato accesso a circa un milione dei file sottratti dall’ex contractor della National Security Agency. Anche Pechino sarebbe riuscita a decriptare alcuni dei documenti, inclusi dettagli per l’identificazione di 007 britannici e americani. Il giornale cita fonti anonime di Downing Street, del Ministero degli Interni e dei servizi.
Secondo una di queste fonti, Snowden «ha le mani sporche di sangue»; la fonte di Downing Street specifica invece che nessuna delle spie ha subito danni, ma la situazione ha impedito loro di raccogliere «informazioni vitali». Non è chiaro, secondo il domenicale, se Russia e Cina abbiano rubato i documenti o se Snowden li abbia loro consegnati per garantirsi la libertà a Hong Kong, dove si è rifugiato dopo aver scaricato i file, e a Mosca, dove ha ottenuto asilo.
SNOWDEN IN GITA IN BARCA IN RUSSIA
LE REAZIONI
Snowden ha sempre sostenuto di aver distrutto la sua copia dei file dopo aver divulgato le notizie tramite giornalisti del «Washington Post» e del «Guardian» nel 2013. L’ufficio di David Cameron si è trincerato dietro un no comment, mentre il ministro degli Esteri Philip Hammond ha ribadito che «nessuno può dubitare del fatto Snowden abbia creato un danno enorme» alla capacità del governo di proteggere i cittadini.
LA RISPOSTA DI GREENWALD
A sollevare i dubbi, tra i sostenitori di Snowden, sull’attendibilità della notizia sono le fonti anonime (comunque spesso usate nella stampa inglese) in un giornale conservatore vicino al governo, e la tempistica: solo pochi giorni fa un rapporto indipendente aveva giudicato l’attuale sistema di sorveglianza «non democratico» e sollecitato una limitazione dei poteri di controllo. Ma Cameron ha in cantiere nuove misure di sicurezza e nuovi poteri di sorveglianza.
Glenn Greenwald, uno dei giornalisti che hanno svelato al mondo i documenti di Snowden, ha evocato i metodi dell’amministrazione Nixon e criticato un articolo «pieno di errori fattuali» e pari ad un esercizio di «stenografia» al servizio della propaganda di governo. «Il giornalismo al suo peggio», ha twittato. Shami Chakrabarti, direttore del gruppo Liberty per la protezione della privacy, sostiene che «i tempi di questo articolo “esclusivo” sembrano estremamente convenienti per il governo».
IL QUARTIER GENERALE DEL GCHQ IL SERVIZIO DI INTELLIGENCE INGLESE
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