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Lello Parise per "la Repubblica"
«Sono molto indignato». «Tu diffami e fai terrorismo psicologico». Botta e risposta a distanza tra Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, e il governatore della Puglia Nichi Vendola. I fumi dell´Ilva avvelenano pure la campagna elettorale che oggi si conclude lungo le rive dello Ionio e che l´altra sera, a sorpresa, ha anche intossicato l´arcipelago della sinistra.
Vendola sbarca a Taranto per sostenere la candidatura del sindaco uscente, Ippazio Stefà no, «il medico che cura i bambini e che la gente dei quartieri popolari ama». Ma all´ingresso del palazzo della Provincia dove va in scena la manifestazione elettorale, un gruppo di ragazzi del centro sociale "Amazza che Piazza" sventola lo striscione "sVendoLa città di Taranto" e contesta il presidente della Regione Puglia: «La diossina non la vogliamo».
Davanti ai microfoni delle televisioni, Vendola sorride nervosamente. E spiega: «Fortunatamente la maggior parte dei cittadini di Taranto, ci vuole bene». Poi, affonda il colpo: «Noi consentiamo perfino alle minoranze di vivere in questa città . Anche ai forestieri che non la conoscono e che non la amano, ma che come piccoli avvoltoi cinicamente la usano per costruire fortune elettorali». Non è casuale il riferimento a Bonelli, avversario di Stefà no a queste comunali in nome e per conto degli ambientalisti.
Il portavoce dei Verdi si dichiara «senza parole»: «Vendola mi ha accusato di essere stato l´organizzatore della contestazione, ma io non c´ero. Tuttavia per sostenere questa bugia, ha usato un linguaggio che non appartiene a un uomo di sinistra. Ma piuttosto, è quello di chi rappresenta una destra becera. Farebbe bene a chiedere scusa non a me, ma a Taranto.
Qui dove io non faccio terrorismo, racconto che in Puglia l´ecologia non esiste. Visto che la Regione ha autorizzato l´Ilva a raddoppiare la produzione di acciaio. Parliamo della stessa fabbrica che, come ha dimostrato una perizia epidemiologica disposta dai magistrati, ha causato 174 morti in sette anni giacché c´è un nesso tra malattie, decessi per tumori e inquinamento provocato dal siderurgico. Noi diciamo queste cose e il nostro consenso cresce. Siamo l´alternativa all´antipolitica predicata da Beppe Grillo. E, forse, diamo fastidio».
Vendola, dalla Sicilia, taglia corto: «Bonelli entra a gamba tesa contro chi ha fatto, come il sottoscritto, una rivoluzione dal punto di vista della difesa dell´ambiente. E, questo, per un miserabile calcolo politico. Ho già posto il problema a Bersani. Qualunque partito del centrosinistra può testimoniare l´animosità , la violenza e la volgarità dell´esponente dei Verdi, che semina odio e menzogne. Vuole portare Taranto sull´orlo della guerra civile». Poi, con la voce più serena, fa sapere: «E´ troppo facile cacciare il male chiudendo le industrie. L´ambientalismo non può essere una semplificazione rozza della realtà . A Taranto tutto quello che è stato possibile fare al di fuori della demagogia, è stato fatto».
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