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SI È IN-GAZA-TA PURE SALLY ROONEY - LA CELEBRATISSIMA SCRITTRICE IRLANDESE HA SCATENATO UN CASINO DOPO AVER DECISO DI VIETARE LA TRADUZIONE IN EBRAICO DEL SUO BESTSELLER, "BEAUTIFUL WORLD: WHERE ARE YOU": UN BOICOTTAGGIO VERSO ISRAELE PER SPOSARE LA CAUSA DELLA PALESTINA - L'AUTRICE IN GRAN BRETAGNA È DIVENTATA UNA FIGURA DI CULTO, CELEBRATA COME LA VOCE PIÙ INTENSA E AUTENTICA DELLE GIOVANI GENERAZIONI…
Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
Foto da www.chrisboland.com
sally rooney FOTO DI Chris Boland
I lettori israeliani non potranno sfogliare l'ultimo libro di Sally Rooney: non in ebraico, almeno. Perché la celebratissima autrice irlandese ha deciso di vietare la traduzione di Beautiful World, Where Are You: un boicottaggio che vuole essere una forma di protesta contro l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele.
A rivelare il gesto di Sally Rooney è stato il quotidiano israeliano Haaretz, che ha pubblicato un'intervista con la scrittrice realizzata dal New York Times lo scorso settembre, ma arricchita di nuovo particolari: Haaretz scrive che «quando Modan (una casa editrice israeliana, ndr) ha contattato l'agente della Rooney per firmare un contratto di traduzione, l'agente ha annunciato che la scrittrice sostiene il movimento di boicottaggio verso Israele e per questo non approva la traduzione in ebraico».
Va notato che entrambi i libri precedenti dell'autrice irlandese, Parlarne tra amici e Persone normali, erano stati tradotti in Israele dalla stessa Modan: ma evidentemente la scrittrice ha irrigidito le proprie posizioni, visto che di recente ha firmato una lettera aperta in cui si chiede «la fine del sostegno a Israele da parte delle potenze globali, in particolare gli Stati Uniti» e si fa appello ai governi perché «taglino i rapporti commerciali, economici e culturali» con lo Stato ebraico.
D'altra parte, già in Persone normali i protagonisti partecipano a una manifestazione contro l'attacco di Israele a Gaza nel 2014. E Sally Rooney non ha mai fatto mistero delle sue simpatie marxiste. Ma la sua presa di posizione non ha mancato di generare un fiume di polemiche: tante erano ieri le voci critiche su Twitter da parte di intellettuali e giornalisti.
Una scelta di campo, quella di Sally Rooney, che fa tanto più discutere in quanto l'autrice, in Gran Bretagna, è diventata una vera figura di culto, salutata come la voce più intensa e autentica delle giovani generazioni (lei ha solo 30 anni).
In particolare, Persone normali ha sbancato le classifiche dei libri più venduti ed è stato trasposto in uno sceneggiato televisivo che l'anno scorso ha tenuto incollato alla tv l'intero pubblico britannico durante il primo lockdown.
Sally ha ricevuto durante la sua breve carriera già quattro premi letterari, fra cui quello di Giovane scrittrice dell'anno nel 2017 e il Costa Book Award nel 2018. La Rooney non è però certo la sola intellettuale a sostenere il boicottaggio di Israele: a maggio 600 musicisti internazionali, fra cui Roger Waters ex dei Pink Floyd e Patti Smith, avevano firmato un manifesto in cui annunciavano che non si sarebbero più esibiti nello Stato ebraico finché non fosse cessata l'occupazione del territori palestinesi.
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