SEVERINO CHE CASINO – OGGI LA CONSULTA POTREBBE BOCCIARE IL RICORSO DI GIGGINO DE MAGISTRIS, CON EFFETTI A CASCATA ANCHE SUI CASI DE LUCA E BERLUSCONI – IL MASANIELLO NAPOLETANO A QUEL PUNTO PERDEREBBE DI NUOVO LA POLTRONA, MA HA ANCORA UNA SCAPPATOIA A DISPOSIZIONE

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Liana Milella per “la Repubblica

 

Corte costituzionale Corte costituzionale

Ricorso inammissibile, o quantomeno infondato. Oggi la legge Severino va in scena alla Consulta per via del sindaco di Napoli Luigi De Magistris e i dodici, addirittura forse undici giudici per via di una malattia (sui 15 previsti), si appresterebbero a dargli torto. Stamattina l’udienza pubblica, parola alla relatrice Daria De Petris, all’Avvocatura dello Stato con Gabriella Palmieri e Agnese Soldani, agli avvocati del sindaco e del Comune.

La Corte potrebbe già decidere oggi pomeriggio chiudendosi in camera di consiglio.

 

PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALEPALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Decisione sfavorevole a De Magistris che il giorno dopo affronta anche, a Roma, il giudizio d’appello sul processo in cui è stato condannato per abuso d’ufficio a un anno e tre mesi. Lì potrebbe dichiarare che rinuncia alla prescrizione, di fatto già maturata, ma fino a ieri sera i suoi avvocati e lui stesso non avevano fatto alcuna apertura, né dato annunci. Il sindaco si è limitato a dire che vuol vedere «riconosciute le sue ragioni ».

 

Fatto sta che, se il ricorso alla Consulta cade, De Magistris dovrà di nuovo fare i conti con la sospensione del prefetto che tornerebbe a vivere. Quindi dovrebbe lasciare palazzo San Giacomo. Ma se accettasse la prescrizione del processo, a quel punto cadrebbe tutto perché non ci sarebbe neppure più la condanna.

 

LUIGI DE MAGISTRIS CON ALCUNI MIGRANTILUIGI DE MAGISTRIS CON ALCUNI MIGRANTI

Proprio alla vigilia del processo d’appello, la Corte costituzionale potrebbe dare torto al sindaco. Ricorso inammissibile perché, com’è scritto nella memoria dell’Avvocatura, il Tar campano non è più il giudice legittimato a decidere su De Magistris. Quel giudice è un altro, è il giudice ordinario, come ha stabilito la Corte di Cassazione il 28 maggio di quest’anno passandogli tutta la competenza perché ha giurisdizione sulle controversie che attengono all’elettorato passivo.

 

Peccato che, quando il giudice ha preso in mano il caso, ha confermato la sospensione dell’ordinanza prefettizia del Tar, ma non ha riproposto come suo il ricorso alla Consulta.

 

LUIGI DE MAGISTRIS E SABINA GUZZANTILUIGI DE MAGISTRIS E SABINA GUZZANTI

La seconda questione, la non retroattività della Severino e la natura intrinseca della sanzione sono il cuore del problema. Questione analoga a quella del governatore Vincenzo De Luca e soprattutto Silvio Berlusconi. Per carità, casi diversi, ma il punto comune è la natura della Severino quando sospende un amministratore locale (anche dopo il primo grado) o un parlamentare (a processo definito).

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

 

De Magistris sostiene che a lui, eletto a giugno del 2011 non si può applicare una legge del dicembre 2012, che ha introdotto tra i reati anche l’abuso d’ufficio che prima non c’era. Berlusconi dice che non poteva decadere per una legge successiva al suo reato.

 

In comune la convinzione che la Severino infligga una “sanzione” e non invece una misura cautelare. La Corte, in numerose sentenze, ha già stabilito che non c’è “sanzione”, ma una misura per garantire la salvaguardia delle istituzioni. Di qui l’infondatezza del ricorso.

Paola Severino Francesco Palenzona e Farnco Bernabe Paola Severino Francesco Palenzona e Farnco Bernabe