DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Barbara Acquaviti per “il Messaggero”
Pronta una sforbiciata a oltre 1200 assegni che ricevono gli ex deputati nonostante le polemiche e le minacce di ricorsi e class action da parte dei diretti interessati. Un'accelerazione, con tanto di effetto sorpresa.
Questa mattina alle 8.30 in ufficio di presidenza della Camera arriva la delibera Fico per ricalcolare secondo il metodo contributivo le pensioni attualmente erogate sulla base del sistema retributivo. Tradotto: è il taglio dei vitalizi. Un risparmio, che secondo stime ufficiose, dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni.
Una misura ritenuta così importante da non voler sprecare neanche una virgola dell' effetto annuncio, tanto che il testo ancora ieri sera non era stato distribuito nemmeno agli altri componenti dell' ufficio di presidenza che, con l' elezione di tre nuovi segretari, è appena tornato nel plenum. Ma non solo a Montecitorio sono stati colti di sorpresa.
La pratica del taglio dei vitalizi, attualmente, viaggia su un binario parallelo rispetto al Senato. Il cui compito, in una iniziale divisione di competenze, era quello di approfondire i profili giuridico-costituzionali, mentre alla Camera spettava l'onere di «individuare i presupposti metodologici». Dopo un primo confronto, i questori dei due rami del Parlamento avevano stabilito di rivedersi.
Ma la mossa del presidente Roberto Fico stravolge il cronoprogramma. L'auspicio, spiegano dalla presidenza, è che i due percorsi alla fine coincidano, ma il rischio è che ci si trovi con due regimi diversi. Anche perché l'obiettivo del numero uno di Montecitorio è quello di fare presto, la deadline massima è infatti approvare la delibera prima della pausa estiva. Oggi, tuttavia, ci sarà soltanto una illustrazione del testo.
MOSSA DI BANDIERA
Una fretta che l'opposizione ha gioco facile a leggere soprattutto come una mossa politica dei pentastellati per sventolare una propria bandiera storica e uscire dal cono d'ombra in cui sembrano essere finiti per il dominio mediatico di Salvini sull' alleanza giallo-verde.
Roberto Fico esulta su Facebook: «Il taglio ai costi della politica è un tema su cui ci siamo concentrati da tempo ed è tra i principali obiettivi della legislatura». E il vice premier, Luigi Di Maio, rilancia: «Finalmente iniziamo a togliere un privilegio insopportabile: il vitalizio degli ex parlamentari. Lo abbiamo detto e lo stiamo facendo. I prossimi saranno i pensionati d' oro. L'era dei privilegi è finita».
La delibera Fico è di fatto il frutto della relazione che in particolare l'allora questore e ora ministro, Riccardo Fraccaro, aveva svolto lo scorso 26 aprile. E del successivo lavoro in accordo con l'Inps di Tito Boeri. Durante la disamina erano emersi una serie di casi anomali, come quello di chi finiva per prendere un vitalizio persino superiore all' attuale, o, al contrario, di chi subiva tagli draconiani. Una delle ipotesi circolate è che venga fissato un tetto minimo e uno massimo. Dalla presidenza della Camera però si limitano a confermare che «nessuno percepirà più di adesso». «Il trattamento previdenziale per gli ex onorevoli è uno scandalo intollerabile sul piano economico e morale, un autentico affronto verso tutti gli italiani», afferma Fraccaro.
GLI EX IN RIVOLTA
Inevitabili le proteste degli ex parlamentari che oggi terranno una conferenza stanza dal significativo titolo: Attentato allo Stato di diritto, oggi i vitalizi, domani le pensioni.
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