silvia salis

DATEMI UN MARTELLO! LA SINDACA DI GENOVA, SILVIA SALIS, INDICATA DA PIÙ PARTI COME LA LEADER RIFORMISTA CHE SOSTITUIRÀ ELLY SCHLEIN, NEL LIBRO DI VESPA RACCONTA: “HO PERSO TREDICI CHILI DI MUSCOLI DA QUANDO NON FACCIO PIÙ IL LANCIO DEL MARTELLO” – LA BIONDA FREQUENTATRICE DELLA LEOPOLDA RENZIANA RIVENDICA DI ESSERE “MADRE, MOGLIE E CATTOLICA” IN STILE MELONIANO. E SI DEFINISCE “PROGRESSISTA, CON IL CUORE A SINISTRA E UNA SPICCATA ATTENZIONE AI DIRITTI” – IL DAGOREPORT: A “OTTO E MEZZO” CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA”…

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DAGOREPORT – ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO – DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA"...

 

https://www.dagospia.com/politica/ri-sera-abbiamo-assistito-attentamente-ospitata-silvia-salis-otto-mezzo-452420

 

 

 

Estratto dal nuovo libro di Bruno Vespa “Finimondo” – pubblicato da “Il Messaggero”

 

silvia salis elly schlein 7

Alla Leopolda, Matteo Renzi ha detto che nelle prevedibili primarie di coalizione, che si terranno prima delle elezioni del 2027, Casa riformista avrà un proprio candidato o una propria candidata. Domando a Silvia Salis, presente alla convention, se non ha pensato, come tanti, che il leader di Italia Viva si riferisse a lei.

 

«La positiva attenzione nei miei confronti mi onora» mi risponde «ma sono sindaca di Genova da pochi mesi ed è questo il lavoro che voglio fare, visto che ne ho trovato tanto. Non ho valutazioni su quello che lei mi chiede, anche se sarebbe bello che il Campo progressista trovasse un accordo senza andare alle primarie.»

 

SILVIA SALIS - LANCIO DEL MARTELLO

Si considera una riformista? «Sono progressista, con il cuore a sinistra e una spiccata attenzione ai diritti, alla dignità della persona e alla laicità dello Stato.» Lei sostiene che, se la coalizione che l'ha portata a guidare il comune di Genova fosse riprodotta in tutta Italia, potrebbe vincere ovunque. «È un calcolo aritmetico» mi spiega.

 

«Per di più, il Campo progressista ha un potere espansivo nei confronti dell'elettorato attivo e inattivo che la destra non ha.» Non mi pare, obietto, che alle elezioni regionali questo discorso abbia funzionato, visto che due regioni considerate dal centrosinistra contendibili (le Marche e, in un primo momento, anche la Calabria) sono rimaste al centrodestra.

 

lilli gruber vs silvia salis la sfida dei tacchi a otto e mezzo 2

«In queste due regioni il Campo progressista partiva svantaggiato» precisa «e, su Matteo Ricci, pesava ingiustamente la vicenda giudiziaria. Dal punto di vista psicologico, se si fosse votato prima in Toscana, Puglia e Campania, la narrazione complessiva sarebbe stata diversa.»

 

Quando dichiara «sono madre, moglie e cattolica» non ripete lo schema di Giorgia Meloni? «Si può essere madre, moglie e cattolica e avere al tempo stesso un senso laico dello Stato» replica la Salis «riconoscendo, per esempio, i figli di due madri, in modo che possano vivere sereni se una delle due venisse a mancare. Ma questo non c'entra niente con la mia collocazione personale.»

 

bruno vespa cover libro

Perché lei sostiene che la Meloni ha una concezione maschile del potere? «Per quanto mi riguarda, chiamatemi "sindaco" o "sindaca", come volete. Ma è un peccato che la prima donna alla guida del governo italiano voglia essere chiamata "Signor Presidente", visto che avrebbe potuto fare un'operazione di rottura»

 

Sarò un vecchio formalista, ma nel protocollo del Quirinale non esiste il genere femminile. Si dice «il presidente» e «il ministro».

Per quanto mi riguarda, la considero una definizione neutra, che non manca di rispetto a nessuno. «Capisco che ci sia molto da fare per il cambiamento del linguaggio, ma, se guardiamo ai dati reali, il tasso di occupazione femminile italiano è il più basso d'Europa.»

 

Giusto, ma abbiamo toccato il record storico «Se non vogliamo prenderci in giro, dobbiamo riconoscere che, in alcune regioni italiane, due donne su tre non lavorano.»

 

silvia salis a otto e mezzo 3

Lei ha dichiarato di aver votato principalmente per il Partito democratico. Nelle altre occasioni a chi ha dato la sua preferenza?, le chiedo. «Ho votato una volta per Italia Viva» mi risponde con franchezza. «Conosco Renzi da tanti anni, ci presentò il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e ci sono state anche frequentazioni familiari.»

 

Come vede adesso il partito di Renzi, si chiami Italia Viva o Casa riformista? Si è spostato sensibilmente a sinistra «Per avere successo, il Campo largo deve essere unito e trovare assolutamente un'intesa sul programma.»

 

SILVIA SALIS - LANCIO DEL MARTELLO

Lei sogna un ministero del Futuro: che cos'è? «È una suggestione venuta alla Leopolda. Una provocazione per richiamare la politica a non inseguire soltanto il consenso, ma a concentrarsi sulle cose giuste da fare e misurarne l'effetto. Lavorare per il futuro è ovviamente il contrario che fare cose di corto respiro, e ricordare sempre che, per portare a casa risultati importanti, occorre spesso molto coraggio.»

 

Concludiamo la nostra conversazione con leggerezza. «Sa che ho perso tredici chili da quando non faccio più il lancio del martello?» mi confida. Come mai?

«Tredici chili di muscoli» E sorride, ripensando agli anni d'oro dello sport che da un circolo di Genova di cui suo padre, comunista, era custode l'ha portata per due volte alle Olimpiadi.

 

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Posso chiederle come le è saltato in mente di lanciare il martello? «Avevo cominciato con il salto in lungo» mi racconta il sindaco o, se preferite, la sindaca di Genova. «Ero fisicamente esile, ma con una grande forza e un piglio deciso, un carattere grintoso rispetto alle colleghe. Così l'allenatore ha detto che per me era giusto il lancio del martello: tutta la forza si esprime in tre secondi.»

 

Poiché la politica richiede grinta e buona salute, lei si alza ogni mattina alle 6.30 e va a correre

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