FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Estratto dell’articolo di Dario Di Vico per “Il Foglio”
[…] Le posizioni ucraino-scettiche (per usare un evidente eufemismo) di Silvio Berlusconi e della Lega sull’evoluzione del conflitto a est si sovrappongono magicamente con le richieste non solo di decapitare presidenti e ceo delle Sei sorelle (Eni, Leonardo, Enel e le altre) ma anche di fare spazio nelle prime linee di management (il “cambio di passo” chiesto perentoriamente da Via Bellerio alla premier).
La motivazione che appare prevalente, e allo stesso tempo più trasparente, è politicista: i due alleati vogliono mettere in difficoltà la centralità conquistata sul campo da Giorgia Meloni nei suoi primi cento giorni a Palazzo Chigi, costringerla a rendersi conto di capeggiare una coalizione composita e non un governo sostanzialmente monocolore, mandare alle rispettive (piccole) constituency dei segnali di battaglia e non di avvilita rassegnazione.
Ma non è tutto qui. L’impressione è che premendo su Meloni si voglia dare una sterzata generale anche al posizionamento delle scelte e delle alleanze internazionali di almeno un paio di Sorelle, perché se ne critica implicitamente l’orientamento atlantista o comunque favorevole al rafforzamento materiale della coalizione anti Putin.
Basta pensare alla diplomazia africana Mattei style e ai rapporti di sostituzione delle forniture di gas russo cuciti dall’Eni a immagine e somiglianza delle necessità di autonomia dai flussi inviati da Gazprom.
O ancora è sufficiente porre attenzione al revival della spesa occidentale per gli armamenti (la Polonia ha stanziato il 4 per cento del pil) e trarne le conseguenze su cosa possa valere per Leonardo aderire o meno allo schema americano del friendshoring.
Non è sfuggito a nessuno, ad esempio, che la Lega abbia ripescato per l’occasione Alberto Bagnai per affiancare Giovanbattista Fazzolari e Licia Ronzulli e così pare che gli sherpa saranno a loro volta supportati da alcuni saggi tra cui Gianni Letta e Antonio Tajani.
Il lavoro non manca, visto che si dovranno scegliere non solo le posizioni apicali ma anche i consigli di amministrazione delle Sei sorelle più una sessantina di controllate. Questa è la sostanza dello scontro interno alla maggioranza, quanto alla forma è dovere del cronista ricordare come siano stati nominati dal Mef gli advisor per le nomine: secondo Radiocor tre società di cacciatori di teste che rispondono ai nomi di Spencer Stuart, Key2People ed Eric Salmon. Organizzeranno il Festival del curriculum.
alberto bagnai 1alberto bagnai ospite di 'mezz'ora in piu' 3GIORGIA MELONI CLAUDIO DESCALZI
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