SOCHI A MANDORLA – LA ‘PAGANINI’ DELLO SCI, VANESSA MAE, FARÀ LO SLALOM PER LA THAILANDIA: ‘SUONARE È LA PASSIONE DELLA MIA VITA MA ALZARSI ALLE 5 DEL MATTINO E GUARDARE IL CERVINO NON HA PARI’

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Da ‘La Repubblica'

Era la Paganini minorenne, ha suonato e guadagnato e sconvolto parecchio. Ha cancellato molte cose per il violino, a cinque anni tra le mani al posto delle bambole. Ha rinunciato a tutto, le passioni, le inclinazioni, le fantasie dell'infanzia: i cavalli, l'inglese, la storia. Ma non allo sci, neanche a Mozart avrebbe permesso di scrivere un requiem per l'amore della sua vita.

Vanessa Mae Vanakorn Nicholson, 35 anni, nata a Singapore e cresciuta a Londra, dieci milioni di dischi venduti da farne nel 2006 la musicista under 30 più ricca di Sua Maestà (31 milioni di sterline), la neve non l'ha mai dimenticata: andrà alle Olimpiadi di Sochi (pare). «Era il mio sogno da sempre». Manca ancora l'ufficialità, ma si sarebbe qualificata guadagnando i punti necessari con quattro giganti in Slovenia lo scorso weekend. «Sembra che ce l'abbia fatta, anche se solo per un soffio», ha spiegato il suo manager Giles Holland alla Bbc.

Secondo le regole, i paesi che non hanno atleti fra i primi 500 del mondo possono partecipare alle Olimpiadi con un uomo e una donna, e lei è la donna e il suo paese la Thailandia. Sarebbe la seconda nella storia (il primo Prawat Nagvajara, nel crosscountry, nel 2002 e 2006). Gareggia col cognome del padre, Vanakorn, un imprenditore alberghiero che in passato non ha granché apprezzato il modo di lavorare
di Vanessa («mi sembra un'attrice soft porn»). Definizione piuttosto pesante, ovvio, incoraggiata da alcune foto per promuovere i suoi album: lei che esce dall'oceano spumoso suonando, un abito ovviamente molto bagnato e il contenuto assai a vista. Ma è il suo stile, una specie di Lady Gaga della mazurka.

Ha lasciato la carriera classica a 13 anni dopo aver inciso i concerti per violino di Beethoven e Tchaikovsky, mai nessuna prima di lei a quell'età. Voleva qualcosa d'altro, diverso. Chiama la sua musica "violin techno-acoustic fusion", dentro c'è tutto. Ha lavorato anche con Janet Jackson, nell'album The Velvet Rope ('97), con un assolo nel brano omonimo, ha girato il mondo per concerti, promozioni, tour, compresa un'apparizione molto criticata in Cecenia tre anni fa, per suonare al compleanno di Ramzan Kadyrov, primo ministro reggente nonché presidente della squadra di calcio del Terek Grozny, sospettato di svariati misfatti. Le associazioni umanitarie non hanno apprezzato, e neanche digerito il compenso ricevuto per la performance: 500mila dollari. Le polemiche non l'hanno impensierita.

E' cresciuta sotto un regime Vanessa, quello della musica e di una madre ambiziosa. La mamma Pamela Soei Luang Tan, avvocato cinese e pianista semiprofessionale, dopo la separazione dal marito ha portato la figlia da Singapore a Londra, dove ha sposato un avvocato inglese, Graham Nicholson. Vanessa aveva quattro anni: già da un anno suonava il piano, quello seguente il violino. Le è stato comprato un Guadagnini del 1761 all'asta: 250mila sterline, poi rubato e ritrovato.

A 10 aveva già debuttato in concerto. «Ho dovuto sacrificare molte cose, i cavalli in particolare: mia madre non voleva che mi facessi male alle mani e rovinassi la mia carriera. Ho obbedito. Ma quando mi ha chiesto di lasciare anche lo sci, giustificandolo col fatto che se fossi morta su un palco mi avrebbero seppellito con onore ma su una pista no, ho disobbedito». Sua manager fino ai 21 anni, le due hanno rotto. Non si parlano più. E lei non incide un disco nuovo da dieci anni. «Non mi divertivo più».

Nel 2010 ha annunciato al Daily Telegraph che avrebbe provato a qualificarsi per Sochi, l'anno prima si era trasferita a Zermatt, in Svizzera, per sciare: «Suonare è ancora la passione della mia vita. Ma alzarsi alle 5 del mattino e bere un caffè guardando il Cervino non ha pari». Che musica, quel silenzio.

 

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