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CHI HA SPIATO CALTAGIRONE? QUALI INFORMAZIONI VOLEVA RACCOGLIERE? PER QUALE UTILIZZO? - LA NOTIFICA SUL TELEFONO DEL PROPRIETARIO DEL “MESSAGGERO” CHE LO AVVISAVA DI ESSERE DIVENTATO BERSAGLIO DI UNO SPYWARE È ARRIVATA LO SCORSO GENNAIO: COME MAI VIENE PORTATA ALLA RIBALTA SOLO OGGI E NON DAL SUO QUOTIDIANO ROMANO MA DALLA TORINESE “LA STAMPA”? - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI DEL FINANZIERE STRIANO ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN QUALCHE SCANTINATO), ANCHE NEL PASTICCIACCIO BRUTTO DI “CALTASPIA” I MANDANTI NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SERVIZI DI SPIONAGGIO SOLO AD AUTORITÀ STATALI – QUINDI: CHI AVEVA INTERESSE A FICCARE IL NASO NELLA VITA E NEGLI AFFARI DEL PROTAGONISTA DEL RISIKO BANCARIO E AZIONISTA IMPORTANTE DI MPS, MEDIOBANCA E DELLE ASSICURAZIONI GENERALI, TANTO CARO AL GOVERNO MELONI? – NELLA ROMA POTENTONA NON È MAI ANDATO FUORI CORSO QUEL SAGGIO DETTO CHE RECITA: ‘’FIDARSI È BENE, MA NON FIDARSI È MEGLIO”…

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FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Irene Famà e Gianluca Paolucci per “La Stampa” 

 

Chi e perché ha spiato Francesco Gaetano Caltagirone? Quali informazioni voleva raccogliere? Per quale utilizzo? Sul telefono dell'imprenditore, a gennaio, è arrivata una notifica che lo avvisava di essere diventato bersaglio di uno spyware.  

 

Secondo quanto ricostruito da un'inchiesta de La Stampa e IrpiMedia si tratterebbe anche in questo caso proprio di Graphite prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions, in grado di clonare il contenuto di un cellulare, geolocalizzarlo e trasferire al suo esterno ogni dato presente, compresi quelli criptati.  

francesco gaetano caltagirone l urlo di munch - fotomontaggio lettera43

 

Lo scandalo sulle intercettazioni illegali a giornalisti e attivisti per i diritti umani si allarga e si amplia di nomi e punti interrogativi. E ora il Copasir, il comitato parlamentare che controlla l'operato degli 007 italiani e che sul caso di spionaggio ha svolto un lungo approfondimento, ne discuterà in commissione per poi inoltrare un'istanza formale al governo. Una richiesta di chiarimenti, per capire se l'imprenditore è stato monitorato e se a controllarlo sono state le agenzie di intelligence. 

 

Il caso Paragon esplode a inizio anno, quando emerge che il software prodotto a Tel Aviv è stato utilizzato per spiare il giornalista Francesco Cancellato e alcuni attivisti dell'Ong Mediterranea.  

 

FRANCESCO CANCELLATO

Prendono il via gli accertamenti del Copasir: gli attivisti Luca Casarini e Giuseppe Caccia sono stati intercettati dai servizi segreti esterni per la loro attività nel Mediterraneo. «Intercettazioni preventive e autorizzate, svolte nelle forme e nei limiti previsti dalla legge», si legge nella relazione conclusiva.  

 

Spiato con Paragon anche il giornalista Francesco Cancellato, ma gli 007 negano di essere responsabili. C'è poi don Mattia Ferrari, monitorato pure lui, ma con un software misterioso. Ad aprile poi c'è una nuova svolta: partono nuove notifiche, questa volta anche da Apple, ed emergono altri nomi. 

 

francesco gaetano caltagirone giorgia meloni

Sarebbe stato intercettato il fondatore di Dagospia Roberto D'Agostino, il giornalista Ciro Pellegrino, anche lui di Fanpage come Cancellato, e la controversa blogger olandese Eva Vlaardingerbroek. Le procure di Roma e Napoli hanno disposto accertamenti tecnici irripetibili per capire chi ha infettato i cellulari e con quale software. Accertamenti che però, spiegano le fonti interpellate, dato il tempo trascorso potrebbero risultare vani. 

 

Il caso di Caltagirone è però il primo - e finora l'unico - dove ad essere attaccato con il software spia è un uomo d'affari, tra i protagonisti del risiko bancario in corso e azionista importante di Monte dei Paschi, Mediobanca e delle Assicurazioni Generali. 

 

SPYWARE PARAGON

Le ipotesi che si rincorrono nello scandalo delle intercettazioni illegali sono diverse. Ad utilizzare lo spyware potrebbero essere stati soggetti stranieri e il Copasir, nella relazione conclusiva relativa ai primi accertamenti, segnala che, in sede di audizione, Paragon Solutions ha dichiarato di «fornire i propri servizi ad operatori governativi presenti in numerosi Stati e che non risultano esservi restrizioni tecniche o contrattuali sulla possibilità di utilizzare lo spyware con riferimento ad utenze aventi prefisso italiano».  

PASQUALE STRIANO

 

C'è poi la possibilità di un ruolo delle agenzie private. È vero che la ditta israeliana vende solo ai governi, ma è altrettanto vero che l'utilizzo improprio di strumenti destinati alle forze di polizia da parte di agenzie esterne non sarebbe una novità. Qualcuno potrebbe aver commissionato il dossieraggio a dei contractor che, va da sé, non hanno bisogno di garantire l'affidabilità della legalità. 

 

Sebbene i contratti stipulati da Paragon non siano pubblici, la stessa società israeliana ha dichiarato che prevedono il divieto di utilizzare Graphite contro giornalisti e attivisti.

francesco gaetano caltagirone

 

Ufficialmente è questa una delle ragioni per le quali già a inizio febbraio, appena dopo l'arrivo delle notifiche, Paragon aveva annunciato che avrebbe rescisso unilateralmente il contratto con l'Italia. Una versione più tiepida del rapporto tra il governo e l'azienda approderà nella relazione del Copasir, in cui si parla di "rescissione concordata" tra le parti. 

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