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R.Fi. per il "Sole 24 Ore"
Dopo Fitch anche Standard & Poor's pone l'accento sui rischi di possibili interferenze politiche per Acea, partecipata al 51% dal Comune di Roma. Nell'ultimo report, l'agenzia Usa premia le scelte dell'ad Paolo Gallo - che ha avviato una stretta sui costi e un percorso di efficientamento dell'intero gruppo -, ma mette in guardia sui pericoli delle incertezze collegate all'azionista di maggioranza che, nei giorni scorsi, ha sollevato dubbi sulla strategia del management, promossa invece dalle agenzie di rating. S&P ha così rivisto da "negativo" a "stabile" l'outlook, confermando il rating pari a BBB-/A3.
In particolare, l'agenzia mostra di apprezzare il miglioramento della liquidità del gruppo grazie a tutta una serie di azioni che hanno aumentato la flessibilità finanziaria. A fine semestre, Acea disponeva di 924 milioni tra cassa e linee di credito committed (cui si sono aggiunti i 600 milioni incassati con il bond).
Per Standard & Poor's sono risultati cruciali alcuni tasselli: dall'efficientamento della gestione operativa al taglio dei costi, dal superamento delle problematiche relative alla fatturazione alla stabilizzazione dei crediti, che, pur in presenza di un aumento dei ricavi, hanno contribuito positivamente alla generazione di cassa.
L'agenzia non manca di sottolineare il complesso contesto macroeconomico e osserva che il buon flusso di cassa di Acea ha sicuramente beneficiato anche delle positive modifiche normative nel servizio idrico integrato. Anzi, secondo gli analisti, l'impatto favorevole sarà maggiore per l'utility romana, rispetto alle "colleghe" Hera e A2A, perché il business dell'acqua rappresenta una fetta più consistente nel portafoglio delle attività del gruppo capitolino.
Ulteriori benefici, poi, arriveranno anche dalla positiva conclusione del contenzioso con due concessionarie (Gori e Acea Ato5). E, sebbene i tempi di recupero, siano incerti, l'agenzia confida che Acea riuscirà a dirimere il confronto e a recuperare i pagamenti arretrati o sottoforma di futuri adeguamenti tariffari o come sconti sui canoni di concessione.
L'unica nota negativa è l'incertezza politica. «Siamo consapevoli - si legge nel report - che il consolidamento politico supporta il settore delle multiutility ancora frammentato in Italia, ma ciò potrebbe verificarsi solo se i governi locali procedessero a diluire le rispettive partecipazioni». Passaggio che, ricorda l'agenzia, fu ostacolato per Acea dal Consiglio comunale di Roma.
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