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LA STRATEGIA DELLA PENSIONE DI MERZ – IL BUNDESTAG, LA CAMERA BASSA DEL PARLAMENTO TEDESCO, HA APPROVATO LA RIFORME DELLE PENSIONI CON 318 VOTI FAVOREVOLI, 225 NO (TRA CUI OTTO DEPUTATI DELLA CDU-CSU) E 53 ASTENSIONI. IL CANCELLIERE MERZ EVITATO PA CRISI DI GOVERNO PER APPENA DUE VOTI – L’ESITO DEL VOTO ERA INCERTO A CAUSA DEL DISSENSO DELLA SEZIONE GIOVANILE DELLA CDU, SECONDO CUI LA RIFORMA RISCHIA DI FISSARE COSTI “INSOSTENIBILI” PER LE GENERAZIONI FUTURE, SOPRATTUTTO PERCHÉ GARANTISCE FINO AL 2031 UN LIVELLO MINIMO DELLE PENSIONI PARI ALMENO AL 48% DEL SALARIO MEDIO…
Estratto dell’articolo da www.rainews.it
Il Bundestag, la camera bassa del parlamento tedesco, ha approvato il pacchetto di riforme sulle pensioni proposto dal governo federale con 318 voti favorevoli, 225 contrari — tra cui otto deputati della CDU-CSU — e 53 astensioni.
Per il cancelliere Friedrich Merz si tratta di un risultato politicamente significativo: ha superato di due voti l’obiettivo della cosiddetta “maggioranza del cancelliere”, fissata a 316 voti.
Il voto è arrivato dopo settimane di tensioni interne alla coalizione. Diciotto deputati dello Junge Gruppe, il gruppo giovanile dell’Unione, avevano annunciato l’intenzione di votare contro la riforma, criticandone soprattutto i costi a lungo termine. Se avessero mantenuto quella posizione, il governo sarebbe potuto andare incontro a una crisi [...]
LARS KLINGBEIL E FRIEDRICH MERZ
La riforma sarà ora valutata dal Bundesrat, il senato tedesco, ma il passaggio è considerato una formalità. La Germania, come molti paesi europei — tra cui Italia e Francia — affronta un rapido invecchiamento della popolazione che mette sotto pressione il sistema pensionistico.
Secondo i deputati più giovani della CDU, la riforma rischia di fissare costi “insostenibili” per le generazioni future, soprattutto per la norma che garantisce fino al 2031 un livello minimo delle pensioni pari almeno al 48% del salario medio, una richiesta sostenuta dal Partito Socialdemocratico (SPD).
Il sostegno dell’opposizione di sinistra di Die Linke, che aveva annunciato l’astensione, aveva reso prevedibile il passaggio del provvedimento.
friedrich merz alla cop30 a belem 1
Merz ha promesso che le preoccupazioni della Junge Union saranno discusse nell’ambito di una revisione più ampia del sistema pensionistico prevista per il 2026, che dovrebbe affrontare anche la questione più controversa: l’innalzamento dell’età pensionabile.
La legge è stata invece sostenuta dalla maggior parte dei deputati dei due partiti di governo, CDU e SPD, la cui base elettorale è composta in larga parte da persone anziane o prossime alla pensione.
Il voto ha evitato una crisi politica, ma non risolve le difficoltà della coalizione. Nonostante alcuni successi legislativi, CDU e SPD sono arrivate al limite della rottura per la seconda volta in meno di un anno, in un clima di crescente sfiducia reciproca. [...]
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