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LA STRATEGIA A TENAGLIA DI PUTIN: ASSALTA KHARKIV PER MARCIARE SUL DONBASS – IMPEGNARSI IN UNA BATTAGLIA URBANA ENORME (KHARKIV È LA SECONDA CITTÀ DELL’UCRAINA) NON È FATTIBILE: L’ARMATA RUSSA SPINGE SU QUELL’AREA PER COSTRINGERE KIEV A SPOSTARE REPARTI DAL DONBASS, A EST – GLI AMERICANI ROMPONO IL TABÙ DEI BOMBARDAMENTI IN TERRITORIO RUSSO: “STA AGLI UCRAINI DECIDERE COME USARE LE ARMI…” – GLI AIUTI CHE ANCORA NON ARRIVANO E LA BATTAGLIA AEREA SULLA CRIMEA…

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1. MOSCA, LA STRATEGIA DELLA TENAGLIA ASSALTA KHARKIV E PUNTA AL DONBASS MA ORA KIEV È AUTORIZZATA A REAGIRE

Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “la Repubblica”

 

PUTIN ZELENSKY

L’esercito russo conquista villaggi uno dopo l’altro, in sequenza, a Nord di Kharkiv, ed è arrivato a nove, ma per adesso non punta a conquistare il capoluogo. La città ucraina da un milione e mezzo di abitanti è un obiettivo troppo grande, con i suoi quartieri estesi e le fortificazioni ad anello che la circondano come una tangenziale.

 

Per adesso una battaglia urbana così impegnativa non è fattibile, dal punto di vista del Cremlino: del resto, da due mesi i soldati russi tentano di entrare a Chasiv Yar, centro abitato da tredicimila abitanti nel Donbass, e non ci sono ancora riusciti sebbene i combattimenti siano violenti e i bombardamenti continui.

 

LE DIREZIONI D ATTACCO DELLA RUSSIA IN UCRAINA - MAGGIO 2024

[…] le operazioni russe attorno a Kharkiv hanno come fine la presa di Chasiv Yar (a più di duecento chilometri di distanza in linea d’aria) perché Mosca sa che i soldati ucraini sono troppo pochi per difendere bene il fronte lungo mille chilometri, e a creare una crisi nella regione di Kharkiv, quindi a Nord, costringe l’esercito dell’Ucraina a togliere alcuni reparti dal Donbass, a Est.

 

Del resto è il Donbass […] l’obiettivo dichiarato del presidente Putin, che ieri commentava con entusiasmo: «Stiamo avanzando su tutti i fronti». Per paradosso militare, questa offensiva – che è la conquista più estesa di terreno da febbraio-marzo 2022, l’inizio dell’invasione – vicino a Kharkiv serve per sbloccare il fronte del Donbass. Se Putin centrasse l’obiettivo Donbass potrebbe cominciare a sostenere di avere ottenuto quello che voleva quando ha ordinato l’inizio della sua “operazione speciale”.

 

offensiva russa su kharkiv 3

Tra l’altro i russi sono stati aiutati […] dalla regola che limita l’uso delle armi arrivate dagli Stati Uniti: mai contro bersagli in territorio russo. E questo vuol dire che l’esercito di Mosca ha ammassato materiale a ridosso del confine, a pochi chilometri, senza temere che fosse colpito e distrutto dai missili americani. Nel Donbass questa cosa non è possibile, perché i russi hanno alle spalle decine di chilometri di Ucraina occupata e quindi le loro basi in quell’area sono bersagli legittimi per i missili donati dagli Stati Uniti.

 

CHASIV YAR DISTRUTTA DAI RUSSI

Ieri il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in visita a Kiev, ha annunciato che la vecchia regola non vale più: «Sta agli ucraini decidere come usare le armi», ha detto. Il Regno Unito aveva detto la stessa cosa il 2 maggio. Gli ucraini ottengono soltanto adesso una libertà d’azione che chiedevano da molto tempo e che sarebbe servita prima per cambiare il corso delle cose. Inoltre i massicci aiuti militari sbloccati un mese fa al Congresso americano […] non sono ancora arrivati o perlomeno non se ne vedono ancora gli effetti sul campo.

 

ANTONY BLINKEN SUONA LA CHITARRA IN UN PUB DI KIEV

Questo cambiamento […]  è un segnale fra i tanti che le cose sul fronte vanno male per l’Ucraina. Il generale Budanov, capo dell’intelligence militare […]  si è spostato a Kharkiv per meglio seguire la crisi. Aveva detto alla Bbc che maggio e giugno sarebbero stati mesi tremendi. Zelensky ha annullato i viaggi all’estero per lo stesso motivo.

 

Per ora la popolazione della città regge alla pressione della guerra che torna vicina e non ci sono segni di panico, accoglie gli sfollati dai villaggi del nord e non ci sono partenze di massa.

 

offensiva russa su kharkiv 2

Può suonare incredibile, considerato lo scenario cupo a Nord, ma l’esercito ucraino continua a lavorare sulla liberazione della Crimea. Ieri notte una salva di missili americani Atacms ha colpito una base aerea russa e ha distrutto il radar di un sistema S-400, uno dei più sofisticati schierati dalla Russia per creare un ombrello protettivo sull’Ucraina meridionale.

 

Un mese fa c’era stato un attacco identico e l’intento è chiaro: azzerare le difese aeree russe in Crimea in tempo per quando gli ucraini faranno alzare in volo i loro aerei F-16 – fra un mese secondo indiscrezioni solide. Dopo aver costretto le navi della Flotta del Mar Nero ad abbandonare i porti crimeani, lo smantellamento dei radar e sistemi di difesa russi è un altro risultato per Kiev – mentre su tutto il resto del fronte la situazione non era mai stata così grave.

 

2. PUTIN: “AVANTI TUTTA” DA BLINKEN LUCE VERDE AI RAID SULLA RUSSIA

Estratto dell’articolo di  Paolo Brera per “la Repubblica”

XI JINPING - VLADIMIR PUTIN - 3

 

[…]  Mentre Mosca minaccia di sfondare nel Nordest ucraino, il presidente Vladimir Putin sbarca oggi a Pechino per incontrare il suo «amico» Xi, il leader «saggio e visionario» che è il potente garante della sua guerra in Ucraina: «Pechino è ben consapevole delle sue cause profonde e del significato geopolitico globale», dice Putin in un’intervista all’agenzia cinese Xinhua .

 

Xi non ha mai condannato l’aggressione, e la inconcludente missione di pace cinese era così favorevole a Mosca da non poter avere successo. «Stiamo cercando una soluzione globale, sostenibile e giusta di questo conflitto con mezzi pacifici. Siamo aperti al dialogo sull’Ucraina — sostiene Putin nell’intervista — ma i negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti, compreso il nostro».

 

putin zelensky

E in patria, intanto, benedice i successi in battaglia: «Avanziamo su tutta la linea del fronte, gli obiettivi stabiliti si stanno realizzando». Ed ecco la sua funambolica idea di pace: «Più efficacemente lavorerete al fronte — dice ai comandanti militari — più possibilità avremo di risolvere questa questione pacificamente».

 

[…] Zelensky ha cancellato tutte le missioni internazionali […]. La pressione sulla regione di Kharkiv è tale che il presidente ha presentato come buona la notizia che le forze di sicurezza siano «riuscite a stabilizzare parzialmente la situazione». Ma anche Kiev ieri aveva al suo fianco il più prezioso alleato: ha incassato una nuova tranche di finanziamenti militari Usa, ma soprattutto l’apertura di uno spiraglio sulla possibilità di usare anche in Russia le armi di Washington.

 

offensiva russa su kharkiv 1

La stessa porta, nei giorni scorsi, era stata spalancata da Londra. Più cauto e sibillino, ieri a Kiev il segretario di Stato Blinken non ha escluso a priori l’uso di armi americane in Russia: «Siamo impegnati a contribuire a garantire che l’Ucraina vinca la guerra. Non abbiamo incoraggiato o permesso attacchi al di fuori dell’Ucraina, ma Kiev deve prendere decisioni da sola su come condurre la guerra in difesa della sua libertà, sovranità e integrità territoriale; continueremo a sostenerla con l’equipaggiamento di cui ha bisogno per vincere». […]

Chasiv Yar assediata dai russiChasiv Yar assediata dai russiChasiv Yar assediata dai russi CHASIV YAR DISTRUTTA DAI RUSSI