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LE TASSE SONO BRUTTE OVUNQUE – FLOP DELLA NORVEGIA: HA ABBASSATO LE TASSE PER TUTTI, MA A BENEFICIARNE SONO STATI I SUPER RICCHI. PER PULIRSI LA COSCIENZA HA INTRODOTTO UNA “AUTO IMPOSTA” SUI REDDITI PIU’ ALTI, MA HA INCASSATO SOLO 1.325 EURO DI GETTITO – IL LEADER DEL’OPPOSIZIONE, 3 MILIONI DI REDDITO, NON L’HA PAGATA

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Ettore Livini per la Repubblica

 

il premier norvegese Soldberg con Junckeril premier norvegese Soldberg con Juncker

Il modello virtuoso del welfare scandinavo scivola - a sorpresa - sulla più surreale delle tasse: quella volontaria. Il balzello che si paga anche se non si deve farlo. L'idea, pensavano a Oslo, era l'uovo di Colombo: consentire ai super-ricchi norvegesi - beneficiati come e più degli altri cittadini dai massicci tagli fiscali varati a sostegno dell'economia nazionale - di lavarsi la coscienza versando nelle casse dello Stato un'imposta "omaggio", una sorta di beneficenza erariale per mantenere l'alto livello di servizi.

 

logyearbyrn norvegialogyearbyrn norvegia

Tutto il mondo però - quando si tratta di mettere mano al portafoglio - è paese. E a un mese dal lancio del rivoluzionario dazio fai-da-te, il bilancio è un flop: i Paperoni del nord hanno tenuto ben serrati i cordoni della borsa e nelle casse dello Stato sono entrati, calcola Bloomberg, solo 1.325 euro.

 

La voluntary-tax made in Norvegia è stata varata a inizio giugno dopo molti mesi di polemiche. Pomo della discordia, il piano di sgravi varato a fine 2013 dal governo di centrodestra quando il crollo dei prezzi del petrolio ha messo in difficoltà (si fa per dire, ovviamente) l'economia nazionale. L'obiettivo, rilanciare il potere d'acquisto delle famiglie, è stato in gran parte raggiunto.

 

Jonas Gahr StoreJonas Gahr Store

Unico problema: il taglio orizzontale di imposte ha premiato soprattutto i più benestanti, allargando la forbice sociale. A lanciare l'allarme, mettendo sul piatto il suo caso personale, è stato Jonas Gahr Store, leader dell'opposizione laborista, che malgrado un reddito di 8 milioni di euro si era ritrovato con le riforme a pagare molte meno tasse di prima.

 

L'esecutivo ha raccolto l'appello lanciando l'auto-dazio per i ricchi. Ma in pochi - in un paese dove l'aliquota più alta è al 47,6% - hanno colto l'opportunità. Persino Store, alla prova dei fatti, non ha versato un centesimo.

 

norvegia i fiordinorvegia i fiordi

"Questa è una pura operazione d'immagine della maggioranza - ha protestato (a settembre si va al voto e lui è in testa nei sondaggi) -. Il governo dovrebbe far pagare le tasse alle multinazionali come Facebook e Google e non inseguire soldi che non arriveranno mai". Una cosa è certa: la tassa volontaria per i ricchi, tra spese ammnistrative e di raccolta, è costata per ora molto di più di quanto abbia reso.