“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
È allarme rosso nella Lega. L’intervista di Flavio Tosi alla Stampa («Sono pronto a candidarmi contro Zaia in Veneto se non riusciamo a sanare la frattura») acuisce una rottura che potrebbe portare alla perdita della Regione. Ci spera Alessandra Moretti, la candidata del Pd che a circa tre mesi dalle elezioni regionali è sotto di 20 punti rispetto a Zaia.
La sua sembrava una guerra persa in partenza di fronte a un centrodestra unito, ma nel frattempo è successo di tutto. Matteo Salvini ha posto il veto su Ncd e a quel punto Forza Italia, per tenersi stretto Alfano in Campania (unica Regione dove ancora sventola la bandiera di Berlusconi), non intende sostenere Zaia.
FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpeg
Così il Carroccio si trova in splendida solitudine nella speranza di tenere comunque il partito unito e nella convinzione di vincere anche da sola. Ora però, con la mossa «scissionista» di Tosi, la partita leghista si complica molto.
L’IRA DI SALVINI E ZAIA
Nei prossimi giorni Salvini sentirà Zaia per concordare le contromosse. Il capo della Lega ha nascosto la sua ira dicendo che «con tutte le battaglie che abbiamo in corso, non c’è tempo per liti all’interno del partito». Quella di Tosi viene considerata «una minaccia assurda e irresponsabile», ma era stata messa in conto. Sì, perché lo stesso Zaia da tempo è convinto che il sindaco di Verona volesse rompere e correre da solo, fingendo di cercare un’intesa.
Fonti del governatore raccontano infatti che Tosi avrebbe già comprato spazi elettorali per la sua campagna elettorale, a riprova della sua malafede. «Tutto secondo copione», osserva il governatore del Veneto. Circostanza che viene negata da Tosi, il quale accusa Salvini di voler distruggere il centrodestra a livello regionale e nazionale: «La verità è che del Veneto non gli interessa niente».
Che del Veneto non gli intessi niente non sembra probabile. Più che altro Salvini ha un progetto nazionale chiaro: egemonizzare l’area di destra, allargarsi a macchia d’olio nel Sud, strappare il massimo del consenso possibile a Berlusconi, diventare l’unico antagonista di Renzi. «Siamo soli e dentro il Palazzo è Lega contro tutti. Renzi è al governo e noi all’opposizione, contando sul fatto che poi vinca. Certo non sarà facile non sarà una passeggiata di salute. C’è ancora tanta strada da fare».
IL SOSTEGNO FI-NCD A TOSI
La risposta di Forza Italia è à la guerre comme à la guerre. «Se Tosi dovesse scendere in campo, valuteremo la sua candidatura», spiega Giovanni Toti. «Per noi ancora rimane in piedi l’ipotesi principale: sostegno a Zaia e centrodestra unito in tutte le Regioni dove a maggio si vota. Se invece la Lega fa saltare il banco, tutte le opzioni sono possibili. A quel punto a far perdere Zaia non saremmo noi o Tosi, che esprime valutazioni condivisibili, ma Salvini».
Toti giudica assurdi i suoi veti su Ncd: «Non possiamo fare un accordo esclusivo con lui e perdere la Campania, facendo vincere un Pd sgangherato. Salvini sta facendo una battaglia narcisista alla ricerca della bella morte, ma non può farla sulle nostre macerie. Dividendo il centrodestra farà governare Renzi per altri 20 anni». In Fi tutti sperano che Salvini rinsavisca.
«Qualcuno provi a farlo riflettere - dice Osvaldo Napoli - per evitare la candidatura di Tosi e la sconfitta nel Veneto». Chi non nutre più alcuna speranza è Alfano, oggetto di continui attacchi da parte di Salvini. Il leader Ncd ricorda i risultati del governo e sostiene che questa maggioranza sta cambiando l’Italia. E quando si arriverà al referendum sulla riforma costituzionale «il popolo travolgerà tutte le salvinate dette in questi mesi».
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