DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
Alessandra Longo per âLa Repubblica'
L'uomo in bianco per bianco intendendosi la candida tuta esibita con Silvio Berlusconi alla beauty spa sul lago di Garda - si materializza in abito scuro, camicia azzurra e cravatta blu per la sua prima serata a Porta a Porta.
Sì, stiamo parlando di Giovanni Toti, neo consigliere politico del Cavaliere, alla sua prima apparizione nel salotto che conta. à successo ieri sera e in questo Paese avido di dettagli, gossip e piccoli eventi mediatici, subito si è sparsa la novella: Toti da Vespa! Lui si siede compiaciuto sulla poltrona tv che fu di Fitto, Verdini e di tanti altri e altre ora un po' stinti nell'album di famiglia. Gli mettono davanti il povero Stefano Fassina, perplesso del suo ruolo di spalla, costretto ad un non elegante dibattito che parte dal titolo del Giornale
di ieri: "Renzi ha le palle". Le ha o non le ha, chiede Vespa sfregandosi le mani. L'ex direttore del Tg4 è preparatissimo: «Sì, secondo me Renzi ha le palle. Lo si può accusare a volte di cinismo politico ma certo non di non avere le palle. Si è conquistato sul campo il ruolo che ha».
Fassina registra sofferente. Le palle sono certificate dall'accordo raggiunto con Berlusconi sulla legge elettorale. Perché, se qualcuno non l'avesse notato, i due «hanno idee molto simili», per esempio nel tagliare le gambe ai «piccolissimi partiti » ricattatori per natura... Che ne sarà adesso dei poveri Fratelli d'Italia? Toti, l'uomo tranquillo, «il numero due di Forza Italia», come lo chiama Vespa il provocatore (lui smentisce sperando di schivare le pallottole dei nemici interni), il consigliere politico ben visto dalla zarina Pascale, ha già tutto lo scenario in testa: «I partiti piccoli si incastreranno in questa legge elettorale». Si potranno aggregare tra di loro o anche tornare all'ovile e candidarsi con Forza Italia «tanto è da lì che vengono». Torna Ignazio tutto perdonato.
Questo Renzi «ha proprio le palle». Vespa tortura Fassina che, alla fine, deve stare al gioco: «à positivo che le abbia ma non sono sicuro che le abbia solo lui». Quanto si diverte l'ex giornalista di famiglia. Berlusconi, uscito "statista" dal Nazareno, e miracolosamente non più pregiudicato, gli ha affidato la linea. Dice il nuovo
consigliere: «Siamo, facciamo... ». Siamo contro le preferenze, per il collegio corto; consideriamo quest'accordo blindato; non possiamo pagare il congresso permanente dei due Pd; no, non rientreremo nel governo Letta...».
E Raffaele Fitto che pensava di essere il delfino di Silvio? Toti con l'occhio furbetto lo rassicura: «Non c'è un Toti e un Fitto, semmai un Fitto Toti». E ancora: «Non ho mai pensato di rottamare nessuno. I dirigenti sono la spina dorsale di Forza Italia». Usa la terza persona: «Toti non è stato portato in politica» per far fuori i colleghi. Più è soave, più è mite, più sottolinea il «rapporto di affetto» che lo lega al Capo, più si capisce che per gli avversari sarà dura. «Non c'è nessuna contrapposizione» con il vecchio establishment », c'è solo la voglia di Berlusconi di «allargare», di includere altri nomi, altre facce. Però Fitto, come no, è bravissimo, una risorsa, «e spero proprio che non faccia una lista sua, sarebbe sbagliato».
Insiste, sotto gli occhi di un pazientissimo Fassina: «Non sono il numero due del partito, c'è un numero uno e i numeri due sono infiniti... ». Berlusconi è il «leader indiscusso », checché ne dica l'ex sottosegretario Pd che non l'avrebbe mai invitato al Nazareno a dettare le regole. Va da sé: la sinistra ha fatto una scelta «sciagurata», sul piano politico e giudiziario, decidendo di farlo decadere da senatore.
E bravo il giornalista Toti, si guadagna la sovraesposizione. Vespa lo incalza sul nuovo organigramma del partito, lui è cautissimo: «Non so a quale organizzazione interna pensi Berlusconi ». Però poi qualcosa la dice: ci sarà un ufficio di presidenza allargato e «poi, in un secondo tempo, un comitato ristretto ». Appunto: guai in arrivo per la vecchia guardia.
Fa lo spiritoso, riferendosi al salotto che lo ospita: «Con quale legge si vota per la Terza Camera del Parlamento»? «Qui resta il proporzionale puro» lo rassicura il padrone di casa. Si alza un po' pesante dalla poltrona. E' una buona forchetta ma si rende conto che a Berlusconi il grasso non piace. Conferma il primo, importante segnale in controtendenza: «Sul lago di Garda ho perso quattro centimetri di girovita».
GIOVANNO TOTI PORTA A PORTA GIOVANNI TOTI A PORTA A PORTA GIOVANNI TOTI A PORTA A PORTA BERLUSCONI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPA BERLUSCONI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPA
Ultimi Dagoreport
QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI…
DAGOREPORT - NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL…
DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL…
DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI…
DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…