DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Carlo Cambi per “la Verità”
Egregia ministra dei Trasporti - politicamente lei ne ha avuti molti e tutti ben studiati - e delle Infrastrutture Paola De Micheli, le scrivo da quelle terre terremotate di cui, ahinoi!, si è (poco) occupata lasciandoci assai preoccupati. Son passati quattro anni da quando la terra s' è aperta e il deserto avanza. Ma lei sulle nostre spalle si è allenata a fare la ministra.
A fare le gimkane, con il monopattino s' intende, ha imparato per scansare le macerie. Le dico che per metà sono ancora per strada. Ci promise nel 2017 «casette entro Natale», arrivarono a Ferragosto e alcune sono marce. Ci disse il 3 novembre sempre del 2017:
«Cari terremotati ora dovete pagare le tasse sospese e quelle che arrivano. Non ce la fate? Nessun problema. Il governo magnanimo non vi fa pagare né le multe né gli interessi, ma l' Abi e la Cassa depositi e prestiti hanno sottoscritto una convenzione per la concessione di finanziamenti agevolati, finalizzati proprio alle ripresa della riscossione tributaria».
Come la potenza di fuoco del marzo scorso che lei e Giuseppe Conte ci avete promesso adesso: il decreto Ristori con i soldi che arrivano (forse) il 15 novembre per pagare Iva e Irpef il giorno dopo!
PAOLA DE MICHELI ROBERTO SPERANZA
Eppure quando il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci ha chiesto a Conte se tutti i ministri fossero adeguati, ho avuto pena per lei. Perché ho immaginato che Marcucci le volesse dare gli otto giorni. Del resto lei in questo governo da Promessi Sposi un po' la parte di Gertrude l' ha fatta. Quando le hanno detto: i trasporti sono un disastro, non avete fatto nulla, lei come la Sventurata rispose: su bus, treni, metro e aerei non ci si contagia. Peccato che nessun dato lo provi, anzi.
GIUSEPPE CONTE LUCIA AZZOLINA PAOLA DE MICHELI
Credo però che lei non lo faccia in mala fede. Come avrebbe detto Jessica Rabbit (la prosperosa moglie del coniglio Roger Rabbit): io non sono cattiva, mi disegnano così. Negli ultimi tempi lei ha dettato un' antologia di contraddizioni.
Disse il 24 aprile: «I mezzi viaggeranno al massimo con il 50% di capienza». Poi qualche mese dopo che l' 80% andava benissimo.
Promise orari scaglionati e più corse, ora ci tocca richiudere le scuole perché lei non ha preso la corsia preferenziale per la scuola.
Sempre in aprile disse: «Incentivi a bici e monopattini per decongestionare il traffico» intestandosi il bonus monopattino. Ieri si è congestionato tutto.
Ma ci sono anche cose più serie. Ci sa dire quanti sono gli ultimatum che ha dato ad Atlantia e Aspi per la faccenda Autostrade?
Forse sono meno dei suoi cambi di rotta. Perché lei ha cominciato con la Dc poi, sfogliata la Margherita, è stata sodale di Pier Luigi Bersani visto che è di Piacenza, la sua città. Ha pianto quando Matteo Renzi ha cacciato dal governo il suo amico Enrico Letta, salvo poi accettare incarichi nel governo del Rottamatore e alla fine si è accasata con Nicola Zingaretti.
Ha sempre promesso molto a molti. A lei piacciono sia le palle al volo (giocava, è stata anche presidente della Lega) che le bufale in salsa di pomodoro. Esperta di conserve, oddio qualche volta le fallisce la cooperativa, ma può capitare, ed è abilissima a conservarsi il posto. Ma a volte basta un click (day) sbagliato per rovinare tutto.
Perché forse ha ragione il suo concittadino Francesco Alberoni: «Se vogliamo capire le vere intenzioni degli altri e conoscere il loro animo, non dobbiamo ascoltare ciò che dicono, ma osservare cosa fanno».
E noi terremotati anche se non abbiamo più gli occhi per piangere, come gli altri italiani che voi lasciate in balia del virus cinese, ci vediamo benissimo.
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