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ATTACCATI AL TRUMP! - ''THE DONALD'' È MEGLIO DI UN FILM: SEMBRA CHE LA SPARI SEMPRE PIÙ GROSSA PER POTER CADERE NEI SONDAGGI E SFILARSI DA UN RUOLO CHE SA DI NON POTER RICOPRIRE, E INVECE NON FA CHE CRESCERE - DALLE DONNE ''MAIALE'' E ''CAGNE'' AI NERI PIGRI, DAL ''FOTTI GLI ARABI'' AI MESSICANI STUPRATORI, TUTTO TRUMP IN 15 CITAZIONI

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1. ATTACCATI AL TRUMP

Massimo Gramellini per “la Stampa

donald trump al saturday night live  4donald trump al saturday night live 4

 

Come in un film comico che all’improvviso vira in tragedia, una caricatura di Berlusconi rischia di diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti. Non è così sconvolgente che Donald Trump invochi la chiusura di Internet e delle frontiere ai musulmani, quanto che gli americani nauseati dai balbettii di Obama e dalle supercazzole dei potenziali successori salutino con entusiasmo ogni sua frescaccia, issandone la zazzera color centrifugato di carota in vetta ai sondaggi.

 

donald trump al saturday night live  1donald trump al saturday night live 1

Viene il sospetto che Trump reciti questo inesauribile rosario di bestialità per precipitare nella considerazione degli elettori e trovare così una via di uscita a una candidatura di cui percepisce l’inconsistenza, ottenendo invece con suo grande stupore l’effetto opposto. In tempi normali un pretendente alla Casa Bianca che dicesse «se Hillary Clinton non riesce a soddisfare suo marito, cosa ci fa credere che potrebbe soddisfare gli Stati Uniti?» verrebbe scaraventato nel dimenticatoio per eccesso di volgarità. Ma oggi certe frasi atroci risuonano soltanto sincere.

melania e donald trumomelania e donald trumo

 

E non importa che, come nel caso di Internet e degli islamici, siano irrealizzabili e rivelino in chi le pronuncia un rifiuto della complessità della vita. Perché è proprio questo approccio adolescenziale che piace in Trump. L’idea che i conflitti epocali si possano mettere in riga con una battuta. Che le regole immutabili della politica siano un imbroglio e una perdita di tempo. E che per il solo fatto di avere guadagnato tanti soldi e avuto tanti amori, un uomo sia legittimato a governare chi ha paura di perdere quei pochi che ha.

 

 

2. DALL’ISLAM AL WEB, LE 48 ORE DI TRUMP CONTRO TUTTI

Gianni Riotta per “la Stampa

marco rubio donald trump ben carsonmarco rubio donald trump ben carson

 

Donald Trump vuol sbattere fuori dagli Stati Uniti i musulmani, anche se cittadini americani. Donald Trump vuol chiudere Internet e convoca Bill Gates. Il sindaco di St Petersburg, Florida, Kriseman mette al bando dalla sua città Trump e la Rowling, autrice di Harry Potter twitta che neppure Voldemort, il cattivo spirito della sua saga, è crudele come Trump. Poco importa che discriminare le religioni è proibito dal I emendamento alla Costituzione, che Bill Gates ai tempi di Microsoft detestasse il Web, che il sindaco Kriseman non può impedire a nessuno di traversare la città se non arreca pericolo pubblico e che il tweet della Rowling porterà nuovi titoli: per ora la campagna 2016 per la Casa Bianca, per i media, è «The Donald contro tutti».

donald trump come mussolinidonald trump come mussolini

 

Per capire una rivoluzione, e la corsa di Trump, vinca o non vinca, è una rivoluzione, serve però abbandonare i vecchi metodi di osservazione. Un sondaggio pre caucuses (assemblee elettive) in Iowa del primo febbraio, dell’università Monmouth, dà il conservatore Ted Cruz avanti a Trump, 24% a 19, con l’appoggio dei cristiani evangelici. La Cnn ha numeri diversi, Trump vola al 33% Cruz fermo a 20.

 

trump con marla maples e la figlia tiffanytrump con marla maples e la figlia tiffany

La differenza è chiarita dal guru dei Big Data, Nate Silver, Cruz è avanti tra chi certamente andrà a votare, Trump tra chi forse va forse nohttp://goo.gl/p3ehsu. Sembrano cattive notizie per il palazzinaro di New York, Silver assegna alla sua chance di essere eletto «più di 0 ma molto meno di 20» perché ha dalla sua solo l’8% dell’elettorato reale «quanti credono lo sbarco sulla Luna sia un falso». Le parole contano quanto i numeri in politica però e Trump domina la conversazione politica Usa, sposta l’asse del partito repubblicano in direzione populista, rende accettabili battutacce su donne, minoranze, fedi religiose fin qui impossibili. 

 

L’USO DEI NUOVI MEDIA 

 

Trump espone con violenza l’usura dei vecchi media, giornali, tv, talk show davanti alla nuova realtà. Gli rinfacciano gaffes o bugie, dimentichi che solo un elettore su cinque presta ascolto al dibattito, mentre gli altri cercano via Google conforto alle proprie opinioni e a tanti di loro Trump piace. La destra del vecchio, rispettabile, Grand Old Party repubblicano soffre nel vederlo flirtare con «Real Donald». Max Boot, falco ai tempi di Bush figlio, definisce Trump «fascista», Bill Kristol, altro intellettuale della destra colta, lo considera «antiamericano». Boot lavora al Council on Foreign Relations, fucina dell’establishment ed è laureato a Yale.

 

donald e melania trumpdonald e melania trump

Kristol è figlio di due scrittori famosi, ha studiato ad Harvard prima di andare alla Casa Bianca con Bush padre. Ai comizi di Trump si sgola gente che s’è fermata alla scuola superiore, non ha un lavoro decente perché la base industriale americana s’è trasferita all’estero o ha bloccato i salari reali da anni. Il partito repubblicano dei neocon, spiega E. J. Dionne del «Washington Post», s’è occupato di Wall Street, di Iraq, di aborto ma per loro, gli elettori dimenticati delle periferie e delle campagne che guadagna meno di 50.000 dollari l’anno, non ha attenzione dai tempi di Reagan 1980-1988.

donald e marla marple il giorno del matrimoniodonald e marla marple il giorno del matrimonio

 

Trump, con la volgarità da nouveau riche, la zazzera arancione da filisteo, le bionde platinate 90-60-90, i palazzi cromati, i casinò al neon, la retorica razzista, disgusta l’establishment, a destra e sinistra, ma attrae che, rimasto fuori dalla globalizzazione, a breakfast mangia uova e grits, semolino di mais del Sud, non cappuccino e croissant, sognando un camioncino pick up fiammante non l’iPhone di turno. Trump riportando in lizza questo soggetto sociale dimenticato, ha già vinto.

donald e ivana trumpdonald e ivana trump

 

Nel ’900 la base rurale e operaia non ha mai nominato, da sola, un presidente repubblicano, per riuscirci - e smentire Silver, Boot e Kristol - Trump deve ripetere l’exploit del leader laburista inglese di sinistra Corbyn, portando alle urne migliaia di voti nuovi che i Big Data non intercettano. Difficile immaginare un Trump alla Casa Bianca, ma facile prevedere che il suo linguaggio sarà a lungo parlato nella stagione paranoica che viviamo.

 

 

 

3. DALLE DONNE AI NERI LE 15 GAFFE DEL «CLOWN»

Michele Farina per il “Corriere della Sera

 

«Un minaccioso clown», lo chiama l' Economist . Ecco il Trump repertorio in 15 parole.

 

Denaro

 

«Ho avuto vita dura. Ho cominciato con un piccolo prestito di mio padre: un milione di dollari».

 

Latte materno

 L' avvocato Elizabeth Beck ha raccontato di essere stata attaccata da Trump in un dibattimento perché lei aveva chiesto una pausa per allattare il neonato: «Paonazzo, ha puntato il dito contro di me e ha urlato: "Sei disgustosa"».

 

Obama

«Una fonte molto credibile mi ha detto che il certificato di nascita di Obama è un falso».

 

Donne

Ha chiamato la presentatrice Rosie O' Donnell «un grasso maiale». Ha dato della «cagna» alla giornalista Arianna Huffington, «poco attraente dentro e fuori: capisco perché il suo ex marito l' ha lasciata per un uomo». Di Megyn Kelly, che in tv gli aveva chiesto conto delle sue offese alle donne, ha lasciato intendere che il suo stile aggressivo fosse dovuto al ciclo: «Le usciva sangue dappertutto». Della rivale Carly Fiorina: «È una donna, non dovrei infierire. Ma con quella faccia potrebbe mai essere il nostro prossimo presidente?».

hillary   clinton jimmy fallon donald trumphillary clinton jimmy fallon donald trump

 

Eroe di guerra

Ha attaccato John McCain, prigioniero in Vietnam: «È un eroe perché è stato catturato?

Preferisco quelli che non si lasciano catturare».

 

Neri

«La pigrizia è una loro caratteristica». «Un nero che conta i miei soldi? Una cosa che odio».

 

Disabilità

donald trump carly fiorinadonald trump carly fiorina

A un comizio prende in giro il giornalista Serge Kovaleski, che soffre di artrogriposi, «mimando» la sua rigidità: «Dovevate vederlo, povero ragazzo».

 

Vaccinazioni

«Basta con le campagne massicce di iniezioni. I bambini non sono cavalli: un vaccino alla volta, ogni tanto».

 

Arabi

Parlando di Medio Oriente scambia le «Brigate Quds» (forze speciali iraniane) con «i curdi». Ma in fondo «sono «tutti nomi arabi». Spiegando la sua politica «smart and tough», intelligente e dura, cita Gheddafi: «Una volta gli ho affittato un pezzo di terra. Per una notte gli ho fatto pagare più di due anni d' affitto. E poi non gliel' ho data. Ecco cosa dovremmo fare. Fotterli».

donald trumpdonald trump

 

Migranti

«Il Messico non ci manda i migliori. Gente con un sacco di problemi. Ci portano droga, crimine. Sono stupratori».

 

Il muro

«Per i clandestini faremo un muro. Sarà un successo (se non ci credete, chiedete agli israeliani). E lo faremo pagare al Messico, perché con l' immigrazione ci fotte. Lo pagheremo con una parte dei soldi che ci hanno fottuto negli anni».

donald trump con don king e barbara waltersdonald trump con don king e barbara walters

 

Clandestini

«Abbiamo 11 milioni di immigrati clandestini? Li ricacceremo oltre il confine».

 

Isis

«Andiamo là, li facciamo fuori, ci prendiamo il petrolio. Sono ricchi. Hanno connessioni Internet migliori delle nostre. E addestrano i nostri ragazzi in Rete».

 

Profughi siriani

DONALD TRUMP -2DONALD TRUMP -2

«Non possiamo farli entrare. Sono un cavallo di Troia. Abbiamo già troppi problemi. Angela Merkel ne ha accolti un milione? Che si vergogni».

 

Correttezza

«Il problema di questo Paese è il politicamente corretto. Smettiamola con queste assurdità e andiamo a lavorare».

 

 

george w e jeb bush visti da trumpgeorge w e jeb bush visti da trump