DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
renzi con il padre suo e di boschi e rosi di banca etruria stile amici miei
Una mozione di sfiducia del centrodestra contro il governo. Non è più solo il ministro Maria Elena Boschi a essere nel mirino delle opposizioni, per il caso della banca Etruria, ma tutto l’esecutivo. La battaglia parlamentare ha però un primo incidente, con il Senato che respinge la richiesta di mettere subito in calendario la richiesta di mozione di sfiducia contro il ministro. E con Forza Italia inquieta e divisa sulla mozione. Mentre si combatte anche una battaglia a colpi di prassi e cavilli.
Ieri il ministro Boschi ha partecipato alla presentazione del libro di Massimo Franco Imperi Paralleli. Vaticano e Stati Uniti: due secoli di alleanza e conflitto , edito dal Corriere della Sera . Al dibattito ha partecipato anche il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino. Che, a margine, ha dato il suo sostegno alla Boschi, invitandola ad andare avanti e facendo capire che nei suoi confronti ci sarebbe un certo accanimento.
renzi a cernobbio con la boschi ni
Contro il ministro (su twitter impazza l’hashtag #IoSeFossiBoschi ) è stata presentata una prima mozione dei 5 Stelle alla Camera, che deve ancora essere calendarizzata. Un’analoga mozione è stata presentata al Senato, anche se è stata respinta la richiesta di calendalizzarla immediata. La prassi vuole, ricordano da ambienti di Palazzo Chigi, che quando si propone una sfiducia individuale sia alla Camera sia al Senato, sia solo un ramo a votarla. E di regola quello di appartenenza della persona a cui è indirizzata. In questo caso, sarebbe la Camera, dove la maggioranza per la Boschi è blindata.
Ma è una prassi e non una regola. E da ambienti vicini al ministro si fa sapere che si è pronti a votare in ogni sede. Il ministro vorrebbe accelerare il voto, per fare chiarezza sulla sua posizione. Anche la minoranza pd è con lei. Anche se Pier Luigi Bersani lancia un segnale all’esecutivo: «Serviva la legge che chiede ora Bankitalia». Ed Enrico Letta dice: «Voterei un no convinto alla mozione, ma Renzi ha usato spesso 2 pesi e 2 misure, in una sorta di moralità a intermittenza». Letta dice anche «basta ai politici di professione: si ascolti il voto a Grillo».
I più convinti nell’affondo sono i leghisti. Matteo Salvini dà dell’«infame» a Renzi e lo accusa per il suicidio del pensionato. Forza Italia, invece, prova un cambio di passo. Renato Brunetta aveva annunciato il sostegno alla mozione M5S, ma non tutti lo hanno seguito. E così si è deciso l’annuncio, per oggi, di una mozione di sfiducia contro il governo. Una mossa che serve per provare a ricompattare Forza Italia e per evitare l’accusa di andare a rimorchio di Grillo e Salvini.
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
Ma dalla Camera la battaglia passa al Senato. I 5 Stelle avevano deciso di procedere con la sfiducia individuale a Montecitorio, per non perdere tempo. Poi ci hanno ripensato e hanno deciso di chiederla anche al Senato, dove i numeri per la maggioranza sono più bassi e l’appoggio dei verdiniani può essere imbarazzante. Ma a Palazzo Madama va in scena uno scontro tra il leghista Stefano Candiani e l’azzurro Paolo Romani.
L’Aula, infatti, respinge la proposta di M5S di discutere sabato la mozione. Romani dichiara che il suo gruppo è più interessato a una commissione d’inchiesta. Candiani attacca: «Non si vuole fare chiarezza». Roberto Calderoli non si trattiene: «È incredibile, FI non era all’opposizione? Ma Brunetta e Romani sono capigruppo dello stesso partito?».
Berlusconi, ieri sera a cena con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, vorrebbe provare uno scambio con i 5 Stelle: sostenere la loro mozione individuale, in cambio del sostegno dei grillini a quella collettiva del centrodestra. Difficile che i 5 Stelle accettino lo scambio e difficile anche che ci sia entusiasmo in Forza Italia nel votare al fianco del Movimento.
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