
FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL…
ATTENZIONE, MANOVRE IN CORSO SOTTO LA MADONNINA – URBANO CAIRO ESCLUDE UNA SUA CANDIDATURA A SINDACO DI MILANO NEL 2027: “SONO UN IMPRENDITORE E HO MOLTO DA FARE, NON POSSO AGGIUNGERE PALAZZO MARINO ALLA LISTA”. MA SPEDISCE MESSAGGI AL MIELE A GIORGIA MELONI: “NON VIENE OSPITE DI LA7? FORSE NON CONDIVIDE LA LINEA EDITORIALE DI ALCUNE TRASMISSIONI. MA LA ACCOGLIEREMMO A BRACCIA APERTE” – CARLO CALENDA È PRONTO A SPOSTARSI A DESTRA PER LE COMUNALI MILANESI, DOPO CHE IL PARTITO DI TAJANI HA OFFERTO AD AZIONE LA POLTRONA DI VICESINDACO: “CON FORZA ITALIA C’È UN OTTIMO RAPPORTO. BISOGNA CAPIRE CHI METTERÀ IN CAMPO IL CENTROSINISTRA…”
CAIRO: VADO SEMPRE A VOTARE, LO FARÒ ANCHE PER I REFERENDUM
Estratto dell’articolo di Paola Pica per il “Corriere della Sera”
Urbano Cairo torna ospite a Un giorno da Pecora nel giorno del suo compleanno, accolto da un jingle di auguri. «Siete migliorati sulla musica, rispetto all’ultima volta», dice l’editore del Corriere e di La7, proprietario del Torino Calcio.
[…]
E poi via con politica, media, calcio. Puntuale arriva la domanda sulla possibile candidatura a sindaco di Milano nel 2027. Ma la risposta, dall’anno scorso, non è cambiata: «Per la mia città farei di tutto e di più, si sa, ma io sono un imprenditore e ho molto da fare, tante responsabilità, ho più di 4.500 dipendenti e devo pensare a fare il bene delle persone che lavorano per me. Non posso aggiungere Palazzo Marino alla lista».
festa di compleanno dei dipendenti a urbano cairo 13
Quindi il voto del l’8-9 giugno. Cosa farà nei giorni del referendum? «Andrò a votare, di sicuro. Io vado sempre a votare. Non so ancora come, prima mi documenterò per bene, c’è ancora qualche giorno di tempo».
Quando Brenda Lodigiani gli fa notare che la premier non va mai ospite su La7, Cairo osserva: «Forse in questo momento non condivide la linea editoriale di alcune trasmissioni. Io capisco e non discuto ma, se volesse venire, la accoglieremmo a braccia aperte» .
«Che trasmissione farebbe condurre a Giorgia Meloni?», chiede Lauro. «Direi PiazzaPulita ...», risponde l’editore. [...]
«I tifosi le han fatto gli auguri?» lo pungola Lauro, riferendosi alle contestazioni.
«Dispiace, ma fa parte del gioco. I tifosi vogliono risultati e passione, io cerco di darli entrambi. Anche se ogni tanto mi dicono che dovrei vendere tutto... Magari nel giorno del mio compleanno me lo risparmiano». Sul mercato ammette: «Qualche uscita ci sarà, ma sappiamo come rinnovare senza snaturarci». [...]
CALENDA CENTRISTA CONTESO E LUI: «A MILANO VALUTEREMO SE ALLEARCI CON FORZA ITALIA»
Estratto dell’articolo di Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
Azione sarà alleata con Fratelli d’Italia nelle Marche? «Non c’è nessun accordo con FdI o con la destra. E certamente non presenteremo una lista nelle Marche». E quell’offerta di avere il vicesindaco di Milano? «Lì è una cosa diversa. E con Forza Italia c’è un ottimo rapporto».
La giacchetta di Carlo Calenda viene tirata un po’ da destra e un po’ da sinistra. Azione non è al suo massimo splendore, ma quei voti moderati, che appunto non stanno né di qua né di là, fanno gola a tanti quando le urne si avvicinano. [...]
giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda (3)
Si parte dal caso Marche, dove si voterà tra fine settembre e l’inizio di ottobre assieme alle altre Regioni. Qui il bis del governatore uscente Francesco Acquaroli, fedelissimo di Giorgia Meloni, non è dato per scontato da un paio di sondaggi riservati.
Si annuncia quindi un testa a testa, anche perché lo sfidante del centrosinistra sarà Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro, forte delle 105 mila preferenze alle Europee, decisive per una regione piccola.
Senatore Calenda, quindi?
«Nelle Marche Azione non presenterà una lista a supporto dei candidati di destra o di sinistra. Decideranno i territori se presentare candidati nella lista del presidente. Ma devo dire la verità: le Regioni sono un centro per l’inutile proliferazione di partecipate e di consenso, talvolta clientelare. In un contesto del genere il voto d’opinione è scomparso e si rischia un’affluenza del 35-40 per cento».
Quindi di quell’occhiolino strizzato a Meloni non se ne fa più niente?
«È tutto nato da un’intervista dell’onorevole Donzelli, che aveva detto: “Calenda pone temi concreti, come sul nucleare: ha fatto un appello a dialogare che la maggioranza ha raccolto”. Ma non è che poi siccome la premier è venuta al nostro congresso ci si allea».
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giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda paolo gentiloni (4)
Ben diversa l’aria che tira a Milano. Qui si voterà a inizio 2027, ma stavolta il centrodestra ha iniziato a lavorare con netto anticipo per provare a riconquistare la capitale economica. Alessandro Sorte, segretario lombardo di Forza Italia, nei giorni scorsi ha lanciato un succulento amo verso Azione, a cui è stata offerta la poltrona di vicesindaco.
E qui il ragionamento di Calenda, che a Milano alle Europee ha conquistato il 6,5%, prende tutt’altra piega: «Sorte ha detto una cosa interessante. Prima bisogna capire chi metterà in campo il centrosinistra — spiega l’ex ministro —, perché se davvero fosse il dem Pierfrancesco Majorino per noi sarebbe difficile. A Milano il tema sicurezza è gigantesco, non c’è spazio per tentennamenti e ideologie: la gente ha paura. E poi questa sinistra ha esultato quando la magistratura ha bloccato lo sviluppo di una città così centrale».
ignazio la russa e beppe sala - commemorazione Sergio Ramelli
E quindi? «Serve un profilo manageriale e civico, per continuare nel solco di Beppe Sala, come Carlo Cottarelli per esempio. Se così non fosse e, dall’altra parte, spuntasse un profilo come quello dell’ex rettore del Politecnico Ferruccio Resta allora il nostro elettorato avrebbe un grande problema a seguire il centrosinistra».
urbano cairo 3
giovanni donzelli carlo calenda
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