DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Guido Olimpio e Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
Al Summit di Washington sulla Sicurezza nucleare il presidente americano Barack Obama e il cinese Xi Jinping hanno promesso di impegnarsi insieme per disinnescare la Bomba nordcoreana. Ma intanto gli scienziati militari delle due potenze stanno lavorando a nuove armi nucleari più piccole e «meno letali» montate su missili-alianti.
E i russi, che non si sono fatti vedere alla conferenza di Washington, preparano droni-sottomarini capaci di far esplodere a ridosso delle coste nemiche ordigni che spargerebbero una nube radioattiva in superficie. Una grande corsa in una fase dove gli incidenti e i dispetti tra le superpotenze sono quotidiani. Per questo ancora più preoccupante.
La nuova generazione di armi a limitato potenziale distruttivo - come ricorda il New York Times - rischia di scardinare la teoria Mad (Mutua assicurata distruzione) che con l' equilibrio del terrore ha garantito la non aggressione e la «pace nucleare» per sessant' anni. L' acronimo inglese Mad, che vuole dire «pazzo», riporta alle idee folli del Dottor Stranamore, lo scienziato del famoso film di Kubrick uscito nel 1964, al culmine della Guerra Fredda. Però come definire gli sviluppi «tecnologici» di questi mesi tra Cina, Stati Uniti, Russia e Nord Corea?
IL MISSILE ALIANTE
I cinesi, rivelano gli americani, stanno sviluppando un tipo di veicolo-aliante ipersonico programmato per planare verso l'obiettivo variando rotta ad altissima velocità, tra Mach 5 e Mach 10, scendendo a bassa quota per eludere i radar e diventando imprendibile da parte degli «ombrelli» antimissile.
Nota come DF-ZF o Wu-14 perché i lanci di prova sono avvenuti dal poligono missilistico di Wuzhai nella Cina centrale a partire dal 2014, questo sistema è già stata sperimentato sei volte dall'Esercito popolare di liberazione, l'ultima nel novembre scorso. Sei tentativi e sei successi, ha detto l'ammiraglio Cecil Haney, comandante delle forze nucleari Usa.
Anche gli americani studiano da tempo il loro veicolo ipersonico, anche se affermano che in origine era stato pensato come ordigno convenzionale e, dunque, senza un «piccolo» ordigno nucleare. L'ultimo test Usa, nell' agosto scorso, è fallito, finendo in una palla di fuoco.
Pak Da velivolo stealth della Russia
Washington sostiene che modernizzare l' arsenale nucleare è necessario perché i cinesi sono aggressivi (ieri il primo aereo militare di Pechino è atterrato in una delle isole artificiali costruite nel Mar cinese meridionale) e il Cremlino sta violando gli accordi di disarmo, schierando missili a testate multiple miniaturizzate e progettando droni-sottomarini che possono far esplodere cariche nucleari ridotte a ridosso delle coste nemiche, apparati che sprigionerebbero una nube di contaminazione rendendo inabitabili zone circoscritte di territorio. Ancora Mosca, nonostante i problemi di budget, porta avanti due programmi importanti per l'aviazione: il Pak-Da, velivolo «stealth» dotato di nuovi missili e l' evoluzione del bombardiere T 160.
KIM JONG UN ASSISTE AL LANCIO DI MISSILI
MANOVRE IN NORD COREA
E poi, c' è sempre l' ombra della Nord Corea. L' intelligence di Seul ha sostenuto ieri di aver osservato grande movimento nel poligono nucleare di Kim Jong-un: il nuovo test sarebbe condotto a inizio maggio per celebrare il congresso del Partito e questa volta si tratterebbe di un'ogiva da missile. Attività che ha spinto il vice segretario di Stato americano Anthony Blinken a promettere una «risposta forte». Quale? Non ha specificato.
Moniti che si specchiano in manovre a tutto campo, ben oltre la penisola coreana. Il Pentagono ha mandato ovunque i B 52, dall' Asia alla Colombia, dal Nord Europa al Golfo Persico. In marzo tre bombardieri B 2 sono stati schierati nello scacchiere orientale. Pochi giorni fa ha iniziato i test un' unità speciale, guidata in remoto e senza equipaggio, per scovare i sommergibili.
KIM JONG UN E LA MINI TESTATA NUCLEARE
Gli strateghi hanno suggerito di incrementare la presenza di caccia nelle aree di crisi, ma non troppo vicini ai confini nemici. Questo per sottrarli ad un possibile «primo attacco» che potrebbero toglierli di mezzo prima ancora di cominciare. La Rand Corporation ha sottolineato come le strategiche basi Usa di Kadena (Okinawa) e Guam siano esposte ai missili cinesi, meglio allora disperdere i mezzi in più installazioni, così sarà più difficile per gli avversari controllarli.
Gli americani puntano anche su droni-sottomarini «convenzionali»,già usati nel Golfo Persico, per rispondere alla progressiva militarizzazione delle isole artificiali dei cinesi e mantenere la superiorità nei mari. Battelli dipinti di giallo (per farli individuare dalle unità di recupero), come Yellow Submarine dei Beatles.
Un' evoluzione di mezzi analoghi impiegati in passato dalla Us Navy per tenere d' occhio il rivale a Oriente. Segnali dagli Usa Uno strano siluro pieno di apparati elettronici è stato recuperato da «pescatori cinesi» non lontano da un' installazione sensibile.
«Possono operare in acque poco profonde e serviranno ad assicurare che la nostra flotta sottomarina sia la più letale ed avanzata del mondo», ha detto il capo del Pentagono Ashton Carter in missione nel Pacifico, dove si è fatto fotografare a bordo della portaerei Stennis, al largo delle Filippine. Immagine-messaggio con molti destinatari e un avvertimento chiaro sulle intenzioni di Washington. Se poi qualcuno avesse dei dubbi sull' impegno Usa basta ricordare il dato: un progetto di riarmo da 8 miliardi di dollari, musica per l' industria bellica.
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