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SEI VACCINATO? COMUNQUE NON PUOI FA' COME TE PARE – LE NUOVE LINEE GUIDA FRENANO GLI ENTUSIASMI: ANCHE CHI È STATO INOCULATO DEVE ANDARE IN QUARANTENA IN CASO DI CONTATTO CON POSITIVI PERCHÉ “NESSUN VACCINO È EFFICACE AL 100%” – PER COLPA DELLE VARIANTI AUMENTANO LE DISTANZE DI SICUREZZA: QUANDO SI MANGIA È MEGLIO STARE ALMENO A 2 METRI...

Da www.ansa.it

 

AIFA AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

Continua a crescere in tutto il paese l'occupazione dei posti letto di terapia intensiva: secondo l'ultimo monitoraggio dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) aggiornato al 15 marzo, si attesta ora al 35%, segnando un aumento del 4% rispetto al 9 marzo, in cui si era superata la soglia critica del 30%, arrivando al 31%. Vicina alla soglia critica del 40% l'occupazione dei letti dei reparti di area non critica di pneumologia, malattie infettive e medicina generale: a livello nazionale è del 39%, registrando una crescita del 4% rispetto al 9 marzo.

 

vaccino astrazeneca

Secondo i dati pubblicati dall'Agenas, sono 13 (2 in più rispetto al 9 marzo) le regioni che superano la soglia del 30%: Abruzzo (40%), Emilia Romagna (49%), Friuli Venezia Giulia (40%), Lazio (31%), Lombardia (51%), Marche (57%), Molise (51%), Provincia autonoma di Bolzano (33%), Provincia autonoma di Trento (53%), Piemonte (44%), Puglia (33%), Toscana (40%) e Umbria (53%). Aumentano di 2, arrivando così a 9, le regioni sopra la soglia del 40% nei reparti di malattie infettive, pneumologia e medicina generale.

 

VACCINI

Sono Abruzzo (46%), Emilia Romagna (53%), Friuli Venezia Giulia (42%), Lombardia (49%), Molise (46%), Piemonte (53%), Puglia (42%) e Toscana (48%). Le situazioni migliori si hanno invece in Sardegna, forte della sua zona bianca (13% in terapia intensiva e 11% nei reparti di area non critica), Sicilia (13% e 19%) e Val d'Aosta (15% e 7%).

 

In Emilia-Romagna ci sono 378 persone ricoverate per Covid-19 in terapia intensiva: si tratta del numero più alto in assoluto, che ha superato quella della prima ondata. Al picco precedente, registrato il 5 aprile, in terapia intensiva c'erano 374 pazienti.

 

vaccino coronavirus

Arriva un documento Inail-Iss-Aifa-ministero, secondo cui le persone con pregressa infezione da SARS-CoV-2 confermata da test molecolare, indipendentemente se con COVID-19 sintomatico o meno, "dovrebbero essere vaccinate". "È possibile considerare la somministrazione di un'unica dose purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall'infezione e entro i 6 mesi dalla stessa". Fanno eccezione le persone con condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, che, anche se con pregressa infezione da SARS-CoV-2, "devono essere vaccinate quanto prima e con un ciclo vaccinale di due dosi".

 

vaccino astrazeneca

Per Iss, ministero Salute, Aifa e Inail su prevenzione e controllo in tema varianti e vaccinazione, anche chi è vaccinato contro Sars-CoV-2 dopo un' esposizione ad alto rischio con un caso Covid, "deve adottare le stesse indicazioni preventive valide per una persona non sottoposta a vaccinazione, a prescindere dal tipo di vaccino ricevuto, dal numero di dosi e dal tempo intercorso dalla vaccinazione". Il vaccinato considerato 'contatto stretto' deve osservare, purché sempre asintomatico, 10 giorni di quarantena dall'ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo al decimo giorno o 14 giorni dall'ultima esposizione.

 

coronavirus vaccinazioni a fiumicino

A fronte della circolazione di varianti del virus SarsCov2, per il distanziamento fisico un metro rimane la distanza minima da adottare ma sarebbe opportuno aumentarla "fino a due metri, laddove possibile e specie in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo", evidenzia il nuovo documento 'Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione', realizzato da Inail con Iss, Ministero della Salute e Aifa.

 

vaccinazioni in italia

Anche i soggetti vaccinati, "seppur con rischio ridotto, possono andare incontro a infezione da SARS-CoV-2 poiché nessun vaccino è efficace al 100% e la risposta immunitaria alla vaccinazione può variare da soggetto a soggetto. Inoltre, la durata della protezione non è stata ancora definita", ha rilevato il nuovo documento Iss-Inail-Aifa-ministero.