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Silvia Truzzi per il "Fatto quotidiano"
Si riparte da zero. Anzi da tre zeri. "Sta lavorando di gran lena", assicura Gianluca Foglia, direttore editoriale di Feltrinelli al sito affaritaliani.it . E parla di Roberto Saviano. Alla faccia di chi lo voleva terrorizzato dall'horror vacui della pagina bianca, dopo lo sconvolgente successo di Gomorra. Era il 2006, quando Mondadori diede alle stampe il romanzo di un ragazzino sconosciuto: ha venduto 10 milioni di copie in tutto il mondo. Roberto Saviano sta scrivendo e ha consegnato a Feltrinelli una versione pressoché definitiva. Il libro si chiamerà 000 e avrà la stessa forma del fortunato precedente, ovvero una non fiction-novel (saggio romanzato).
Sarà , questa, una storia di droga, perché il triplo zero allude alla cocaina e sarà una storia internazionale per esigenze di narrazione (ma la circostanza non farà male al marketing: i diritti del libro sono già stati venduti in 15 Paesi, pas mal). In origine era Sangue bianco, poi Cocaina e ora definitivamente 000. E sarà scritto in prima persona (ma questa è un'indiscrezione confermata, ammesso che valga, da un silenzio assenso). Ancora nessuna data certa, ma l'autunno 2013 dovrebbe essere una previsione realistica. L'estate se si va davvero di corsa.
Dal 2006 a questo complicato crepuscolo di 2012 sono successe molte cose. Saviano è diventato un'icona mondiale della lotta alla criminalità organizzata, vive sotto scorta, è stato oggetto di numerosi attacchi. Diciamo che ha ampiamente pagato il prezzo del suo successo (la mia "dannazione" ha detto in un'intervista al Tg1 online): è antipatico a molti, anche per via della popolarità che ha raggiunto. Non lo aiutano più, ascolti alla mano, nemmeno le apparizioni televisive: tanto che è ancora in forse la sua partecipazione a Sanremo.
E non lo aiuta il fatto che dalle parti di Repubblica e di Rai Tre lo si tratti come un profeta, un santo, l'ultimo intellettuale cui il Novecento ha dato i natali. Saviano è uno scrittore e probabilmente gli si fa il più grande favore trattandolo, appunto, come uno scrittore. Che ci ha messo anni a metabolizzare (non c'è da stupirsi) la sbornia di trionfi planetari, anche se ora cominciano a circolare favole sulla ricerca durata sei anni interi per scrivere 000. Ecco: questo nuovo libro è circondato da un alone di leggende variamente assortite.
La prima riguarda lo strappo con Mondadori. Saviano ha ancora un contratto che lo lega alla casa editrice dei Berlusconi, dove però si parla di lui come di un autore importante che prima o poi, senza fretta, tornerà a Canossa. Non è così. I dissapori con l'ex premier e la sua prole sono stati pesanti e quasi certamente definitivi: "à ovvio che dopo l'attacco di Marina Berlusconi per me molto è cambiato", ha scritto Saviano.
L'uscita di 000 per una casa editrice politicamente meno scomoda come Feltrinelli lo conferma. Il guaio per lo scrittore sarà uscirne senza perderci troppo: dei due anticipi incassati da Mondadori, uno è già stato restituito. Sarà , quanto meno, un lungo addio. Sull'argomento, "contratto di Saviano", vige una congiura del silenzio, una specie di tabù: le persone a cui fai una domanda in apparenza normale rispondono con bisbigli imbarazzati. Si sa che questo contratto con Segrate non è stato risolto: ora che è laureato ad honorem in legge si sarà messo a studiare per uscirne con onore?
Un'altra leggenda vuole che per bypassare la scrittura con Mondadori il libro uscirà in Italia come traduzione (come se Feltrinelli avesse acquistato i diritti), ma 000 uscirà prima in Italia e la ricostruzione sembra tanto ingegnosa quanto favolistica. Intanto la pagina "speciale Saviano" sul sito Libri Mondadori non esiste più. Al suo posto l'eloquente scritta: "Oops qualcosa è andato storto". Ma va?
E, così per gradire, Segrate ha appena pubblicato il memoir della vedova di Roberto Suà rez Gomez, Il re della cocaina. Infine, il capitolo "agente letterario". Saviano ha lasciato Roberto Santachiara, suo storico agente e amico, con una email (!) nella quale gli comunicava la scelta di affidarsi alle internazionali cure di Andrew Wylie, potentissimo agente americano (sono suoi clienti Philip Roth e Salman Rushdie, tra gli italiani Baricco, Riotta e Antonio Monda).
Le cose cambiano o il successo cambia le persone? Intanto ci sarà un nuovo libro che, giurano alla Feltrinelli, sarà "spiazzante". Una buona notizia: la parabola peggiore sarebbe stata, per lui, rimanere ostaggio di un successo che sarà , per forza, irripetibile e ridursi a una bandierina scolorita della lotta alle mafie, agli elenchi televisivi (che sono divertenti ma rischiano di stancare) o alle articolesse sul giornale, per le quali forse non ha (ancora) lo spessore necessario.
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