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MELONI STRIZZA L’OCCHIO AI NO VAX E VA A BRACCETTO CON MOSCA E TEHERAN – L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ HA ADOTTATO IL PRIMO “ACCORDO PANDEMICO” GLOBALE, MA L’ITALIA SI È ASTENUTA, INSIEME A RUSSIA, IRAN E ALTRI OTTO PAESI – LA DECISIONE DEL GOVERNO ARRIVA IN SEGUITO ALLA PRESSIONE DELLA LEGA, NONOSTANTE IL DOCUMENTO DEFINITIVO SIA STATO MOLTO “RIDIMENSIONATO” IN TRE ANNI DI NEGOZIATI: SI PARLA DI PREVENZIONE E PREPARAZIONE ALLE FUTURE PANDEMIE, MA L’OMS NON AVRA’ L’AUTORITÀ DI INTERVENIRE NELLE POLITICHE NAZIONALI…

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OMS, ADOTTATO STORICO ACCORDO SULLE PANDEMIE 

ACCORDO PANDEMICO - ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA

(ANSA) - Gli Stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno formalmente adottato oggi a Ginevra il primo Accordo pandemico al mondo. "La storica decisione della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità è il coronamento di oltre tre anni di intensi negoziati avviati dai governi in risposta agli impatti devastanti della pandemia di Covid-19, e guidati dall'obiettivo di rendere il mondo più sicuro e più equo nella risposta a future pandemie", annuncia un comunicato dell'Oms.

 

PATTO SULLE PANDEMIE L’ITALIA SI ASTIENE ALL’OMS CON LA RUSSIA E L’IRAN

Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”

 

PANDEMIA

All’Oms l’Italia si schiera con altri dieci Paesi, tra cui Russia e Iran, e si astiene sull’“Accordo pandemico”, che passa in commissione con i voti favorevoli di ben 124 Stati (e nessuno contrario).

 

Oggi il testo arriverà all’assemblea mondiale della sanità, l’organo decisionale più importante dell’Organizzazione, e verrà approvato. La rigidità del governo italiano quando si tratta di Covid, e quindi anche del rischio di future pandemie, ha raggiunto la sua massima espressione ieri a Ginevra, all’incontro di quell’Oms dalla quale una forza di maggioranza, la Lega, vorrebbe uscire.

 

giorgia meloni orazio schillaci foto lapresse

Ad astenersi sono stati, oltre a Italia, Russia e Iran, anche Bulgaria, Polonia, Giamaica, Israele, Romania, Paraguay, Guatemala e Slovacchia, il cui presidente Robert Fico ha chiesto che ci fosse una votazione e non un’approvazione “per consenso”, quindi senza che i singoli stati esprimessero una preferenza.

 

Il ministro alla Salute Orazio Schillaci ha seguito le indicazioni arrivate dalla presidenza del Consiglio. Da molto tempo nel mondo No Vax, ma anche tra esponenti leghisti, c’è subbuglio per il documento dell’Oms, anche se nel tempo è stato molto ridimensionato, tanto che all’inizio doveva chiamarsi “Trattato pandemico” e invece è diventato appunto un “accordo”.

 

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ACCORDO PANDEMICO - ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA

I negoziati per arrivare all’accordo pandemico, che anche dopo l’approvazione di oggi dovrà affrontare diversi passaggi prima di diventare operativo, sono durati circa tre anni. Nel testo definitivo si parla di prevenzione, preparazione e risposta alle future minacce pandemiche.

 

Sono state invece escluse disposizioni che avrebbero dato all’Oms l’autorità di intervenire nelle politiche nazionali, di imporre agli Stati azioni specifiche e provvedimenti come quelli sui limiti agli spostamenti, sugli obblighi di vaccinazione, oppure su misure come il lockdown.

 

NO VAX

Nel testo si parla invece della possibilità di condividere informazioni sui patogeni, di sviluppare capacità di ricerca in varie aree del mondo, di trasferimenti di tecnologie, conoscenze e competenze per la produzione di dispositivi sanitari connessi alla pandemia. Si prevede anche la possibilità di muovere personale specializzato tra i vari Paesi, di istituire un meccanismo finanziario di coordinamento, di creare una catena di approvvigionamento globale e una rete logistica. Niente imposizioni agli Stati, dunque.

 

Mentre il ministero alla Salute e il governo prendono le distanze dall’Oms, la stessa Organizzazione è il punto di riferimento di un documento interno del nostro Paese, cioè il Piano pandemico nazionale, che dice cosa fare nel caso di una nuova infezione globale. Anche questo è un testo che, visto che tratta lo stesso tema, vive tempi di traversie.

 

GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI

Addirittura era pronto un anno e mezzo fa e non si è riusciti mai ad approvarlo, tra critiche della maggioranza parlamentare in un senso e delle Regioni in un altro. Una stesura faticosissima, che racconta molto bene gli imbarazzi, i dubbi e le lentezze di chi gestisce la sanità quando si deve occupare di pandemia. [...]

matteo salvini congresso lega

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