DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Daniela Mastromattei per “Libero quotidiano”
L'incertezza con la quale il governo si muove è ciò che più ci deve preoccupare. Questa tendenza a cambiare ancora una volta le regole per il Natale denotano una mancanza di rispetto per gli italiani e soprattutto un navigare a vista senza un piano strategico destinato a sconfiggere la pandemia. Ma non possiamo che subire le decisioni poco lineari che arrivano dall' alto.
Tuttavia nel nostro piccolo, con un po' di impegno, abbiamo l' opportunità di tenere il virus il più lontano possibile. Come? Rendendo il nostro organismo impermeabile. Oltre alle distanze di sicurezza e alle mascherine esiste una terza via, anche se in tv nessuno ne parla, troppo concentrati nella gara di chi la spara più grossa. La terza via consiste nella «dieta che permette di renderci più sani e forti, quindi meno attaccabili dai malanni di stagione, avremmo detto in altri tempi, oggi diciamo più resistenti al Covid», spiega a Libero il professor Giorgio Calabrese nutrizionista e dietologo dei vip.
Si tratta di un' alimentazione riequilibrante e anti-infiammatoria che guarda caso coincide con la dieta disintossicante da fare in questi giorni per prepararsi alle inevitabili trasgressioni dei giorni di festa. Così da renderle più tollerate dal nostro organismo che risulterà meno affaticato dalle schifezze che spesso mandiamo giù per pigrizia o per gola. Insomma con tutto quel ben di Dio che arriverà sulle tavole a Natale e Santo Stefano tenere un regime alimentare corretto sarà più difficile.
Come ci si prepara? «Preparsi alle feste non significa non mangiare adesso per mangiare dopo, ma cominciare a nutrirsi bene fin da subito», precisa Calabrese. «Creare un'astinenza è un errore che non va mai fatto, bisogna arrivare in modo graduale anche sugli eccessi».
Partiamo dalla colazione. «La colazione è l' unica che deve restare immutata. Che non vuol dire via libera a quattro cornetti e cappuccino. Il primo pasto della giornata deve essere sano, affinché dia energia al nostro corpo, e quindi a base di caffè e latte classico, non di soia o altre bevande simili, per carità, oppure di té; fette biscottate con un velo di marmellata e una spremuta di arancia. Poi, a metà mattina, un frutto». Fin qui.
Ma ora viene il bello. Dimenticatevi le fettuccine al ragù o i bucatini cacio e pepe. «A mezzogiorno minestrone», il tono del professore è perentorio.
Per variare?
«Minestrone... potete aggiungere 50 grammi di pasta».
Evviva.
«E anche un frutto di stagione», precisa il nutrizionista. Certo, con il frutto cambia tutto, ci si alza da tavola sazi e soddisfatti, sperando di non avere a portata di mano panettone e torrone, o altri dolci natalizi già messi sotto l' albero. Dimenticate Oscar Wilde e le sue istigazioni: «Posso resistere a tutto tranne alle tentazioni».
Non è il momento. Invece in ricordo di «Ambrogio ho un leggero languorino, voglia di qualcosa di buono» a merenda?
«Tè, all' inglese, ma senza pasticcini. Al massimo uno yogurt o della frutta fresca, vietata quella secca, riservata solo al mattino». Se non potete farne a meno. «La sera, possibilmente entro le 20, un secondo piatto tra pesce, carne banca o legumi e verdure a piacere».
Alternative?
«Un uovo».
Il minestrone è una costante.
«È una dieta a base di fibre che troviamo nelle verdure, nei ceci e fagioli e nelle lenticchie, nella pasta integrale e nelle fette biscottate integrali. Più fibre mangiamo meno grassi assimiliamo». Attenzione, però, «nel caso di colon irritabile, molti ne soffrono, le verdure cotte vanno sostituite con carote radicchio, finocchi, invidia, rigorosamente a crudo; ammesse le patate lesse, mai fritte. E i legumi andrebbero passati», informa il dietologo. «È concesso un bicchiere di vino a pranzo».
C' è una scuola di pensiero che vieta la frutta a fine pasto...
«Invece non crea alcun problema, anzi gli agrumi di stagione, mandarini mandaranci e arance, così come il kiwi, fanno bene persino a fine pranzo, aiutano la digestione. Mentre il dolce va consumato lontano dai pasti».
Che si fa col panettone al pranzo di Natale?
«Sarebbe meglio a colazione o a merenda, ma stiamo parlando di una fettina, non bisogna esagerare con i dolci neanche durante le feste. Per il resto cercate di fare degli assaggini». Se ci riuscite. E non voglio sapere in quanti siete a tavola.
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