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Gianni Rezza* per il “Corriere della Sera - Salute”
* Direttore Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità
In questo periodo dell' anno si rinnova l' invito alla vaccinazione contro l' influenza. Con l' avanzare dell' autunno iniziano i primi isolamenti del virus (per la verità, se li cercassimo assiduamente, troveremmo casi sporadici anche in piena estate) e si profila quella che sarà la prossima stagione influenzale.
Come sempre, si pongono le seguenti domande: come sarà l' influenza quest' anno, sarà più o meno aggressiva, quanti casi farà? Molte risposte, però, sono destinate a rimanere inevase, in quanto è difficile fare previsioni e nessuno possiede la sfera di cristallo per leggere il futuro.
Ciò è particolarmente vero per un virus come quello dell' influenza, che muta in continuazione, e che più si trasforma più trova persone suscettibili, suoi potenziali bersagli. Non sappiamo quindi se quest' anno l' influenza sarà più o meno aggressiva, in quanto ciò dipende dal tipo di virus che circolerà, da quante persone colpirà, e soprattutto quanto affliggerà persone anziane o fragili.
Ad esempio, l' influenza in genere mette a letto ogni anno fra i 3 e i 6 milioni di italiani, ma negli ultimi due anni ne sono stati colpiti oltre 8 milioni. Alcune certezze, però, le abbiamo.
In genere, la circolazione virale aumenta con l' arrivo dell' inverno, quando i comportamenti umani ne favoriscono la diffusione. Le scuole, ma anche i mezzi pubblici e altri luoghi di ritrovo, sono ambienti chiusi e affollati in cui il contatto ravvicinato può aumentare il rischio di trasmissione dell' infezione.
È così che il virus comincia a camminare e, sotto le feste di Natale, quando persone provenienti da città diverse si incontrano, e ancor più col rientro a scuola, si mette a correre, fino a fare un picco in genere tra gennaio o febbraio, che a volte viene anticipato a inizio anno. Siamo anche certi che il modo migliore per evitare o almeno ridurre il rischio di ammalare è proteggersi con la vaccinazione.
A vaccinarsi devono essere soprattutto gli anziani e le persone a rischio di complicanze, ma anche chi li accudisce dovrebbe farlo per evitare di portare il contagio dentro le case o le strutture assistenziali. Il vaccino non può garantire una protezione del 100%, dal momento che i virus influenzali sono molto variabili, ma l' Oms ogni anno ne aggiorna la composizione per adeguarlo ai virus circolanti.
Novembre è il mese giusto per vaccinarsi, e il proprio medico di base sa quale vaccino utilizzare per personalizzare quanto possibile la scelta (ad esempio un vaccino adiuvato per i grandi anziani o un normale tetravalente per gli altri). Insomma, prevenire l' influenza e le sue complicanze è possibile, perché non approfittarne?
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