Estratto dell’articolo di Giuliano Aluffi per “il Venerdì di Repubblica”
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Poche settimane fa l'agenzia Reuters annunciava: «Il mite e super-carino bulldog francese è la razza canina più popolare negli Stati Uniti», detronizzando il Labrador retriever, dall'aspetto decisamente più adulto.
È l'era dell'infantilizzazione del cane, che vede le punte più estreme nei teacup dogs, cani da tazzina di tè, o anche razze giocattolo, bestiole geneticamente selezionate dagli allevatori per pesare meno di 2,5 chilogrammi. Secondo il sito Spruce Pets sono «micro cani che sembreranno per sempre dei cuccioli». Per molti, il fascino del cane "carino" è irresistibile, che sia un Corgi gallese, un volpino di Pomerania, un Pugalier...
Bulldog francese
Ma di questa tendenza emerge ormai chiaramente anche il lato oscuro, legato alla pretesa umana di trasformare a piacimento la natura. «Il desiderio di accarezzare uno di questi cuccioli è per noi irresistibile, anche perché è frutto dell'evoluzione: la faccia rotonda, gli occhi grandi, il naso piccolo sono tratti che ricordano l'infanzia, e hanno il potere di produrre nel cervello umano una scarica di ossitocina (l'ormone dell'amore materno) che ci fa concentrare l'attenzione sul cucciolo e ci induce ad averne cura» spiega Jessica Pierce, bioeticista affiliata all'Università del Colorado che ha in preparazione un saggio sul tema, in uscita a settembre: Who's a good dog?
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(Chi è un bravo cane? Chicago University Press). «Ma proprio questa attrazione per il "carino", oggi evidentissima con milioni di risultati su Youtube e con forum dedicati, come Aww su Reddit, ha un costo pesante: la sofferenza dei cani». Prendiamo il caso del bulldog francese, razza brachicefalica, ovvero con un cranio più largo che lungo.
«Il loro aspetto imbronciato intenerisce» osserva Pierce. «Ma le narici strette rendono più faticoso respirare, e il palato molle, troppo lungo rispetto al muso, può ostruire in parte la gola riducendo il flusso d'aria ai polmoni. Il risultato è un disturbo detto sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori.
Su Instagram si vedono molti video di questi cagnolini che ansimano in favore di videocamera: ci si aspetta che chi guarda dica "Oh, sono così carini!" quando in realtà ciò che si ha davanti agli occhi è un animale che respira male». […]
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E non è l'unico caso: alcune razze famose come i Corgi gallesi (i cani della regina Elisabetta) o i bassotti tedeschi, sono state selezionate nei decenni per un tratto – le zampe corte – che corrisponde in realtà a un problema fisico, la condrodisplasia, ovvero uno sviluppo anomalo di ossa e cartilagini. Le conseguenze a medio-lungo termine? Più artrite e danni ai dischi intervertebrali rispetto alle altre razze dall'aspetto più classico. […]
Ma quello che per noi è "carineria" per loro è un handicap sociale: «Per esternare il loro stato emotivo e le loro intenzioni, i cani usano anche la mimica facciale: arricciare il naso, ad esempio, significa che si stanno preparando per uno scontro. Bene, il muso raggrinzito di cani come il bulldog francese fa sì che, agli altri cani, appaiano bloccati in un'espressione aggressiva costante, che non facilita rapporti distesi» spiega Pierce. […]
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Che fare, allora? «Non dovremmo incoraggiare questa ricerca del "carino" a tutti i costi, perché così facendo si incentiva questa corsa a snaturare i cani allontanandoli sempre di più dal loro progenitore, il lupo» risponde Pierce. «Trovo assai più etico adottare un trovatello dal canile».
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