1 - MINISTERO DELLA SALUTE IN SUBBUGLIO SILERI ATTACCA LA GESTIONE SPERANZA
Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”
Volano gli stracci nel ministero della Salute. Domenica, nella trasmissione Non è l'arena su La7, il viceministro Pierpaolo Sileri ha denunciato «pressapochismo» dei vertici amministrativi, suggerito di «cacciarne qualcuno a calci nel sedere» e chiesto le dimissioni di Giuseppe Ruocco, segretario generale perno di tutta la struttura. Ma il bersaglio implicito dell'affondo è il ministro Roberto Speranza. Da mesi Sileri (ieri spalleggiato da Morra e Pirro del M5S) si lamenta, nel ministero e fuori, di «non toccare palla». Non siede nel comitato tecnico scientifico (eppure è medico, e pure bravo), non ne viene informato degli esiti, non partecipa alle riunioni importanti, è escluso dalle decisioni.
PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Il ministero è governato dalla filiera Speranza, Zaccardi (capogabinetto di osservanza bersaniana, richiamato dalla pensione e poi prorogato), Rezza (direttore generale della prevenzione, membro del Cts e link con l'Istituto superiore di sanità) e Ruocco, capo della «macchina». Sileri, isolato, compensa con una presenza mediatica spesso «fuori linea». La trasmissione era dedicata all'assenza di un piano pandemico, denunciata da un dossier dell'Organizzazione mondiale della sanità pubblicato il 13 maggio e inspiegabilmente rimosso l'indomani.
La trasmissione di Rai3 Report ha svelato le mail con cui Ranieri Guerra, tra il 2014 e il 2017 direttore generale della prevenzione al ministero (competente sul piano) e ora assistente direttore generale dell'Oms, chiedeva ai ricercatori di edulcorare il dossier spiegando l'inopportunità politica di una critica al governo italiano.
Sulla vicenda indaga la Procura di Bergamo, dopo che il comitato di parenti delle vittime del Covid «Noi denunceremo» ha scovato il dossier e commissionato una perizia secondo cui il piano avrebbe evitato 10mila morti. Guerra è stato sentito dai pm per cinque ore, ma l'Oms ha impedito le testimonianze degli autori del dossier, opponendo l'immunità diplomatica che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha chiesto di rimuovere con una lettera svelata in tv da Massimo Giletti.
giuseppe ruocco 1
Sileri, benché numero due del ministero, lo ha picconato come fosse all'opposizione, unendosi alla denuncia di inefficienza e opacità. Ha riferito di aver chiesto informazioni sul piano pandemico, invano. E ha chiesto la testa del segretario generale Ruocco, imputandogli cronico assenteismo dalle riunioni del comitato tecnico scientifico e reticenza sul piano. Napoletano, 63 anni, medico, discreto pianista, Peppe Ruocco è un archetipo della burocrazia ministeriale. Del ministero (entrò nel 1984 occupandosi di sanità aerea) conosce ogni centimetro, anche a occhi chiusi.
Democristiano come tutti i burocrati di vecchia scuola, zero scandali, collaborativo senza mai legarsi mani e piedi con i politici, «prossimo alla pensione» a ogni cambio di governo eppure sempre lì. Usato sicuro. Il che gli ha consentito di attraversare 11 governi in vent' anni, alla faccia dello spoils system. Cambiando 15 incarichi di vertice. Diventando nel 2017 segretario generale, nomina Lorenzin confermata da Grillo e Speranza.
PIERPAOLO SILERI ROBERTO SPERANZA
E reggendo contemporaneamente, in piena pandemia, anche tre delle dodici direzioni generali rimaste acefale. Tra cui quella, a lui cara (meno ai Cinquestelle), sui rapporti internazionali che lo porta in giro per il mondo. Dieci missioni, da Tokyo a Riyadh, solo nei sette mesi prima del blocco Covid. Ruocco, pronto a riferirne ai pm bergamaschi, tra il 2012 e il 2014 elaborò il piano nazionale di prevenzione sanitaria. Un capitolo era dedicato alle malattie infettive delineando «i pilastri» dello specifico piano pandemico, imposto dall'Ue nel 2013 per vecchie (morbillo, Hiv) e nuove minacce come i virus influenzali tipo suina e aviaria, allora appena debellati. Poi Ruocco cambiò incarico, al suo posto arrivarono Guerra (2014-2017) e Claudio D'Amario (2018-2020, ora capo della sanità in Abruzzo). E il piano pandemico rimase lettera morta.
2 - PIERPAOLO SILERI: "NON C'ERA UN PIANO PANDEMICO MEDICI MANDATI ALLO SBARAGLIO"
Paolo Russo per “la Stampa”
Il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, teme l'effetto al quadrato del giorno del Ringraziamento, «che insieme al black friday negli Usa ha fatto raddoppiare casi e morti in 15 giorni». Ma pensa che per tenere sotto controllo la situazione basti un lockdown nei giorni clou delle feste. E intanto torna a sparare contro i dirigenti del suo ministero «che non applicando e aggiornando per 13 anni il piano pandemico hanno mandato allo sbaraglio medici e infermieri».
il servizio di report su ranieri guerra 6
Gli scienziati sostengono che con questo clima da liberi tutti si va a sbattere contro la terza ondata. Concorda?
«Con tutta questa movimentazione rischiamo di ricominciare da capo proprio quando con il calo dei contagi delle ultime settimane stavamo per compiere l'ultimo miglio: raggiungere la soglia di 6-7mila casi al giorni che consente al contact tracing di tenere sotto controllo i focolai».
Merkel con meno casi di noi ha chiuso tutto. Seguiremo l'esempio tedesco?
«Noi il lockdown totale lo abbiamo fatto prima dei tedeschi. È chiaro che dobbiamo impedire che il gran numero di contatti sociali sotto le feste ci riporti a 35-40mila casi al giorno. E penso anche che le mezze misure non servano. Senza arrivare a bloccare il Paese per 15 giorni credo sia sufficiente proclamare la zona rossa in tutto il Paese nei giorni più a rischio del clou delle feste».
Si discute di divieti ma poi non c'è chi li fa rispettare. Ci sarà una stretta sui controlli i prossimi giorni?
«La ministra degli Interni Lamorgese ha assicurato che verranno schierati in campo 70mila agenti in più, che sanzioneranno e sospenderanno le attività commerciali quando non vengono rispettate le regole».
ranieri guerra 3
Sul vaccino si parla di un'approvazione limitata agli under 55 per quello più opzionato dall'Europa di AstraZeneca. Non si rischiano discriminazioni?
«Spero che l'approvazione arrivi per il mezzo dosaggio che si è rivelato efficace al 90%. Ad anziani e operatori sanitari andrà somministrato quello più efficace comunque. Se poi l'approvazione dovesse in prima battuta riguardare il dosaggio pieno efficace al 62% si potrebbe pensare di iniziare con i più giovani, se questo significasse metterli al riparo da evoluzioni più insidiose della malattia».
Il 7 gennaio le riapriremo sul serio le scuole?
«Se i contagi restano così senza dubbio. Si sta già lavorando per impedire gli assembramenti sui mezzi di trasporto pubblici, potenziandoli e scaglionando gli orari di ingresso e uscita».
L'Italia ha affrontato questa pandemia senza un piano pandemico aggiornato. Di chi è la responsabilità?
«Dei direttori della prevenzione che si sono avvicendati in questi 13 anni e hanno scritto un piano per la pandemia influenzale senza mai né applicarlo e nemmeno aggiornarlo alla luce delle epidemie che si sono succedute in tutto questo tempo, come sars, mers, aviaria. Il programma Report ha puntato il dito contro l'attuale vice direttore della sezione europea dell'Oms, Ranieri Guerra. Ma qui c'è una sciatteria e un pressapochismo generalizzati, persone che hanno mandato a morire centinaia di medici e infermieri, ai quali nessuno ha mai fatto un corso ed eseguire una esercitazione».
pierpaolo sileri
Lei intanto ha chiesto la testa dell'attuale segretario generale del suo Ministero, Giuseppe Ruocco, già responsabile della prevenzione. Il Ministro Speranza le ha risposto?
«Le dimissioni e le scuse me le aspetto da tutti coloro che in questi anni il Piano se lo sono passato di mano. Con il Ministro non ne ho ancora parlato. Voglio sperare la pensi come me».