DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Da gazzetta.it
Esce il numero 44 dalla roulette azera. Quello di Lewis Hamilton. Una corsa incredibile quella di Baku che Sebastian Vettel e la Ferrari avevano in pugno sino a 11 giri dalla fine quando il duo della Red Bull, dopo aver rischiato già al 12° e al 27° giro lo scontro fratricida, sono riusciti nell’intento di buttarsi fuori: colpa di Ricciardo stavolta che, prendendo la scia di Verstappen, si è fatto risucchiare dalla Red Bull numero 33, tamponandola violentemente in un rettifilo dove si superano i 340 all’ora.
Era la svolta perché la Mercedes, imitando la mossa della disperazione studiato da Inaki Rueda, lo stratega di Maranello in Australia, aveva lasciato in pista sino ad allora Valterri Bottas, sperando in una Safety Car. In quel modo il finlandese si è ritrovato a conservare il comando, facendo il pit con la macchina della direzione di corsa in pista, e issandosi al comando che aveva ereditato dieci giri prima con la sosta di Vettel.
GROSJEAN E L'ATTACCO DI SEB — Ma i colpi di scena non sono finiti lì perché quando finalmente la Safety è uscita di scena, ben 7 giri dopo in quanto Grosjean aveva pensato bene di finire a muro mentre riscaldava le gomme, si è come disputato un altro mini GP dove Vettel, in scia a Bottas ha tentato il tutto per tutto, tirando una staccata violenta alla prima curva: tentativo fallito. Finito lungo e con l’anteriore sinistra spiattellata, il tedesco si è reso così vulnerabile all’attacco di Hamilton e Raikkonen e vittima delle vibrazioni è stato pure passato da Perez.
LA FORATURA DI BOTTAS — Quando ormai Valterri già sentiva nella bocca il sapore dello champagne, ecco il secondo colpo di scena: la sua Mercedes colpiva un detrito nel lungo rettifilo che forava il pneumatico. E così, complici le difficoltà di Vettel, Hamilton si ritrovata tra le mani dopo un fine settimana comunque complicato quella vittoria che gli era sfuggita un anno fa e la testa del mondiale: +4 sul tedesco. A far festa con lui sul podio Raikkonen, che al via aveva messo fuori combattimento Ocon, e Perez: ma tutti e due sono sotto inchiesta, il primo per l’incidente con Ocon, il secondo per il sorpasso in regime di Safety Car.
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