DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
Fabiana Della Valle per la Gazzetta dello Sport
E' arrivato il gol numero 200 da quando gioca in Europa per Gonzalo Higuain e subito dopo anche il 201: il Pipita ha scelto il modo migliore, la doppietta, per prepararsi alla sfida del Camp Nou. Ma soprattutto è arrivato il pareggio della Roma in casa con l'Atalanta, che innalza la Juventus a +8 sulla seconda in classifica. Se non ci fosse stato l'infortunio di Dybala sarebbe stato il pomeriggio perfetto per la Signora: successo in trasferta sul Pescara per 2-0 e allungo sulla diretta inseguitrice. Quella caviglia dolorante di Paulo però tiene in apprensione i tifosi in vista del ritorno dei quarti di Champions League.
In attesa di capire meglio che cosa ha La Joya, è giusto godersi una vittoria molto importante, contro una squadra che Allegri temeva molto. Per questo il tecnico limita il turnover alla difesa e a mezzo centrocampo: ne cambia sei (portiere compreso) ma conferma i fantastici cinque, compreso Cuadrado che era dato in ballottaggio con Lemina alla vigilia. Il colombiano si dimostrerà indispensabile, perché è da un suo tiro che nasce il gol sblocca partita. Zeman non cambia lo spartito del suo 4-3-3, con Caprari, Brugman e Memushaj davanti, che per una ventina di minuti regge l'urto dell'armata bianconera.
La partita è tosta e il caldo non aiuta. Il Pescara corre, pressa e picchia. Non a caso il primo giallo arriva dopo 3 minuti (Muntari per fallo su Dybala). La prima palla gol invece la confeziona Higuain per Mandzukic, murato da Fiorillo. Per il vantaggio bisogna aspettare il 23': azione personale di Cuadrado che va al tiro, sulla respinta di Fiorillo c'è il Pipita. Gonzalo è motivato, sfiora il raddoppio con il destro; Mandzukic invece si mangia un gol facile facile su suggerimento di Cuadrado ma poi si fa perdonare con una testata-assist per il 2-0 di Higuain (43'), che indirizza la sfera con la punta del piede.
Il Pescara parte arrembante: tiro di Brugman alla prima azione, parato da Neto, poi costruisce ma si perde davanti alla porta avversaria. Però continua a menare anche nella ripresa e Dybala ne fa le spese: un brutto fallo di Muntari (già ammonito e graziato dal permissivo Di Bello) lo costringe a lasciare il campo a Sturaro dopo 8 minuti, dolorante alla caviglia destra e preoccupato, visto che mercoledì c'è la delicata gara di Champions con il Barcellona.
Senza l'argentino Allegri passa al 4-3-3 e Sturaro dopo pochi minuti ha l'occasione del 3-0. La Juve nel secondo tempo fa il minimo indispensabile, il Pescara continua a lottare ma fa molto poco sotto porta: solo un tiro di Biraghi nel finale, parato da Neto. Così la Signora al fischio finale dell'Olimpico può festeggiare.
SPALLETTI: DUE PUNTI PERSI...
Da gazzetta.it
"Nel primo tempo abbiamo giocato al di sotto delle nostre potenzialità - ammette Luciano Spalletti a Mediaset Premium dopo Roma-Atalanta 1-1 - abbiamo fatto un giro palla in maniera troppo lenta, non abbiamo sviluppato azioni veloci e abbiamo avuto poca qualità. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio e meritavamo di più".
Una gara che potrebbe aver posto fine alla rincorsa scudetto, visto che la Juventus - 2-0 a Pescara - è salita a +8. "Questi rischiano di essere due punti persi e basta - commenta il tecnico - contro queste squadre in casa devi tentare di vincere ma se non ci riesci bisogna fare di tutto per vincere la prossima. Questa è una squadra che ha grandi potenzialità, che nel secondo tempo ha fatto una buona partita, questo gruppo è forte ma probabilmente potevamo fare meglio nella gestione della palla. Anche aver cambiato spesso formazione e modulo forse non ci ha aiutato a trovare quei meccanismi che le squadre che giocano sempre allo stesso modo hanno molto collaudati. Vincere uno Scudetto a Roma ne vale dieci in altri club? Non lo so se sia così, io a Roma ho avuto la possibilità di lavorare, ci ho messo tutto me stesso ma poi alla fine tireremo le somme".
Spalletti prosegue il bilancio della stagione: "Per ora non è un risultato da buttare via né un grande risultato - conclude Spalletti - perché siamo usciti dalle due coppe: e alla fine qualcuno deve prendersi le proprie responsabilità. I complimenti fatti ad Allegri? Allegri ha gestito al meglio la situazione: vincere con i giocatori forti è difficile e questo vuol dire che ha molti meriti anche lui, oltre ai giocatori".
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