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Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Quasi un preludio del derby romano di domenica. Troppi romanisti per questa Lazio. Mexes sbuca dal Pianeta Dimenticatoio e pochi secondi dopo ha già firmato di testa la cattiveria numero due. Nel primo tempo altri due ex lupacchiotti avevano apparecchiato la festa alle aquile. Cerci tira, Marchetti respinge loffio e Bertolacci non può fare altro che metterla dentro.
Euforia che si trasforma in scoramento quando da un colpo di tacco ne esce pochi minuti dopo con una coscia maciullata. Cerci ancora guizza sublime e becca di fino un palo che meritava altro. Il sesto gol di Bacca e quello di Kishna non cambiano il concetto.
Nella Lazio solo Biglia, fascia e faccia da capitano, non basta. Candreva c’è, ma non c’è. Senza Candreva, non c’è Lazio. Klose, fantasma totale. Partita mai cominciata per lui. E quel mio adorato Felipe Anderson? Che ne è di lui? Il vuoto di sguardo che prima era indizio di indecifrabile e sublime alieno oggi è vuoto e basta. Apatia, quasi malattia.
Lazio inesistente e il baby Donnarumma nemmeno che si sporca i guanti.
Quadretti sentimentali fanno da contorno, Il figlio di Mihajlovic che rattacca palle all’Olimpico con la divisa della squadra avversa, mezzo cuore di cuore di qua e mezzo sulla panca di babbo Sinisa.
Inguardabili e irriconoscibili dentro una divisa nera e giallastra i milanisti, ma più tonici, più squadra e più dentro il campo con la testa e tutto quello altro di anatomico che serve. Terza vittoria consecutiva e giuste sensazioni. Serie interrotta della Lazio all’Olimpico (otto vittorie consecutive). Non poteva che essere così.
lazio milan 3
lazio milan 1
renzi allo stadio 41
Nel pomeriggio il Napoli aveva sbattuto il muso contro il Genoa e contro Perin. Le cinque vittorie consecutive erano state fatali anche per la Roma. Ma, a differenza dei lupacchiotti che, quando meritano di vincere perdono, quelli di Sarri almeno pareggiano. Sprecano troppo Higuain e compagni e forse c’era anche un abbraccio punibile ai danni dell’argentino. Tutto dice che sarà fino alla fine corsa a tre, Inter, Roma e Napoli con l’eventuale e vagante mina, la Fiorentina di Sir Sousa.
fiorentina aa5
genoa napoli bb
genoa napoli 10e
fiorentina frosinone eac191
donadoni 41
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lazio milan 68
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